xxyyzz

Membro Junior
Salve a tutti, ho bisogno di un chiarimento.
Un anno e mezzo fa ho venduto la mia casa (in condominio) e giusto un paio di mesi prima ho partecipato a una riunione in cui sono state deliberate alcune spese. Al rogito queste spese sono rimaste pendenti su di me, e mi tocca pagarle. Tuttavia nel frattempo è accaduto che ho acquistato una casa indipendente ma che condivideva l'acqua in condominio (cosa che ignoravo), e senza portarla per le lunghe, mi sono trovata a dover pagare ben 4500 euro di debiti con l'acquedotto del vecchio proprietario, cosa che ignoravo. In quell'occasione ho imparato (è d'obbligo dire a mie spese!) che vecchio e nuovo proprietario sono obbligati in solido, cioè che o paga uno o l'altro, e l'amministratore può solo rivalersi sul nuovo, come è accaduto a me, il quale poi si rivale sul vecchio, ma intanto paga! Bene, imparato ciò, ho voluto fare la stessa cosa sul mio vecchio appartamento, ossia ho deciso di non pagare, finchè i vecchi proprietari si rivarranno su di me (cosa che non necessariamente faranno). Invece continua a tempestarmi di raccomandate l'amministratore del vecchio condominio, io le rifiuto ma lui me ne manda altre. Immagino che siano inerenti alla cifra (circa 1500 euro) che mi spetta, ma dico io, che c'entra lui? Che vuole ancora da me? Tra l'altro ero comproprietaria insieme al mio ex, ma le lettere le ricevo solo io!!
Consigli, per favore.
Grazie mille.
 

SALVES

Membro Senior
Professionista
Ciao xxyyzz
Mi pare che quando si vende un appartamento in condominio il notaio tra i dovumenti che vuole per poter rogitare richieda il certificato di regolare pagamento di tutte le spese condominiali a carico del venditore all'amministratore che penso poi citi nel rogito.
Quindi se è avvenuto questo oppure il venditore di turno in questo caso una volta tu e una volta chi ha venduto a te avete dichiarato in mancanza del certificato della regolarità dei pagamenti condomilniali è ovvio che gli acquirenti possano rigirare al mittente la richiesta di saldo.
Sta poi all'acquirente decidere di pagare e rivalersi con il rischio di perderci.
Ciao salves
 

xxyyzz

Membro Junior
La rischiesta di saldo deve quindi avvenire da parte degli acquirenti, e non dell'amministratore, il quale può rivalersi solo sui nuovi proprietari, giusto? Infatti mi chiedevo la regolarità delle raccomandate continue (oltre che delle telefonate) che il vecchio amministratore mi manda.
 

vavy

Membro Attivo
Una piccola precisazione: la solidarietà nel pagamento delle spese è limitata all'esercizio in corso ed al precedente e sinceramente dubito che 4500 euro di acqua siano maturati in due esercizi. Per cui ammesso che tu debba qualcosa, non penso proprio siano 4500 euro....
Poi dal tuo intervento non mi è chiaro se il debito sia con il condominio o con l'acquedotto. Senza contare che il rapporto con il condominio deve pur risultare da qualche parte... ergo, o è una casa indipendente, oppure è in condominio....se chiarissi meglio questo punto sarebbe più semplice risponerti. Da ultimo, ti sconsiglio vivamente di rifiutare le raccomandate in quanto legalmente rifiutata è uguale a ricevuta.. almeno se la ricevi sai che vogliono... Se acquirente e proprietario sono obbligati in solido, l'amministratore potrà richiedere il pagamento ad entrambi... a meno di specifici patti in fase di vendita, menzionati nel rogito.
 

xxyyzz

Membro Junior
Chiedo scusa se la faccenda non è risultata chiara, ma ho fatto del mio meglio per spiegarla.
1) Io ho comprato una casa indipendente, ma solo l'acqua era in condominio con altre 3 ville adiacenti, e nessuno mi aveva detto nulla, non sapevo dell'esistenza di questo condominio riguardante la sola acqua, nè notaio, nè agenzia immobiliare, nè vicini, nè tantomeno il venditore. Il debito cospicuo era dovuto a una perdita d'acqua delle tubazioni l'anno precedente. Ho già pagato l'anno scorso, ho dovuto perchè a causa della perdita abbiamo fatto i lavori e reso le tubazioni indipendenti e per chiudere il condominio dovevamo saldare i debiti con l'acquedotto. L'amministratore li ha chiesti a me, perchè il venditore è sparito, via dall'Italia. Ho pagato, e messo avvocato per tentare di recuperarli. Ho imparato in questa storia la questione dell'essere obbligati in solido, e l'ho voluta adoperare nella fase che mi vede invece che acquirente, venditrice.
2) Ho contestualmente venduto il mio vecchio appartamento, in condominio (palazzina), dove mi resta da pagare la mia parte di lavori straordinari deliberata quando ero ancora proprietaria (insieme al mio ex). Sto tentando di fare come ha fatto il mio venditore, cioè non pagare, far pagare i nuovi proprietari, e aspettare che mi facciano causa. E invece che arrivarmi le loro lettere, mi arrivano quelle dell'amministratore. Mi chiedevo se lui fosse nei titoli di farlo. Tutto qui. Le raccomandate non le rifiuto, semplicemente non le ritiro più (le prime le ritiravo). E' lo stesso?
Grazie per l'attenzione.
 

SALVES

Membro Senior
Professionista
Penso, visto che qualche raccomandata l'hai ricevuta penso che l'amministratore prima o poi ti invierà un decreto ingiuntivo per pagare.
Spiego meglio il mio topic precedente.
"Mi pare che quando si vende un appartamento in condominio il notaio tra i documenti che vuole per poter rogitare richieda all'amministratore il certificato di regolare pagamento di tutte le spese condominiali a carico del venditore che penso poi citi nel rogito.
Quindi se è avvenuto questo oppure il venditore di turno in questo caso una volta tu e una volta chi ha venduto a te avete dichiarato in mancanza del certificato della regolarità dei pagamenti condomilniali è ovvio che gli acquirenti possano rigirare al mittente la richiesta di saldo.
Sta poi all'acquirente decidere di pagare e rivalersi con il rischio di perderci."
cioè se c'è tale certificato o la dichiarazione del venditore, l'acquirente può dire all'amministratore che lui ha acquistato senza la conoscenza di pendenze e quindi da addebitare al vecchio proprietario, non so se sono stato chiaro.
Inoltre con la pronuncia n. 16920 del 21 luglio 2009 la Corte di Cassazione ribadisce quanto già affermato nell’arcinota sentenza delle Sezioni Unite n. 9148/08: le obbligazioni condominiali sono rette dal principio di parziarietà e non da quello di solidarietà.

Quindi da questa informazione la mia risposta
Sta poi all'acquirente decidere di pagare e rivalersi con il rischio di perderci.
Ciao salves
 

xxyyzz

Membro Junior
Penso, visto che qualche raccomandata l'hai ricevuta penso che l'amministratore prima o poi ti invierà un decreto ingiuntivo per pagare.
Quindi può farlo. No, perchè l'altro amministratore, quello dell'acqua della villetta acquistata da me, mi disse che lui tecnicamente e legalmente poteva chiedere i soldi solo a me, nuova proprietaria, e non al vecchio, al quale eventualmente avrei dovuti chiederli io, e infatti ho fatto così, anche seguita da un avvocato.
Ora l'amministratore della casa vecchia li chiede sempre a me? Come vecchia proprietaria? C'è qualcosa che non quadra, oppure sono cambiate le leggi in un anno?
 

SALVES

Membro Senior
Professionista
No semplicemente all'amministratore della villetta dovevi far presente la sentenza sopra menzionata e dirgli di rivalersi sul vecchio proprietario, invece magari non sapendo della sentenza hai deciso di pagare e rivalerti.
Adesso l'acquirente della tua ex proprietà sapendo di questo avrebbe potuto dire all'amministratore di chiederli a te o semplicemente l'amministratore sa di questo e quindi ha agito di conseguenza.
 

xxyyzz

Membro Junior
Volevo sapere se l'amministratore può chiedermi di pagare, o devono farlo i compratori. Se avessi voluto avere un giudizio morale sulle mie scelte sarei andata su un altro forum.
 

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