gfcas11

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Buongiorno
Avendo proceduto seguendo le direttive della circolare 27/E del 13/06/2016 dell'Agenzia delle Entrate ad unificare due appartamenti (abitazioni principali) di cui uno di mia proprietà al 100% e l'altro in proprietà al 50% con mia moglie, nella stessa circolare non è indicato e tanto meno nelle istruzioni del modello unico 2017 chiedo quale è il corretto modus operandi da applicare al quadro RB impossibilitato a trascrivere le due proprietà con gli stessi codici.
Grazie
 

Bastimento

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Azzardo la risposta ....
La circolare che prevedeva le modalità della unione di fatto, risale al 2002 (Circ 15232 della AdT): l'allegato tecnico alla nota prot. 23646 del 12/06/2013 della AdE (direz. centr. catasto) precisa che entrambe le porzioni du UIU unite di fatto mantengono il proprio identificativo catastale, con in aggiunta la nota in questione.
Ai fini del classamento a tali beni è attribuita la medesima categoria e classe, ed a ciascuno di essi è assegnata la rendita in relazione alla consistenza di ciascuna porzione .

Ne concluderei che bisogna indicarli separatamente, ciascuno con propria rendita. e con le rispettive quote di proprietà

temo però che la domanda stia nel codice utilizzo: dovrebbe essere 1 (abitaz. principale) per entrambi: se il SW lo considera errore farei una segnalazione alla assistenza o un interpello.

Per ora tutti i riferimenti da me trovati in rete si riferiscono solo ad agevolazioni riguardanti IMU e TASI, non IRPEF.
 

Bastimento

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Ancora qualche spunto:
in questo articolo della rivista di AdE
Più appartamenti come abitazione principale. Per l'ICI è possibile FiscoOggi.it
si leggono le seguenti conclusioni:

il legislatore ha voluto imporre agli enti locali di deliberare un trattamento fiscale meno gravoso per l'abitazione principale.

Partendo da tali presupposti, i giudici hanno precisato che il concetto di abitazione principale non risulta necessariamente legato a quello di unità immobiliare iscritto in catasto, né può essere limitato a una sola unità come identificata catastalmente, ma rileva in considerazione del significato che il legislatore ha voluto attribuirne, ossia l'unità immobiliare adibita a dimora abituale del contribuente, in relazione, cioè, all'effettivo utilizzo.
In tale contesto normativo, l'accatastamento unitario, richiesto dal Comune per il riconoscimento dell'agevolazione, costituisce una forzatura interpretativa che si pone in contrasto con l'intento della legge di ridurre il carico tributario per gli immobili adibiti ad abitazione principale, finalità confermata dall'esenzione totale sancita dal Dl 93/2008.
Massimo Grimaldi

A maggior ragione allora dovrebbe applicarsi la medesima conclusione, nei riguardi dell'IRPEF. (Purtroppo un parere riportato su fiscooggi, non fa prassi, e nemmeno normativa. Però...
 

gfcas11

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Azzardo la risposta ....
La circolare che prevedeva le modalità della unione di fatto, risale al 2002 (Circ 15232 della AdT): l'allegato tecnico alla nota prot. 23646 del 12/06/2013 della AdE (direz. centr. catasto) precisa che entrambe le porzioni du UIU unite di fatto mantengono il proprio identificativo catastale, con in aggiunta la nota in questione.
Ai fini del classamento a tali beni è attribuita la medesima categoria e classe, ed a ciascuno di essi è assegnata la rendita in relazione alla consistenza di ciascuna porzione .

Ne concluderei che bisogna indicarli separatamente, ciascuno con propria rendita. e con le rispettive quote di proprietà

temo però che la domanda stia nel codice utilizzo: dovrebbe essere 1 (abitaz. principale) per entrambi: se il SW lo considera errore farei una segnalazione alla assistenza o un interpello.

Per ora tutti i riferimenti da me trovati in rete si riferiscono solo ad agevolazioni riguardanti IMU e TASI, non IRPEF.

Grazie dell'intervento, hai centrato il problema, le circolari dell'AdE sia quella del 2013 che quella del 2016 relativa all'oggetto spiegano come unire di fatto due appartamenti con distinte titolarità ma poi non ti danno modo nel modello Unico di inserirle ai fini della deduzione IRPEF.
La questione è nata in quanto sono stato presso gli sportelli dell'Agenzia delle Entrate locali ma anche loro, controllati i documenti di accatastamento, non mi hanno saputo dare spiegazioni. Su loro sollecitazione ho inviato una email al direttore dell'Agenzia ma ancora non ho ricevuto risposta. Prossima mossa sarà un interpello. Vediamo come andrà a finire.
Buona giornata
 
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Bastimento

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Privato Cittadino
Una alternativa, che però non vale come l'interpello, è quella di inviare una domanda alla assistenza fiscale della AdE tramite web: ma bisogna azzeccare l'orario opportuno: accettano solo un certo numero di domande al giorno.
 

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