sayaka

Nuovo Iscritto
Buongiorno a tutti, non so se potete aiutarmi o se sia la sezione giusta...
avrei alcuni dubbi in merito alla residenza in caso di matrimonio.

Io e il mio futurio marito abbiamo residenza in 2 città diverse. Lui è proprietario della sua casa (senza mutuo). Andremo ad abitare a casa mia con i miei genitori, dove proprietario è mio padre e in futuro, quindi, io sarò l'erede.


Se ho capito bene, se lui prende la residenza a casa mia, figurerebbe come prima casa la mia, e come seconda la sua, quindi pagheremmo imposte su quella casa come seconda casa?
So che in molti tengono le residenze separate per pagare meno tasse... ma è legalmente corretto fare così?

Cosa succede se figuriamo residenti entrambi nella stessa abitazione e cosa succede se risultiamo con 2 residenze diverse, ma stesso domicilio?
Cosa succede ai fini fiscali?


Inoltre, è necessaria la separazione dei beni avendo 2 case di proprietà e residenze diverse per non andare incontro a maggiori tassazioni?

Cosa cambierebbe se facessimo la comunione dei beni?

Qualcuno di voi ha avuto un'esperienza simile e può aiutarmi a capire come fare per evitare di andare contro la legge? (....e ovviamente cercare di pagare il meno possibile?)

Spero di essere stata chiara nell'esporre il mio problema, e vi ringrazio in anticipo per l'aiuto!
 

studiopci

Membro Storico
Salve, con la riforma del diritto di famiglia del 1975 , ci sono stati sostanziali cambiamenti nella struttura del rapporto familiare, il matrimonio, come fondamento della famiglia, fa sorgere quindi, in capo ai coniugi, una serie di diritti e doveri reciproci attinenti alla sfera personale, disciplinati dall’art. 143 c.c.: “Dal matrimonio deriva l’obbligo reciproco alla fedeltà, all’assistenza morale e materiale, alla collaborazione nell’interesse della famiglia e alla coabitazione”, ed al 3° comma continua affermando “entrambi i coniugi sono tenuti, ciascuno in relazione alle proprie sostanze e alla propria capacità di lavoro professionale o casalingo, a contribuire ai bisogni della famiglia”.
Detto questo esiste l'obbligo di residenza congiunta , tranne che per giustificati motivi di lavoro ( es. gli appartenenti alle FF.AA. ) mentre c'è possibilità di domicilio diverso.

Se ho capito bene, se lui prende la residenza a casa mia, figurerebbe come prima casa la mia, e come seconda la sua, quindi pagheremmo imposte su quella casa come seconda casa?
Si, esattamente però scusa una domanda tu dici che diventerai l'erede un domani, ma per adesso e comunque anche dopo sposati non sei proprietaria della casa di tuo padre, Almeno così fai capire.


So che in molti tengono le residenze separate per pagare meno tasse... ma è legalmente corretto fare così?
Non penso proprio sia legale , la suprema Corte di Cassazione con sentenza n. 14/04/1982 n.2223 , recita che solo in caso di separazione/divorzio la moglie può avere una residenza diversa dalla famiglia.



Cosa succede se figuriamo residenti entrambi nella stessa abitazione e cosa succede se risultiamo con 2 residenze diverse, ma stesso domicilio?

Ti ho risposto prima è contro legge.
Inoltre, è necessaria la separazione dei beni avendo 2 case di proprietà e residenze diverse per non andare incontro a maggiori tassazioni?

Questa è una valutazione da farsi con un commercialista perchè aldilà di tutto è da vedere le vostre attività e redditi, es. Tuo marito è un imprenditore e tu un impiegata , tuo marito è una categoria a " rischio " potrebbe fallire ( dovuti scongiuri ) un domani e in comunione di beni tutte le proprietà verrebbero aggredite, mentre in separazione quelle che ti sono pervenute per eredità o acquistate da te restano di tua proprietà esclusiva, ma ripeto sono calcoli da fare, documenti e redditi alla mano con un commercialista.

Alcune persone in presenza di patrimoni particolari usano la separazione legale ( non di fatto ) per avere benefici fiscali e per evitare possibili aggressioni al patrimonio l'istituzione di un fondo patrimoniale che non può essere toccato per legge, ma ripeto tutto questo in presenza di patrimoni particolari, nel tuo caso mi sembra di aver capito che l'unico immobile di proprietà è quello di tuo marito , per cui potreste stabilire la residenza li e domiciliare presso tuo padre, ma anche questo non è che sia molto corretto.
 

vavy

Membro Attivo
Detto questo esiste l'obbligo di residenza congiunta ,

Mi dispiace, ma non c'è alcun obbligo di residenza congiunta. di Coabitazione, sì, ma di RESIDENZA (anagrafica) no...

Aggiunto dopo 24 minuti :

è contro legge.

dai, va bene tutto, ma non viviamo in uno stato d polizia. ognuno può fissare la residenza dove crede. Tieni anche conto che è una sent. di 30 anni fa, e che appunto trattasi di sentenza e non di legge. La separazione dei beni è comunque opportuna se tu un domani volessi acquistare un immobile o cmq - il più tadi possibile - usufrire delle agevolazioni 1° casa sull'immobile di tuo padre al momento della successione. (Sei l'unica erede?) Fiscalmente se lui mantenesse la residneza altrove risparmierebbe l'ICI dell'altra casa (e x qnt mi concerne farebbe bene....) i beni pervenuti in successione rimangono beni personali anche in caso di comunione dei beni.
 

studiopci

Membro Storico
Non voglio insistere ma a me risulta che non sia così, esiste l'obbligo della residenza congiunta derivante dall'obbligo di coabitazione , con la possibilità motivata ( es. lavoro) di avere una residenza diversa. Questo è per legge , poi possiamo avere la residenza disgiunta o altro si voglia ma se sottoposti al controllo o altro si è contro legge.

Stabilire regole e rispettarle non è vivere in uno stato di polizia, tieni presente che il matrimonio ( oggi forse istituzione tenuta in poca considerazione) è almeno per legge una condizione seria e tutelata in maniera perfetta, una delle poche leggi valide ed ottime in italia è proprio il diritto di famiglia, col matrimonio sorgono diritti e doveri atti a tutelare anche la parte più debole , i figli , ecco perchè si fissano determinate regole.
 

brunobr

Membro Attivo
Professionista
So che in molti tengono le residenze separate per pagare meno tasse...
diciamo che ci provano..... ma la doppia esenzione ICI non é sicuramente riconosciuta dai Comuni.... che mi risulta stiano procedendo a tappeto ad azioni di recupero.
 

studiopci

Membro Storico
Ci provano fin quando va bene , molti per esempio risultano divorziati sulla carta, ma in effetti convivono tranquillamente , oggi con la fame che ha lo Stato e tutti gli Enti Pubblici e bene stare molto attenti, che ci siano persone che adottano escamotage, questo non significa che sia legge, ma solo che siamo in un paese democratico e quindi puoi andare contro disposizioni di legge salvo essere beccato. Es. esiste il limite di velocità ma questo non vuol dire che non puoi andare a 200 Km/h se ci vai e ti beccano però son dolori.Fabrizio
 

vavy

Membro Attivo
Ci provano fin quando va bene , molti per esempio risultano divorziati sulla carta, ma in effetti convivono tranquillamente ,

Niente vieta a due persone non sposate (e quindi pure divorziate..) di vivere sotto lo stesso tetto. come dire, son problemi loro. NESSUNO potrà MAI dirgli nulla! così come a due persone sposate di avere residenze anagrafiche diverse. Tant'è che dopo il matrimonio non c'è alcun spostamento anagrafico d'ufficio. Ho in mente molte persone che, felicemente sposate da anni e in comunione dei beni per giunta, non hanno MAI avuto la residenza presso il medesimo immobile. Senza alcuna conseguenza e senza alcuna sanzione, ci mancherebbe. Almeno in qs questioni lo stato non mette becco. (e ci mancherebbe anche!)

Poi non confondiamo separazione dei beni (possibile regime patrimoniale della famiglia) e separazione legale dei coniugi (la fase che precede il divorzio x intendersi...)
 

sayaka

Nuovo Iscritto
vi ringrazio per le vostre risposte.

credo che, dopo aver riflettuto attentamente, alla fine ci comporteremo come scritto da studiopci.

In fondo, una persona può anche non stipulare mai una polizza assicurativa della propria autovettura.
Può sempre andargli bene e non fare incidenti. Alla fine, si andrebbe a risparmiare un capitale. La volta che, disgraziatamente, ha un incidente.... beh....

Francamente, non ci va di "rischiare" chissà cosa per "risparmiare" su un po di ICI.....
anche perchè, al momento, sua madre è usufruttuaria dell'appartamento del mio futuro marito, quindi lui l'ICI non la paga. E comunque, quando non ci sarà più sua madre, probabilmente lo darà in affitto, quindi non può essere residente a quell'indirizzo.
Io non sono ancora proprietaria della casa dove abito ( e, francamente, spero di diventarla il più tardi possibile!) quindi la questione ICI al momento non ci tocca.
poi, se quello che dice brunobr è effettivamente vero.. a maggior ragione terremo la stessa residenza!


Per rispondere a vavy, è vero che ognuno può fissare la residenza dove crede, però il mio caso è un po differente, appunto perchè quell'appartamento, in futuro, probabilmente verrà dato in affitto, quindi se qualcun altro ci prendesse la residenza.... i nodi verrebbero al pettine.

A quanto so, quando si fa il cambio di residenza, si presenta un agente di polizia municipale per fare un controllo. Dopo 3 volte che non trova il soggetto viene avviata non ricordo bene quale pratica.. e insomma, succederebbe un po di "trambusto".
 

vavy

Membro Attivo
Per rispondere a vavy, è vero che ognuno può fissare la residenza dove crede, però il mio caso è un po differente, appunto perchè quell'appartamento, in futuro, probabilmente verrà dato in affitto, quindi se qualcun altro ci prendesse la residenza.... i nodi verrebbero al pettine.

A quanto so, quando si fa il cambio di residenza, si presenta un agente di polizia municipale per fare un controllo. Dopo 3 volte che non trova il soggetto viene avviata non ricordo bene quale pratica.. e insomma, succederebbe un po di "trambusto".


Secondo me la risposta alla tua domanda è che potete (se volete) mantenere le rispettive residenze dove già le avete, in luoghi diversi anche una volta sposati (e in qs caso non ci sarebbe nessun controllo da parte di alcun messo comunale non trattandosi di “cambio di residenza”) che le case e le cose di proprietà di ciascuno di voi ante matrimonio o che pervenissero in donazione o per successione dopo il matrimonio rimarranno beni personali indipendentemente dal regime patrimoniale che sceglierete una volta sposati. In altre parole la comunione dei beni riguarderebbe solo eventuali beni acquistati dopo il matrimonio.
Oltre all’ICI non so dirti esattamente come vengano tassati gli immobili,o meglio se esistano esenzioni per tasse che non siano ICI sulla prima casa (meglio, sull’abitazione principale che è concetto leggermente diverso da quello di “prima casa” generalmente utilizzato per le agevolazioni sulle imposte in fase di acquisto).
Attualmente, comunque, mi pare non andrete a pagare in ogni caso alcun importo per ICI visto che quella dove andrete a vivere non è di tua proprietà e quella di proprietà di tuo marito è in usufrutto a sua madre che ne paga le relative imposte. :)
 

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