P
paolog
Ospite
Come ben sappiamo l'accettazione da parte del venditore della c.d. "Proposta d'acquisto", costituisce formazione giuridica del vincolo di conclusione contrattuale e ha come conseguenza la maturazione del diritto alla provvigione per l'agente immobiliare che ha mediato suddetta conclusione.
Quasi sempre viene effettuata la registrazione presso l'Agenzia delle Entrate della "Proposta d'acquisto" e quest'ultima può assumere la valenza di preliminare di compravendita.
La "Proposta d'acquisto" è generalmente accompagnata da un titolo esigibile (assegno) a titolo di caparra e/o acconto che, all'accettazione della proposta, a seconda degli accordi, viene generalmente incassato dal venditore.
Nell'ipotesi in cui le parti (venditore e acquirente) decidano concordamente di passare direttamente al rogito annullando contestualmente e consensualmente la "Proposta d'acquisto" (e la relativa accettazione), come occorre procedere per correttezza formale e giuridica?
Ovviamente il venditore restituisce l'importo di caparra e/o acconto incassato con l'accettazione della proposta, versando un titolo di pari valore all'acquirente e incassa l'intero importo della compravendita al momento del rogito.
Può essere opportuna la redazione e la sottoscrizione da parte di venditore, acquirente e agente immobiliare di un documento che annulla consensualmente la Proposta d'acquisto (e la successiva accettazione della stessa) contestaulmente al rogito?
Il documento suddetto è opportuno registrarlo presso l'Agenzia delle Entrate?
Un documento del genere deve anche indicare che la provvigione maturata ed eventualmente già incassata e fatturata dall'agente immobiliare rimane tale e NON deve essere riconsiderata al rogito?
Può sembrare un quesito inusuale ma alcuni agenti immobiliari riferiscono che ogni tanto succeda che venditore e acquirente si accordino per un generico "annullamento" della proposta d'acquisto per fare direttamente un rogito esente da diciture relative a precedenti accordi ma non specificano bene che fine faccia la proposta d'acquisto, se non affermando che viene genericamente "stracciata" al momento del rogito.
PG
Quasi sempre viene effettuata la registrazione presso l'Agenzia delle Entrate della "Proposta d'acquisto" e quest'ultima può assumere la valenza di preliminare di compravendita.
La "Proposta d'acquisto" è generalmente accompagnata da un titolo esigibile (assegno) a titolo di caparra e/o acconto che, all'accettazione della proposta, a seconda degli accordi, viene generalmente incassato dal venditore.
Nell'ipotesi in cui le parti (venditore e acquirente) decidano concordamente di passare direttamente al rogito annullando contestualmente e consensualmente la "Proposta d'acquisto" (e la relativa accettazione), come occorre procedere per correttezza formale e giuridica?
Ovviamente il venditore restituisce l'importo di caparra e/o acconto incassato con l'accettazione della proposta, versando un titolo di pari valore all'acquirente e incassa l'intero importo della compravendita al momento del rogito.
Può essere opportuna la redazione e la sottoscrizione da parte di venditore, acquirente e agente immobiliare di un documento che annulla consensualmente la Proposta d'acquisto (e la successiva accettazione della stessa) contestaulmente al rogito?
Il documento suddetto è opportuno registrarlo presso l'Agenzia delle Entrate?
Un documento del genere deve anche indicare che la provvigione maturata ed eventualmente già incassata e fatturata dall'agente immobiliare rimane tale e NON deve essere riconsiderata al rogito?
Può sembrare un quesito inusuale ma alcuni agenti immobiliari riferiscono che ogni tanto succeda che venditore e acquirente si accordino per un generico "annullamento" della proposta d'acquisto per fare direttamente un rogito esente da diciture relative a precedenti accordi ma non specificano bene che fine faccia la proposta d'acquisto, se non affermando che viene genericamente "stracciata" al momento del rogito.
PG