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Titolo originale Immobilmente: Il franchising sopravvive alla crisi
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In Italia il rallentamento del mercato immobiliare ha già fatto un vittima eccellente.
In poco più di due mesi, da quando è stata annunciata l'operazione, è stata smantellata la storica rete di agenzie a gestione diretta (102 punti vendita nei principali capoluoghi del Paese con il licenziamento di 500 lavoratori di cui 300 dipendenti e 200 collaboratori a progetto) del gruppo Gabetti, quella in sostanza con la quale è nato il gruppo.
Obiettivo dell'operazione: riconvertirla, ampliarla e unirla all'altra rete già esistente in franchising, dalla scorsa estate finita sotto il cappello di Tree Real Estate, una società partecipata per il 51% da Gabetti e per il 49% dal Gruppo Ubh, cui fanno capo le reti (sempre in franchising) Professione Casa e Grimaldi.
Per il gruppo l'operazione presenta costi, ma anche vantaggi: l'accordo sindacale siglato prevede l'esodo incentivato di 259 dipendenti, una risoluzione economica anche sui lavoratori co.co.co e l'impegno a chiedere un periodo di mobilità in deroga. Il tutto stimato in circa 11 milioni di costi (ad esclusione di quelli per le vertenze individuali di chi non aderisce all'intesa), a fronte però di una riduzione del costo del lavoro di 11,3 milioni annui e di ulteriori risparmi per 15 milioni annui. «Questa è un'operazione strategica e strutturale in cui il mercato in rallentamento è stato il catalizzatore – spiega Ugo Giordano, ad di Gabetti.
Negli ultimi anni si era evidenziata la debolezza del modello perché se è vero che la rete diretta in fasi di mercato positive consente di guadagnare di più rispetto a una indiretta, nelle fasi di mercato debole sulla società gravano fortemente i costi fissi. Inoltre, nelle fasi positive questo modello non è così dinamico tale da guadagnare compensando i periodi recessivi». Considerato che a Gabetti fanno capo anche altre due reti dirette (corporate e Sant'Andrea, circa 40 dipendenti) e la già citata retail in franchising, nel 2007 il fatturato della rete diretta è stato di circa 29 milioni su un totale di 33, a fronte di perdite per circa 6 milioni.
Nel 2008 su un fatturato stimato complessivo di 30-31 milioni, la rete diretta ha contribuito per 20 milioni e prodotto perdite per 11 milioni. C'è qualcuno che dice che in realtà sulla rete diretta si scaricavano molti costi di sede e che l'operazione si è resa necessaria per compensarne altre fatte nel campo dello sviluppo immobiliare non sempre azzeccate. «Sono voci prive di fondamento – precisa Giordano –, tecnicamente le Gabetti Agency è una società a se stante, con un bilancio suo. È vero che tra i costi della rete c'erano costi di sede proprio perché l'attività era centralizzata».
Ora dunque la palla passa a Umberto Botti, presidente di Ubh che sta traghettando il cambiamento. È più che soddisfatto di come stannno andando le trattative anche perché il suo gruppo non accusa recessione (dai 15 milioni del 2007 il fatturato 2008 passerà a 25 milioni). «Le 104 agenzie saranno trasformate in 115 agenzie e 110 zone – spiega – chi vuole rilevare un'agenzia deve investire tra i 60 e 160 milioni comprensiva di 20mila euro di fee di ingresso, mentre chi opta per la zona spende 20mila euro di fee di ingresso per poi deve aprirsi a sue spese l'agenzia.
La possibilità di rilevare l'agenzia nella quale si è lavorato da dipendente sta incontrando molti consensi e in meno di un mese sono già state affidate 40 agenzie e 25 zone». Per la società che affilia, la rete in franchising spesso è una fonte di guadagno anche in periodi di flessione perché oltre alla fee di affiliazione, si versano royalties annue e mensili che prescindono dal fatturato dell'agenzia.
Un caso per tutti è quello di Tecnocasa: «L'ammontare delle royalties previste dai contratti Tecnocasa non è calcolato in percentuale sul fatturato dell'agenzia affiliata ma è una quota forfettaria calcolata sulla base del bacino d'utenza assegnato in esclusiva all'agenzia stessa – spiega Luigi Sada, consigliere delegato Tecnocasa Franchising.
La media nazionale delle nostre royalties si attesta intorno ai 1.200 euro e può andare da 800 a 1600 euro circa in funzione del territorio assegnato in esclusiva. È innegabile una contenuta difficoltà determinata dal rallentamento del mercato e dall'ampliamento della forbice fra domanda e offerta che comporta un maggiore lavoro dell'agente immobiliare per mantenere gli stessi risultati in termini di fatturato che stimiamo attestarsi per il 2008 tra i 90.000 e i 150.000 euro a seconda della localizzazione geografica dell'agenzia.
Tuttavia Tecnocasa Franchising prevede di chiudere il 2008 con un incremento di ricavi per royalties tra il 3% e il 4% rispetto al 2007, grazie al continuo sviluppo.
Stimano invece di chiudere con un rallentamento del giro d'affari compreso tra il 5 e il 18% il gruppo Toscano e Pirelli Re.
 

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