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Graziano Cavallini

Ospite
Di seguito riporto i titoli di alcuni articoli riguardanti inflazione e andamento economia:
Il Sole 24 Ore: notizie di finanza, economia, cronaca italiana, esteri, borsa e fisco
La crescita buona e l'inflazione cattiva
È tornata, prima del tempo. L'inflazione di Eurolandia è balzata al 2,4% a gennaio, un livello superiore a quel tetto del 2% fissato dalla Bce come velocità «da sfiorare, ma non da raggiungere» per l'andamento dei prezzi. È una fiammata, molti prevedono che si fermerà qui, per il momento. Non è un buon motivo, però, per trascurare il fenomeno. se vuoi leggere il resto dell'articolo La crescita buona e l'inflazione cattiva - Il Sole 24 ORE

L'Euribor torna a salire, l'Irs no
Sul mercato europeo del credito il rialzo dei tassi a breve sembra legato più ai dati macro che alle tensioni geopolitiche del Nord Africa.

Poco influenzati dalle tensioni geopolitiche del Nord Africa ed in particolare dalla situazione egiziana, l’euromercato vede oggi i tassi a breve riprendere il lento ma costante rialzo che ha caratterizzato molte delle ultime sedute e che si era momentaneamente interrotto venerdì scorso, con l’Euribor a 1 mese (365 giorni) terminato sullo 0,907% (contro lo 0,899% di venerdì, comunque inferiore ai livelli di metà settimana scorsa), mentre sulla scadenza dei 3 mesi (utilizzata come benchmark di molti contratti di mutuo a tasso variabile) si sale all’1,089% (dall’1,078%) e a un anno si è ormai all’1,667% (dall’1,648% della vigilia).
Se vuoi leggere tutto l'articolo: L'Euribor torna a salire, l'Irs no — Soldi-web - Tutto su azioni, borsa, finanza, investimenti e risparmio
I due articoli riportati in precedenza analizzano lo stesso problema da 2 angolature diverse, ma giungono a conclusioni simili. Oramai da oltre 1 mese si vedono tensioni sui tassi interbancari e l'inflazione ha superato il 2% che è l'obiettivo della BCE nel medio termine, se a queste notizie sommiamo il petrolio sopra i 100 dollari al barile, le tensioni geo-politiche in quasi tutto il nord africa e i debiti sovrani di molti dei paesi periferici dell'area euro, avremo un quandro nel quale i segnali che portano ad un aumento dei tassi sono di gran lunga maggiori di quelli che indicano stabilità. Che gli IRS si mantegano stabili o addirittura in riduzioni seppur minima indicata che il mercato sta scontando tensioni nel breve-medio periodo mentre sul lungo non vede ancora una crescita stabile in grado di ridurre disoccupazione e deficit di bilancio degli stati. Perciò per chi sottoscrive un mutuo a tasso variabile, occhio ai possibili rischi di aumento della rata nel breve.
 

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