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8000 km di costa sfigurati da una cementificazione selvaggia, da edifici costruiti a ridosso del mare, da zone che di protette hanno solo il nome.

E' il quadro - desolante - che emerge dal dossier "coste: il profilo fragile dell'italia" elaborato dal WWF. Un quadro che mette a nudo la speculazione edilizia e l'abusivismo che è stata (e in molte zone continua ad essere) la regola delle zone costiere.

Il 42% delle zone costiere è distrutto dal cemento con uno stabilimento balneare ogni 350 metri e un porto ogni 14 km. I comuni costieri sono 638, affollati da 30 milioni di italiani.

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