SCHIANTAPETTI

Membro Attivo
Privato Cittadino
Gentilissimi del Forum, chiedo una delucidazione.
Un venditore accetta una proposta di acquisto di un immobile.
Tale proposta è soggetta a due clausole riguardanti la possibilità di eventuali ampliamenti, ma comunque non è questo il problema.
Come caparra confirmatoria è stata data una somma che è stata trattenuta dall'agente immobiliare e sarebbe stata consegnata al venditore allo sblocco delle due clausole.
Orbene, a causa di sopravvenute esigenze private, il venditore ha deciso di non vendere più l'immobile.
Il venditore è tenuto, come da Legge, ad accordarsi con l'agentè immobiliare per il suo onorario e a consegnare al proponente l'acquisto il doppio della caparra (nella fattispecie solo somma uguale a quella trattenuta dall'agente, mai consegnata al venditore)?
Grazie
 

Miciogatto

Membro Senior
Privato Cittadino
Se il contratto e' concluso (e qui tocca sapere di piu' riguardo alle clausole: sono sospensive? Si sono avverate?) allora a rigore di legge:

Tu
- hai diritto alla provvigione da entrambe le parti

L'acquirente
- puo' pretendere la restituzione del doppio della caparra che immagino confirmatoria

- puo' chiedere i danni (per esempio la provvigione che ha dovuto pagare a te) oppure

- richiedere tramite tribunale l'esecuzione in forma specifica (cioè obbligarlo alla vendita)


Tutto quanto sopra in punta di diritto e in linea teorica. Le circostanze e il buon senso probabilmente suggeriscono altro.


Se le clausole sospensive non sono avverate: hanno una data di scadenza? Prevedi che si possano avverare? A chi l'onere, se previsto, della prova o comunicazione che sono sbloccate?
 

PyerSilvio

Membro Storico
Agente Immobiliare
Gentilissimi del Forum, chiedo una delucidazione.
Un venditore accetta una proposta di acquisto di un immobile.
Tale proposta è soggetta a due clausole riguardanti la possibilità di eventuali ampliamenti, ma comunque non è questo il problema.
Come caparra confirmatoria è stata data una somma che è stata trattenuta dall'agente immobiliare e sarebbe stata consegnata al venditore allo sblocco delle due clausole.
Orbene, a causa di sopravvenute esigenze private, il venditore ha deciso di non vendere più l'immobile.
Il venditore è tenuto, come da Legge, ad accordarsi con l'agentè immobiliare per il suo onorario e a consegnare al proponente l'acquisto il doppio della caparra (nella fattispecie solo somma uguale a quella trattenuta dall'agente, mai consegnata al venditore)?
Grazie

Schianta, se tu stai in mezzo ad intermediare, bada ai soldi tuoi.

La vicenda e' da chiudere in via bonaria.

Che e se dopo, le controparti abbiano intenzione di scannarsi a vicenda in via legale, peggio per loro.

L'acquirente, avrebbe dovuto dapprima, "caricare" il colpo in canna, lasciando la caparra.

Invece ha caricato il suo fucile, "a salve", con il deposito e le clausolette arzigogolate.

Fu cosi' che la lepre fuggi'.

Rimane, "sul prato" di questa vicenda, il tuo lavoro, tecnicamente compiuto.

Vedi di portare a casa il menopeggio.

Contatta il venditore, mettigli sul piatto una liberatoria di acquiescenza da parte acquirente.

A fronte del pagamento delle provvigioni (almeno quelle).

Stai "alto" prima per poter limare dopo.
Non escludere un "contentino" per l'acquirente.

Se riesci a raggiungere l'accordo, non restera' altro che far digerire la cosa alla parte acquirente.

Se sei bravo intermediare per gli altri, lo sarai altrettanto per te stesso.
 
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