realecasa

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Salve, a seguito di un frazionamento di un appartamento in due unità abitative nel 1986, è stata presentata variazione al catasto edilizio del Comune di Roma.

Ora uno dei due appartamenti è oggetto di compravendita e il notaio rogante ha chiesto il condono edilizio, che la parte venditrice sembra che non abbia fatto al tempo.

Il notaio suggerisce di fare una Dia in sanatoria, ma mi viene il dubbio se la stessa puo' essere accettata dal IV° Municipio, anche perchè l'appartamento è di metratura non superiore ai 30 mq.

Mi rimetto a qualche tecnico che mi possa dare informazioni su come procedere, e capire se l'operazione è fattibile.

In attesa di leggervi colgo l'occasione per salutare la comunità di Immobilio

Annamaria
 

archandrew

Membro Attivo
Professionista
Si potrebbe procedere con una sanatoria ma solo se gli interventi sono stati realizzati conformemente alle normative edilizie (secondo la doppia conformità: normative all'epoca dell'abuso e attuali). Se l'appartamento è minore di 30mq già si profila qualche problema di rispondenza alle norme.

Come procedere: leggere il Piano Regolatore, individuare l'area dove si trova l'immobile e con un sopralluogo valutare di procedere con una Sanatoria.

In caso non si potesse si dovrà riportare lo stato dell'immobile come rappresentato nell'ultimo titolo abilitativo cioè prima dell'abuso.

Tienici informati...

Arch. Andrea Denza
 

realecasa

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Grazie Andrea, la soluzione da te paventata di riportare l'immobile all'origine è praticamente impossibile in quanto al tempo le due unità sono state divise e assegnate a due soggetti, fratelli.
Parliamo di un immobile costruito con licenza di costruzione nella fine degli anni 60 nel Comune di Roma nella zona del IV° Municipio che poi è stato frazionato nel 1986 e regolarmente denuciato all' U.T.E di Roma
Illuminami
:)
 

archandrew

Membro Attivo
Professionista
Se l'immobile è stato denunciato al catasto non ha nessun valore dal punto di vista amministrativo-urbanistico.
Se il frazionamento non può essere realizzato secondo le normative attuali o non poteva essere realizzato secondo le normative dell'epoca dei lavori non vedo altra soluzione che ritornare allo stato originario.
Oppure i proprietari dovranno sperare in un imminente riapertura del condono.
Cosa ne pensano altri tecnici?

Arch. Andrea Denza
 
I

ilragno

Ospite
Grazie Andrea, la soluzione da te paventata di riportare l'immobile all'origine è praticamente impossibile in quanto al tempo le due unità sono state divise e assegnate a due soggetti, fratelli.
Parliamo di un immobile costruito con licenza di costruzione nella fine degli anni 60 nel Comune di Roma nella zona del IV° Municipio che poi è stato frazionato nel 1986 e regolarmente denuciato all' U.T.E di Roma
Illuminami
:)
Per favore una spiegazione : cosa intendi per "assegnate" ai due fratelli ?
I fratelli sono i propietari, ciascuno di un immobile ?
Spesso capita che non si trovino le vecchie sanatorie, solo perchè non vengono cercate adeguatamente.
Grazie
 

realecasa

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Per favore una spiegazione : cosa intendi per "assegnate" ai due fratelli ?
I fratelli sono i propietari, ciascuno di un immobile ?
Spesso capita che non si trovino le vecchie sanatorie, solo perchè non vengono cercate adeguatamente.
Grazie

Significa che al tempo fu assegnato ai due fratelli questi appartamenti che erano oggetto di successione.
Purtroppo uno è deceduto e l'altro asserisce di non aver mai saputo di un condono edilizio.
 
I

ilragno

Ospite
Significa che al tempo fu assegnato ai due fratelli questi appartamenti che erano oggetto di successione.
Purtroppo uno è deceduto e l'altro asserisce di non aver mai saputo di un condono edilizio.
Questo vuol dire che c'è stata una successione e divisione di beni fra eredi.
Il tutto sarà avvenuto attraverso un passaggio notarile.

Si è in possesso di questo atto di divisione ?

Il fatto che il sopravvissuto non sappia di un eventuale condono non vuol dire niente. La domanda può essere stata presentata in base alla legge 47/85 e non seguita nel suo sviluppo. Potettuare la divisionrebbe, quindi, esistere valida o non valida.
Prima di fare ipotesi nefaste, meglio essere sicuri dei fatti e non basasarsi su asserzioni.

Conosco casi, in cui il proprietario fece le richieste di sanatoria nell'1986 e pagò pure le sanzioni correttamente. Nessuno degli eredi era a conoscenza della cosa anche 25 anni dopo, quando andarano per effettuare le divisioni. Quasi 30 anni dopo scoprono che la sanatoria esiste!
 

SALVES

Membro Senior
Professionista
Il problema da quanto ho capito dalle discussioni è che i due fratelli sono in possesso della successione e si sono assegnati sulla parola i due appartamenti formati solo catastalmente e non esistenti in successione e ne in divisione, poichè se esistesse un rogito di divisione ereditaria, per esistere lo stesso deve per forza esistere la conformità urbanistica redatta dal notaio in rogito, quindi urbanisticamente in regola, è per questo che il notaio ha chiesto autorizzazione dia in sanatoria per la regolarità urbanistica.

Per la soluzione del caso occorre un condono o messa in ripristino come detto da archandrew.

Ciao salves
 

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