Teo78

Nuovo Iscritto
Buonasera , sono nuovo ed avrei bisogno del vostro aiuto.
Mia moglie sta avviando una nuova piccola azienda artigiana e vorrebbe prendere in affitto un locale. Premetto che l'attività che svolgerà mia moglie non necessita di apparecchiature di alcun tipo, si tratta di creazioni fatte a mano. Una parte di questo locale sarà un ufficio con scrivania e computer, il restante adibita con un tavolo per il lavoro manuale .Il proprietario di questo locale ci ha spiegato che il locale risulta come A10 , quindi un ufficio o studio privato. L'attività di mia moglie risulterà non aperta al pubblico , rientrerà nella categoria artigianato e quindi il suo risulterà come laboratorio e non come ufficio . Da qui il grande dilemma: è possibile prendere in affitto un A10 per utilizzarlo come laboratorio/piccolo ufficio?
In realtà questo localino sarà poi effettivamente utilizzato in tutti e due i modi per via dei due aspetti del lavoro di mia moglie, una parte di grafica al computer ed una parte manuale . Mi hanno detto che non posso affittare un locale A10 per usarlo come laboratorio, ma io immagino che quando si dice "laboratorio" si intende qualcosa di diverso rispetto ad un tavolo ed una sedia , magari con attrezzature particolari etc etc
Chi mi può dare una mano a capirne di più?
Il proprietario si sarebbe anche reso disponibile a fare un cambio di destinazione d'uso , ma quanto tempo ci vorrebbe per un'operazione simile?
Grazie a tutti coloro che mi aiuteranno a risolvere questo dilemma
 

adimecasa

Membro Senior
Agente Immobiliare
provo a risponderti con qualche espressione, prima vai in comune ed esponi il problema, secondo se tua moglie apre un ufficio con laboratorio non inquinante con rumori e altro che potranno in seguito creare dei problemi al vicinato per quanto mi riguarda lo può fare ciao auguri:stretta_di_mano:
 

Bagudi

Fondatore
Membro dello Staff
Agente Immobiliare
Io credo che si possa fare.

Abbiamo una situazione analoga in corso: il nostro è un ufficio che sarà utilizzato come magazzino e ci hanno detto che si può, perchè si tratta di una categoria inferiore...

E' chiaro però che il contratto va fatto come ufficio.

Silvana
 

sforza Federico

Nuovo Iscritto
Agente Immobiliare
Io invece credo che non sia così semplice. Un ufficio è un ufficio un laboratorio è un laboratorio. Al solito bisogna vedere quale è l'uso prevalente che si fa dell 'immobile. Dipende anche dal regolamento edilizio del comune dove è ubicato l'immobile che si vuole prendere in affitto, ci sono differenze sostanziali in alcuni casi. Quando si va a registrare un contratto bisogna specificare i riferimenti catastali dell'immobile. Rivolgiti all'associazione di categoria alla quale sei iscritto confcommercio, confartigianato, confesercenti ed eventualmente ad un tecnico.
 

Teo78

Nuovo Iscritto
In effetti anch'io credo che a livello formale possa risultare più complesso. Fino ad oggi ho ricevuto tutte risposte diverse tra loro . Nella realtà dei fatti la situazione è questa: noi lo chiamiamo laboratorio perchè in quel locale si creerà dell'oggettistica. Ma per svolgere questa attività occorre solo un normalissimo tavolo su cui si lavora, e nessun macchinario , non vi è emissione di rumori nè di fumi o altro . Tutto ciò che si utilizza sono le proprie manine e tanta ma tanta pazienza.
Di solito invece si definisce laboratorio qualcosa di più complesso con macchine , emissioni di fumi e rumori particolari . Questo però non è il mio caso ! Eppure un geometra di fiducia mi dice che non è possibile affittarlo se è un locale A10 .
Quale sarà mai la verità ? Nessuno riesce ad indicarmi una normativa precisa dove vengono definite le caratteristiche di un comune C3 , ovvero un locale accatastato come laboratorio ? In questo modo potrei capire la differenza.
Ragionando invece su una base di semplice logica, la soluzione potrebbe essere questa : viene definito A10 un locale ad uso ufficio o studio privato . Forse la soluzione è la definizione STUDIO PRIVATO ? Che ne pensate?
 

carbisig

Membro Attivo
Privato Cittadino
Il dizionario Italiano alla parola laboratorio, oltre le diverse definizioni riguardanti la ricerca scientifica, le esercitazioni scolastiche ecc, riporta la seguente definizione: locale dove si svolgono lavori di tipo artigianale o di riparazione.
Allora poiché tua moglie sta avviando una nuova piccola azienda artigiana e l'attività artigianale viene effettuata in un laboratorio e il laboratorio per arti e mestieri ha la categoria catastale C/3 per la proprietà transitiva l'attività artigianale viene fatta in un locale C/3.
Se tua moglie è iscritta all'albo delle imprese artigiane e quindi soggetta alla Legge quadro per l'artigianato del 8 agosto 1985, n. 443 e successive modifiche, deve svolgere l'attività in C/3.
Ci sarebbe la scappatoia se non fosse iscritta all'albo delle imprese artigiane, perché l'attività che hai descritto potrebbe entrare tra le attività professionali non tradizionali e quindi essere svolta in un locale A/10 che servirebbe anche come ufficio.
 

Teo78

Nuovo Iscritto
Grazie mille, è stato gentilissimo a rispondermi in modo tra l'altro così preciso e puntuale. In settimana ci recheremo in comune per le opportune verifiche . Purtroppo credo che il problema sussista davvero , seppure sia un problema nel mio caso particolare , di natura esclusivamente formale o burocratico che dir si voglia, mia moglie infatta sarà regolarmente iscritta all'albo imprese artigiane. Una domanda a questo punto: quali tempistiche per un eventuale cambio da A10 a C3 ?
Il proprietario si è dichiarato disponibile ad un eventuale cambio . Grazie per tutti i consigli che vorrete darmi .
 

carbisig

Membro Attivo
Privato Cittadino
Una domanda a questo punto: quali tempistiche per un eventuale cambio da A10 a C3 ?

Per fare questo è necessaria una pratica edilizia con preventivo consenso del condominio, da verificare se necessario.
La pratica edilizia necessita di un tecnico come geometra, architetto ecc... e consiste in seguenti passaggi successivi:
1) se l'immobile è soggetto a vincolo monumentale (di solito nei centri storici), il tecnico verificherà se è necessaria l'autorizzazione della soprintendenza dei beni monumentali territorialmente competente. Lo stesso vale se il vincolo è paesaggistico.
2) Assieme all'eventuale parere della soprintendenza, se necessaria, (almeno tre masi per averla) il tecnico presenterà la pratica di cambio destinazione d'uso (senza opere se non si fanno lavori) con DIA in comune.
3) Fatta l'operazione 2) il tecnico procederà all'accatastamento dell'immobile come C/3 laboratorio per arti e mestieri.
4) Infine con i dati dell'accatastamento il tecnico ritorna in comune e richiede l'agibilità dell'immobile per nuova destinazione d'uso.

Se non c'è il vincolo monumentale per la DIA ci vuole 30 giorni, l'accatastamento è rapido e poi il ritorno in comune per l'agibilità dipende dal comune. Direi che in un mese e mezzo te la cavi.

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