Graf

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Sergio Marchionne, l’amministratore delegato della Fiat, avrebbe confessato ( ma la notizia non è confermata) che c’è il progetto di chiudere alcuni stabilimenti del gruppo in Italia e di trasferirli, poi, in Canada.
Se il progetto andasse in porto non ci sarebbe neanche lo scomodo di cambiare l’acronimo FIAT; esso assumerebbe il significato di Fabbrica Internazionale Auto Toronto…

:basito:
 
R

RoccaImmobiliare

Ospite
Non sono un fan di Marchionne, lo guardo anzi con un pò di sospetto per il suo atteggaimento perenne da "mi sento superfigo".
Detto questo sono anche curioso di vedere come andrà a finire, penso sia presto per giudicare il suo operato e ritengo che i media non siano molto equilibrati nei suoi confronti, divisi tra chi vuole vedere il marcio a tutti i costi e chi, al contrario, lo osanna sempre.
Vedremo...
 

ghouse

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Privato Cittadino
Il Dottor Sergio Marchionne è sicuramente un bravo manager che ha contribuito a tirar fuori dalle secche la Fiat con politiche lungimiranti ed anche un pò spericolate. Il problema è che lui è "globale" per cui vorrebbe applicate le regole del Paese più a lui convenienti, al Paese più "tutelato". Dimentica, volutamente, un paio di aspetti come la differenza salariale netta per i lavoratori e la realtà del mercato del lavoro.
Per la prima deve prendersela (e non intendersela) con lo Stato che grava di imposte tutti i lavoratori rendendogli pochi e malfunzionanti servizi; per la seconda il confronto è con un intero continente che non offre concrete alternative. E pensare che gli italiani si sono sempre spostati dove c'era il lavoro (sud-nord, Belgio, Francia, Germania, Americhe, Australia) e solo ora si scoprono i "bamboccioni" che non vogliono essere pagati come gli indiani avendo i costi degli italiani.
Ma la cosa più importante che il Dottor Marchionne dimentica è l'assenza di prodotti nuovi che stimolino gli acquisti di prodotti del marchio. Lui ha intravisto l'interscambio tra prodotti americani ed italiani e ci si è buttato. Ha fatto bene al contrario dei tedeschi di Mercedes che volevano imporre i loro derivati in USA, ma questa è una politica che può dare effetti immediati che possono diventare duraturi solo se sostenuti da nuovi prodotti e motivando (e non mortificando) i lavoratori anche in Italia.
 

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