RONAT47

Membro Ordinario
Privato Cittadino
Salve a tutti.
Chiedo:
nella scelta dell'amministratore (figura che si occupa principalmente della gestione delle parti comuni), un condomino che abita in un palazzo condominiale ma ha ingresso separato ed autonomo rispetto agli altri, e perciò è interessato solo da una minima parte delle cose comuni, ha potere decisionale alla pari degli altri, ovvero in funzione dei suoi mill.mi di proprietà, oppure no?
Grazie
 

davideboschi

Membro Assiduo
Privato Cittadino
Sì ha potere decisionale come gli altri, per i millesimi che gli competono.

Certo che se non ha godimento o utilità di alcune o molte delle parti comuni, o se ne ha godimento o utilità sensibilmente minori, dovrebbe esserci (e potrebbe chiedere che venga fatta) una tabella millesimale separata, in funzione non solo dei millesimi di proprietà, ma anche dell'utilità che li trae dalla cosa.

Ad esempio, se a un'area comune lui non ha accesso né possibilità di averlo, potrebbe chiedere una tabella millesimale separata, in cui le quote millesimali di quella parte tengono conto della limitata godibilità della cosa.
E non serve nemmeno una delibera assembleare per deciderlo: lo dice il Codice Civile, quindi è un suo diritto averla, e a pagare il tecnico che la fa dovrebbe essere il Condominio. Ovviamente, devono esistere i presupposti.

Un po' come si fa per scale e ascensore: i millesimi di scale e ascensore sono diversi, perché tengono conto sia delle quote di proprietà che del piano, ossia dell'utilità che ne ha ciascuno.
Oppure per i palazzi con più scale: i millesimi di ogni scala sono suddivisi tra i condòmini che le usano. Nessuno ha dei millesimi per le scale degli altri.

Certo, meno millesimi significa contare meno quando si decide su quella cosa.
 

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