Sandra Serena
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Buonasera a tutti quanti, sono nuova nel sito e
vi scrivo dalla Svizzera, e vorrei cercare di sintetizzare quanto ci è accaduto (a mio figlio e a me) pochi giorni fa.
Dal mese di settembre anno 2010 siamo in contatto con un'agenzia immobiliare di Alba Adriatica per una trattativa di acquisto immobile a Tortoreto Lido. La procedura burocratica è andata molto alla lunga per il fatto che siamo svizzeri e non residenti. Dato che il tempo passava, giustamente il proprietario , ha voluto una garanzia da parte nostra per bloccare l'immobile in questione. In seguito a questa sua richiesta è stata registrata presso Agenzia delle Entrate, il contratto preliminare di acquisto con versamento di importo caparra libera , spese di bollo ecc. a carico nostro e con scadenza 31 maggio 2011.
Io in questo appartamento sarei andata ad abitare per la maggior parte dell'anno , sia per motivi di salute, sia per problemi economici.
Dopo vari solleciti alla banca per avere una risposta concreta prima della scadenza, 10 giorni prima e dopo 4 mesi finalmente fanno la delibera, rispondendo che per loro politica interna, ai non residenti, seppur solvibili, deliberavano unicamente il 70% sul prezzo di acquisto, somma che a noi non bastava e risposta che potevano darci subito sin dall'inizio senza farci perdere molto tempo prezioso.
Siamo corsi subito ai ripari trovando un'altra banca che ci prometteva di esaminare il tutto nel minor tempo possibile, e infatti dopo 20 giorni avevamo la delibera. Nel frattempo tramite agenzia avevamo avvisato di tutto quanto il proprietario, dicendo che l'acquisto sarebbe slittato oltre il termine registrato. Il venditore sempre tramite agenzia ci comunicava che andava bene e che era disposto ad aspettare oltre, giorno più giorno meno. Infatti quest'ultimo il giorno 14 giugno 2011 si è presentato assieme all'agenzia e al perito della banca , per la perizia del suo immobile.
Perizia poi che era andata in porto. Il notaio stava già stilando il rogito notarile, quando all'improvviso ci arriva una telefonata dal nostro mediatore bancario, dove mi riferisce che il proprietario lo aveva appena chiamato dicendogli che non voleva più vendere. Avevo già preparato per trasloco,dato anticipo a ditta traslochi, casa sottosopra, sbrigato tutte le faccende in sospeso, recessi abbonamenti vari.
Tramite agenzia sono riuscita (si fa per dire) a parlare con il proprietario!Ho chiesto delucidazioni in merito a questo suo improvviso e repentino cambiamento e come risposta ho ottenuto le seguenti sue testuali parole: "Sono stufo"!
Lascio a voi immaginare le conseguenze che abbiamo riportato dopo questa sua inderogabile decisione, già io soffro di problemi depressivi , con tutte le cose burocratiche e documenti vari che dovevamo racimolare, inoltre stavamo facendo apertura conto corrente per codice iban ecc.già pronta per trasloco ed arrivare a questa conclusione non ce l'aspettavamo proprio!
A me è crollato il mondo addosso.
Comunque a questo bel personaggio, dei nostri problemi che ci ha recato ha fatto capire chiaramente che non gliene importa, e che ci scordavamo pure la caparra versata, dato che era scaduto il termine.
Chi ci risarcisce tutti i danni subiti?
Per quanto concerne la caparra mi sono informata presso un legale, il quale mi ha riferito, che il proprietario dato che non mi ha inviato una lettera raccomandata di mora, dicendo che non andava oltre al termine,ecc.ecc. , cosi facendo tacitamente acconsentiva al proseguo del medesimo,testimone pure perito della banca, agente immobiliare e e-mail con scritto di questo suo accordo. Decidendo poi lui di non più vendere, deve per legge, come minimo almeno rimborsarci il doppio della caparra versata.
Alla fine mi sono dilungata, ma volevo essere precisa nei fatti.
Qualsiasi suggerimento e consiglio per come devo comportarmi in seguito ai fatti riportati sopra è ben accetto, nel frattempo vi ringrazio per la vostra attenzione.
vi scrivo dalla Svizzera, e vorrei cercare di sintetizzare quanto ci è accaduto (a mio figlio e a me) pochi giorni fa.
Dal mese di settembre anno 2010 siamo in contatto con un'agenzia immobiliare di Alba Adriatica per una trattativa di acquisto immobile a Tortoreto Lido. La procedura burocratica è andata molto alla lunga per il fatto che siamo svizzeri e non residenti. Dato che il tempo passava, giustamente il proprietario , ha voluto una garanzia da parte nostra per bloccare l'immobile in questione. In seguito a questa sua richiesta è stata registrata presso Agenzia delle Entrate, il contratto preliminare di acquisto con versamento di importo caparra libera , spese di bollo ecc. a carico nostro e con scadenza 31 maggio 2011.
Io in questo appartamento sarei andata ad abitare per la maggior parte dell'anno , sia per motivi di salute, sia per problemi economici.
Dopo vari solleciti alla banca per avere una risposta concreta prima della scadenza, 10 giorni prima e dopo 4 mesi finalmente fanno la delibera, rispondendo che per loro politica interna, ai non residenti, seppur solvibili, deliberavano unicamente il 70% sul prezzo di acquisto, somma che a noi non bastava e risposta che potevano darci subito sin dall'inizio senza farci perdere molto tempo prezioso.
Siamo corsi subito ai ripari trovando un'altra banca che ci prometteva di esaminare il tutto nel minor tempo possibile, e infatti dopo 20 giorni avevamo la delibera. Nel frattempo tramite agenzia avevamo avvisato di tutto quanto il proprietario, dicendo che l'acquisto sarebbe slittato oltre il termine registrato. Il venditore sempre tramite agenzia ci comunicava che andava bene e che era disposto ad aspettare oltre, giorno più giorno meno. Infatti quest'ultimo il giorno 14 giugno 2011 si è presentato assieme all'agenzia e al perito della banca , per la perizia del suo immobile.
Perizia poi che era andata in porto. Il notaio stava già stilando il rogito notarile, quando all'improvviso ci arriva una telefonata dal nostro mediatore bancario, dove mi riferisce che il proprietario lo aveva appena chiamato dicendogli che non voleva più vendere. Avevo già preparato per trasloco,dato anticipo a ditta traslochi, casa sottosopra, sbrigato tutte le faccende in sospeso, recessi abbonamenti vari.
Tramite agenzia sono riuscita (si fa per dire) a parlare con il proprietario!Ho chiesto delucidazioni in merito a questo suo improvviso e repentino cambiamento e come risposta ho ottenuto le seguenti sue testuali parole: "Sono stufo"!
Lascio a voi immaginare le conseguenze che abbiamo riportato dopo questa sua inderogabile decisione, già io soffro di problemi depressivi , con tutte le cose burocratiche e documenti vari che dovevamo racimolare, inoltre stavamo facendo apertura conto corrente per codice iban ecc.già pronta per trasloco ed arrivare a questa conclusione non ce l'aspettavamo proprio!
A me è crollato il mondo addosso.
Comunque a questo bel personaggio, dei nostri problemi che ci ha recato ha fatto capire chiaramente che non gliene importa, e che ci scordavamo pure la caparra versata, dato che era scaduto il termine.
Chi ci risarcisce tutti i danni subiti?
Per quanto concerne la caparra mi sono informata presso un legale, il quale mi ha riferito, che il proprietario dato che non mi ha inviato una lettera raccomandata di mora, dicendo che non andava oltre al termine,ecc.ecc. , cosi facendo tacitamente acconsentiva al proseguo del medesimo,testimone pure perito della banca, agente immobiliare e e-mail con scritto di questo suo accordo. Decidendo poi lui di non più vendere, deve per legge, come minimo almeno rimborsarci il doppio della caparra versata.
Alla fine mi sono dilungata, ma volevo essere precisa nei fatti.
Qualsiasi suggerimento e consiglio per come devo comportarmi in seguito ai fatti riportati sopra è ben accetto, nel frattempo vi ringrazio per la vostra attenzione.