Vallega

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Buongiorno, in gennaio 2011 ho acquistato un porzione di bifamiliare che, dagli atti catastali, risultava suddivisa in un primo piano di h. 260 adibito ad abitazione ed un piano terra di h.225 adibito a scantinato (cantina, garage, c.t., lavanderia, deposito).
Ora, per puro caso (contattando un elettricista che aveva eseguito a suo tempo i lavori) ho scoperto che nel 2006, a seguito di un allagamento dovuto a problemi di scarico della fognatura comunale, tutto il piano terra è stato rialzato di cm.15 (con rifacimento della pavimentazione, rialzo e nuova posa dei sanitari, taglio delle porte) con conseguente riduzione dell'altezza a cm.210. Il venditore si é ben guardato di informarmi dello stato delle cose (anzi, quando gli era stato fatto notare che l'intonaco sui muri dello scantinato era diverso aveva dichiarato che erano stati fatti dei sondaggi per verificare che non ci fossero problemi di risalita ma che tutto era risultato a norma).
Poichè, stando al codice dell'edilizia della regione Friuli (ove si trova l'abitazione) é possibile rendere abitabili taverne e cantine di altezza minima pari a cm.220, nel mio caso non mi è possibile il recupero di tali locali.
E' possibile chiedere il risarcimento danni al venditore che ha omesso di sanare la situazione catastale e soprattutto di comunicarmi i lavori svolti?
 

Vallega

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A questo punto devo rivolgermi ad un avvocato? L'agenzia immobiliare può avere una qualche responsabilità? Il rogito é del 20 gennaio 2011: è possibile che obietti che i lavori li ho fatti io?
 

Antonello

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Agente Immobiliare
Anche un tecnico alle prime armi capisce sei lavori sono stati eseguiti un mese fà o anni fà.
Comincia a parlarne al mediatore, che sicuramente ne farà partecipe il proprietario e attendi la reazione.
 

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