Graf

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La Cassa Ragionieri dismette tutto il suo patrimonio immobiliare: lo ha annunciato, in questi giorni, Paolo Saltarelli, Presidente della Cassa Previdenziale dei ragionieri italiani.
L’intero patrimonio residenziale della Cassa, composto da 1.800 appartamenti, sarà conferito, per la dismissione, ad un fondo comune immobiliare. Il fondo comune avrà l’obbiettivo di vendere tutti gli immobili.
Il Presidente Saltarelli si aspetta, dalla vasta e complessa operazione di alienazione, una plusvalenza di 300 milioni di euro, rispetto al valore riportato a bilancio.

Una considerazioni nasce spontanea da questa notizia, apparentemente secondaria .
Le varie Casse Previdenziali italiane continuano a credere, senza alcun dubbio, agli investimenti immobiliari, che presentano un basso profilo di rischio, garantiscono la tutela dall’inflazione e presentano rendimenti bassi ma costanti nel tempo.
Naturalmente, questi immobili, tendono a diminuire la loro redditività nel tempo, nel momento in cui gli affitti, pagati dagli inquilini, si distaccano da quelli di mercato e diventano quasi irrisori.
Allora, scatta il momento in cui si impone la loro vendita.
( Delle case, non degli inquilini...)
:D

Una domanda, invece vorrei rivolgere agli esperti immobiliaristi di questa Community.
La vendita, avvenuta in questi ultimi anni, in blocco e in massa, di questa tipologia di immobili, appartenenti alle molte Casse Previdenziali italiane e, sicuramente, immessi sul mercato a prezzi contenuti, è riuscita, in qualche modo, a calmierare il valore delle case, oppure il numero delle relative compravendite è, comunque, troppo esiguo per provocare una qualche diminuzione dei prezzi generali degli alloggi?
 

Antonello

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Agente Immobiliare
il numero delle relative compravendite è, comunque, troppo esiguo per provocare una qualche diminuzione dei prezzi generali degli alloggi?

In generale non provoca alcuno scostamento dei prezzi.
Lo può se in una determinata zona insistono svariati immobili in dismissione.
Tieni presente che quasi sempre viene data l'opzione di acquisto all'inquilino a prezzi ridotti.
 

Limpida

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Non tutti gli immobili degli Enti sono stati affittati a prezzi irrisori. Molti sono a canone concordato e in alcune zone, questi affitti risultano più cari di quelli che offre attualmente il mercato immobiliare.Ho potutto constatare personalmente che in alcuni casi di immobili degli Enti, valutati 10 anni fa, ora confrontati con il mercato attuale, costano meno. Infatti molti inquilini non hanno accettato l'opzione di vendita e aspettano di avvalersi della prelazione, che prevederebbe, con l'immissione all'asta, un prezzo ridotto.
 

Seroli

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Questi "amministratori" vendono ora?
Cioè fammi capire, vendono nel peggior momento economico mondiale?

........e semmai poi ricompreranno quando le quotazioni risalgono.....ok, ho capito.
 

Graf

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...Ma, se prevedono di ricavarci un guadagno di 300 milioni di euro, si saranno fatti i loro conti..... Sono ragionieri, non dimentichiamolo. ;)

Più in là sicuramente ricompreranno....
 

Sim

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Agente Immobiliare
In generale non provoca alcuno scostamento dei prezzi.
Lo può se in una determinata zona insistono svariati immobili in dismissione.
Tieni presente che quasi sempre viene data l'opzione di acquisto all'inquilino a prezzi ridotti.

Quoto!
Ci dovrebbero essere interi quartieri in dismissione per poter influire sui prezzi, tenendo anche ben presente appunto che gli appartamenti li acquistano gli stessi inquilini.
 

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