alfietto1972

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Buonasera,

mio padre aveva un contenzioso con un vicino per la spettanza del subalterno - era indicato lo stesso, infatti, sia sul suo atto d'acquisto che su quello del vicino - .

Nelle more del giudizio, purtroppo, ci ha lasciato.

Nel caso in cui il giudice dovesse darci torto dovremmo rettificare sia l'atto d'acquisto che la denuncia di successione o basterebbe solo quest'ultima?

Grazie
 

alfietto1972

Membro Attivo
Privato Cittadino
a mio dire entrambi anche per una giusta continuità degli atti in conservatoria dei registri immobiliari

Grazie per la gentile info.
Però mi sembra strana questa storia della continuità visto che nè il Catasto nè la Conservatoria l'hanno rispettata quando si è trattato di trascrivere prima X e poi Y non proveniente da X.
Saluti

chi a fatto questo accatastamento con un doppio subalterno? il visurista del notaio non si è accorto dell'errore?

L'errore è dipeso dal fatto che si tratta di 2 appartamenti speculari posti in 2 scale diverse. Probabilmente qualcuno ha letto male la collocazione dell'appartamento.
Ma adesso è utile fare la denuncia di successione? O c'è il rischio che, una volta palesato l'errore in atto, debba ripetere sia l'atto che la successione?
Grazie
 
Ultima modifica di un moderatore:

alfietto1972

Membro Attivo
Privato Cittadino
Il dicosrso che facevo era sulla convenienza.
Credo che la rettifica della successione sia meno cara della rettifica di un atto. Per questo chiedevo se fosse possibile cavarsela solo con la rettifica della successione.
Pensi che la Conservatoria ed il Catasto non accettino la sola variazione della successione?
Grazie
 

Bastimento

Membro Storico
Privato Cittadino
Non sono espertissimo, ma tieni presente un aspetto abbastanza sorprendente (almeno per me): la denuncia di successione relativa pratica catastale successiva, hanno solo valenza fiscale; tant'è che a pochi è noto che in caso d successiva alienazione dei beni ereditati, il notaio dovrà redigere in concomitanza con l'atto di compravendita, anche un atto di accettazione formale dell'eredità. La dichiarazione di successione non produce in sostanza un effetto atto a manifestare la volontà di accettazione dell'eredità (!!!!) .
A maggior ragione quindi se occorre rettificare i dati identificativi sull'atto che si trascrive in Conservatoria, occorre per regolarità far prima precedere la rettifica mediante crrezione del rogito, e solo dopo l'aggiornamento dei dati a catasto.

Considerato il tipo di errore, non escludo che il Notaio possa presentare la variazione, come mera correzione formale (anche se la vedo dura...)
 

alfietto1972

Membro Attivo
Privato Cittadino
Grazie
ma se bisogna assicurare la continuità allora perchè finora sia il Catasto che la Conservatoria hanno accettato titoli afferenti ora all'uno che all'altro appartamento( intendo denunce di successione e compravendite) senza rispettare la continuità?
Saluti
 

Bastimento

Membro Storico
Privato Cittadino
Mi chiedi troppo: che catasto e conservatorie non siano esenti da difetti è dato condiviso.

ma temo di poter immaginare la risposta.

la continuità delle trascrizioni non la pretende la conservatoria come tale: è nell'interesse del proprietario, nel senso che quest'ultimo può dirsi legittimo proprietario solo se è in grado di documentare la continuità.

In poche parole è l'interessato a doversene preoccupare, non l'archivio e l'archivista. (E' una mia personalissima interpretazione, qualche tecnico ti potrà dare migliori risposte).
 

ingelman

Membro Supporter
Agente Immobiliare
è nell'interesse del proprietario, nel senso che quest'ultimo può dirsi legittimo proprietario solo se è in grado di documentare la continuità.
Più che nell'interesse del proprietario venditore è per la tranquillità dell'acquirente.
La conservatoria ha la funzione di pubblicità e in base a questo principio bisogna rendere nota a chiunque che l'erede venditore abbia adempiuto qa questo onere "rendere noto" la volontà di accettare quanto a lui pervenuto in successione

(anche se apparentemente con un atto di vendita l'accettazione è implicita) ma di fatto manca un passaggio al fine di rendere inopponibile a terzi l'acquisto fatto dall'acquirente in buona fede.
Sembra un ragionamento contorto ma ha una sua logica ...
anche la banca richiede che l’accettazione tacita dell'eredità sia regolarmente trascritta, perché in mancanza l’ipoteca sarebbe priva di efficacia inquanto mancherebbe un passaggio essenziale.
 

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