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Avrei bisogno di pareri. Sono domiciliato da tempo in un'altra regione rispetto ai miei genitori (75enni) e mio fratello, regione in cui lavoro con contratto a tempo indeterminato statale. Sto cercando di acquistare una casa, per le quotazioni di mercato della zona si parla di circa 300000 euro per un immobile tipo. I miei vorrebbero finanziare 2/3 dell'importo e poi il resto a mutuo, a nome mio, la casa sarebbe cointestata tra me e mio fratello e si offrono di pagare le rate del mutuo. Mio fratello vive con i miei genitori, mantenuto, non lavora né è in condizione di farlo, non ha alcuna fonte di reddito. Vorrei capire, per l'acquisto, se è l'unico scenario equo e possibile, io avevo proposto ai miei di intestare l'immobile in cui vivono a mio fratello. Il valore di esso è circa analogo all'importo della casa in cui andrei a vivere, e comprare questo alle stesse condizioni che descrivevo sopra (2/3 subito e circa 100.000 euro di mutuo intestato solo a me, immobile intestato a me. In questo caso potrei pagare il mutuo io o loro. Non sono esperto di divisione di beni, volevo capire se la mia proposta sarebbe sensata o quella dei miei genitori è più ragionevole. I miei dubbi risiedono principalmente nel fatto di avere un immobile cointestato con mio fratello, nell'ottica di un contesto in cui ho un lavoro stabile, per almeno altri 15-20 anni sicuramente non mi sposterei, sono single al momento ma non escludo in futuro di poter trovare anche una compagna e quant'altro. Il fatto di avere l'immobile cointestato mi dà dubbi, principalmente. I miei genitori sono fermi nella loro proposta. Vorrei consigli e pareri, grazie.
 
Evita assolutamente di avere un immobile cointestato, creerebbe solo problemi, da molti punti di vista.
Alternative ?
Se i tuoi non vogliono intestare la loro casa ora, gliela possono eventualmente lasciare per testamento.
Oppure cerchi qualcosa di più modesto, ti fai donare 100.000 euro tu e lo stesso tuo fratello, e il resto lo paghi con mutuo (pagato da te o dai tuoi).
Ma piuttosto che avere casa in comunione con un fratello, io non comprerei.
E io con mio fratello vado molto d’accordo; ma i casi della vita sono imprevedibili.
Se lui in futuro volesse vendere ?
O venire a vivere con te ?
O facesse debiti e ipotecasse la sua parte di casa, rendendola di fatto meno vendibile ?
 
Ciao e grazie della risposta. Purtroppo tra vari pareri tutti mi sconsigliano di accettare la cointestazione. Il ragionamento dei miei è quello di non essere in grado di prevedere eventuali incognite in vita o difficoltà che potrebbero stravolgere le cose (stiamo parlando di due pensionati statali, con due immobili di proprietà, pensioni tra l'altro che ognuna sono quanto il mio stipendio dopo 9 anni di servizio, va be'). Tra l'altro, mio fratello come ho scritto non ha mai lavorato, ha disturbi mentali anche se non invalidanti e come tu dici, i casi della vita sono imprevedibili (anche se quantomeno si puo' prevenire). Tra l'altro ci sarebbero tutta una serie di incognite varie (tasse, mantenimento immobile, mobili etc. etc.) oltre quelle catastrofiche (farsi una famiglia e ritrovarsi il fratello che reclama la sua parte). Purtroppo i miei sono adamantini, io ho detto chiaramente che non ho intenzione di vivere con una spada di Damocle sulla testa. Non c'è verso. Qualcuno ci si è trovato in una situazione del genere?
 
Altra possibilità sarebbe quella che i tuoi donino i soldi per comprare la casa a te (i 200.000 mila, come hai detto), e a tuo fratello donino la nuda proprietà di un loro immobile di pari valore.
Avrebbero in ogni caso l’usufrutto, cioè il diritto di usare a vita l’immobile, ed eventualmente di metterlo in affitto, e, alla loro dipartita, la casa sarebbe pacificamente tutta di tuo fratello, senza tirar fuori altri soldi ora per lui.
Se i tuoi non ci sentono proprio, puoi provare a farli parlare con un notaio di fiducia, che probabilmente saprà spiegare in modo professionale quali sarebbero i rischi e i problemi futuri, in caso di comproprietà.
Ancora ancora penso possa essere tollerabile la comproprietà di una seconda casa, cioè non della residenza principale: se uno dei due volesse vendere, sarebbe brutto ma meno grave, si vende e stop.
Ma comproprietà della prima casa è assolutamente da evitare: i tuoi dovrebbero capire, o qualcuno glielo deve proprio spiegare, che in questo modo non fanno il bene di voi figli, ma vi mettono in difficoltà.
 

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