Bagudi

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Cari colleghi,
volevo mettervi e conoscenza - e mi rivolgo in particolare ai colleghi dell'Emilia-Romagna - del fatto che a Bologna e in Emilia - Romagna stanno succedendo cose pazzesche a livello comunale e che bisognerebbe far sentire il fiato sul collo il più possibile ai politici interessati alla rielezioni….

È l’unica possibilità che abbiamo noi agenti immobiliari di non veder sfumare vendite già fatte e i proprietari degli immobili di poter vendere immobili di vecchia costruzione… :disappunto:

Questa è l’ultima che si è inventata la Regione Emilia – Romagna. :rabbia:

Abbiamo venduto con una botta di fortuna (ma anche tanta fatica… ) due appartamenti confinanti in Via Marche (zona Arno) ad una coppia che vuole accorparli e annettere il sottotetto. :p

Gli appartamenti sono degli Anni Sessanta , sono da ristrutturare e da una ricerca in Comune (gli acquirenti sono tra l’altro due tecnici) è venuto fuori che:
tutta via Marche è da controllare, perché da lavori da effettuare in uno stabile (non il nostro) si è verificato che la sua posizione in mappa non corrisponde esattamente a quanto depositato in Comune, ma il fabbricato è spostato di qualche centimetro e leggermente più largo.
Ripeto, stiamo parlando di roba vecchia...

Questo significa che, siccome gli abusi sono superiori ai limiti di tolleranza, la situazione non si può sanare.
Quindi i lavori sono stati bloccati….
Non solo, ma dal momento che la situazione non è sanabile, non si potrà MAI effettuare – neanche internamente ( e questo è il bello ! ) - nessun lavoro di straordinaria manutenzione, che richieda una DIA, ma solo lavori di ordinaria manutenzione….

E’ evidente che questo creerà ai proprietari un grande danno, perché nessuno compra un immobile dove non si possa effettuare neanche lo spostamento di una porta.

Tornando alla nostra vendita, si è già verificato che il fabbricato è leggermente più largo, e la conseguenza è che oggi dovranno andare a verificare anche tutto il resto in termini anche di centimetri….., compresa la distanza dei confini, che se non corrisponderà alla legge attualmente in vigore, rende INSANABILE il tutto.

Se per caso, siamo fuori dalla sanatoria, non solo perderemo una grossa vendita, ma avremo una palazzina intera praticamente invendibile o circa !
Che danno avranno i proprietari inconsapevoli ?

Tutto questo perché l’Emilia Romagna, unica in Italia, per dimostrare che i suoi amministratori sono più bravi degli altri, ha emanato delle Leggi assurde. :disappunto:

A questo proposito, vi allego una lettera che un nostro amico, il Geom. Stefano Orsoni (che fa parte del Collegio dei Geometri) ha inviato recentemente alla Commissione Urbanistica Regionale, proprio perché si è già trovato (come i suoi colleghi) in situazioni simili alla nostra.

La lettera è molto chiara e specifica, anche se garbata, e lui dice che gli unici che possono fare qualcosa sono i politici, che ovviamente non sanno neanche di che cosa stiamo parlando !

Secondo me, l’unica cosa che si può fare per smuovere i politici è pubblicare dei redazionali sui quotidiani delle varie provincie o fare dei servizi specifici sulle reti locali, per denunciare ai cittadini (che sono poi quelli che votano !) questo problema che pare sia molto diffuso.
Infatti, ora, quando ristrutturi, devi produrre una nuova verifica di conformità, anche dove c’è già l’abitabilità, e quasi nessun fabbricato e nessun appartamento si rivela conforme !

E qui scatta la sanatoria, quando va bene, e l’impossibilità a fare i lavori, quando va male.

Io credo che anche noi, in quanto categoria toccata da vicino dal problema, dovremmo muoverci e trovare gli strumenti adatti per far abrogare queste str…..ate !

Non basta che in ogni vendita di immobili usati, che hanno una certa età, si riscontri un problema, adesso ci mancava anche la verifica e il conteggio dei centimetri e, cosa più pazzesca ancora, l’insanabilità….
Figurati se quelli che hanno costruito nel dopoguerra, magari in economia, sono andati a contare i centimetri per posizionare il fabbricato !
Buona grazia che hanno costruito e magari pagando ricchi oneri allo stesso Comune che adesso glieli rende “insanabili”

Noi siamo ovviamente angosciati per la situazione che ci tocca da vicino, ma riteniamo giusto diffondere la conoscenza di questo ulteriore ostacolo per la nostra professione. :disappunto: :disappunto: :disappunto: :disappunto:

Mi chiedo quali verifiche ci toccherà fare, d’ora in poi, sugli immobili che prendiamo in vendita… :?

Aspetto commenti e proposte.
Silvana
 

Bagudi

Fondatore
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Forse ci riesco.... :disappunto:[attachment=0:2dh7g5o3]20100119191924508_0001.tif[/attachment:2dh7g5o3]
 

Allegati

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Bagudi

Fondatore
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Agente Immobiliare
E' dura, perchè è un documento scannerizzato...
Ci riprovo (ho la testa dura, in tutti i sensi....) e vediamo se si legge :^^:
 

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bruno80

Membro Attivo
Professionista
La Regione Emilia Romagna è da sempre stata una regione fuori dal coro, in certi sensi spessissimo anche all'avanguardia rispetto al Governo centrale. Fatta questa premessa, mi viene spontaneo considerare che quando un Ente rilascia un permesso di costruire piuttosto che un altro titolo autorizzativo, chi riceve tale autorizzazione acquisisce un diritto. I diritti quesiti, infatti, sono tutelati dal diritto, ciò significa che è l'Ente che ha rilasciato l'autorizzazione a dimostrare e provare di aver sbagliato, pagandone poi le conseguenze.
Questo dovrebbe quindi avvenire anche per la Regione Emilia Romagna...
Good Luck!
 

Marco Giovannelli

Membro Attivo
Professionista
no, a quanto ho capito si tratta di ABUSIVISMO EDILIZIO, nel senso che per esempio il comune ha rilasciato concessione per un fabbricato 25x32 ed invece la ditta ha realizzato 23x35, giusto?

dacci più info, cercheremo di trovare una spiegazione.

saluti
 

bruno80

Membro Attivo
Professionista
hai ragione Marco, se il fabbricato è diverso dal progetto autorizzato e non vi sono state varianti in corso d'opera, l'unica cosa da fare è un accertamento di conformità secondo il DPR 380/2001... poi ovviamente bisogna vedere quanto e come è diverso e se è possibile sanare.
Saluti!
 

Marco Giovannelli

Membro Attivo
Professionista
quoto in pieno, accertamento di conformità ai sensi dell'art. 36, il problema si pone, ma chi fece il collaudo in fase di costruzione, quando ha richiesto l'abitabilità, cosa ha asseverato? però il problema sarà di un fabbricato, ma gli altri???

saluti
 
A

aristempantero

Ospite
Ma se la verifica riguarda qualche centimetro è assurdo...immagino qui nel sud Italia dove già spesso non si riesce a capire dove siano i confini!
 

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