alfa038

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Buongiorno,

avrei bisogno di capire come gestire questa situazione: ho 2 fratelli e mia madre. In seguito alla morte di mio padre nel 2008 è stata effettuata la regolare successione che ha comportato l'attribuzione delle seguenti quote per il patrimonio familiare: il 53.70% per la mamma e 15.44% per ciascuno di noi 3 fratelli.

Il "patrimonio familiare" che condividiamo è oggi costituito da 3 unità immobiliari, 2 di queste sono abitate dai miei due fratelli mentre io, abitando in un'altra casa, ho una 1 unità disponibile prima affittavo e poi, lo scorso anno, ho deciso di mettere in vendita: proprio in queste settimane ho finalmente trovato l'accordo con l'acquirente per cui dovremmo andare al rogito nel giro di max 20 giorni.

La perplessità nasce su come gestire i "proventi" della vendita (che dovrei percepire totalmente io) anche se l'immobile è cointestato con gli altri componenti.

Il commercialista mi dice che non ci sono problemi, ossia quando faremo l'atto di vendita, al quale sarà presente tutta la famiglia, l'acquirente emetterà 4 assegni (ciascuno dei quali con importo calcolato per quota parte) che saranno incassati da ciascuno di noi; a questo punto mia madre e i miei fratelli farebbero un bonifico sul mio conto corrente come "donazione" e qui si chiuderebbe il giro. Il commercialista dice che è fattibile e non comporterebbe alcun costo.

Sarebbe corretto questo modo di procedere?

Come opzione, anche se i tempi sono molto stretti, stavamo pensando anche alla possibilità di fare, prima del rogito, una donazione, ossia sostanzialmente attribuire una unità immobiliare a ciascuno di noi 3 fratelli e poi, una volta che l'immobile in vendita diventerebbe ufficilamente "mio", procedere quindi con l'atto di vendita che, a questo punto, coinvolgerebbe solo me e l'acquirente il quale pagherebbe solo me.

Non so se sono riuscito a spiegarmi...spero di si :)

Come mi consigliate di procedere?

Grazie anticipatamente per la collaborazione.
 

Bagudi

Fondatore
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Agente Immobiliare
Come opzione, anche se i tempi sono molto stretti, stavamo pensando anche alla possibilità di fare, prima del rogito, una donazione, ossia sostanzialmente attribuire una unità immobiliare a ciascuno di noi 3 fratelli e poi, una volta che l'immobile in vendita diventerebbe ufficilamente "mio", procedere quindi con l'atto di vendita che, a questo punto, coinvolgerebbe solo me e l'acquirente il quale pagherebbe solo me.

Se il tuo acquirente fa mutuo, non riusciresti più a vendere: le banche non accettano più di fare mutui su beni provenienti da donazione.
 

alfa038

Membro Attivo
Privato Cittadino
SI, l'acquirente ha avuto la delibera per il mutuo. Quindi mi sembra di capire che l'opzione di provvedere prima alla donazione e poi alla vendita non sia percorribile, giusto?
 

Avv Luigi Polidoro

Nuovo Iscritto
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Professionista
La modalità suggerita dal commercialista non pone problemi dal punto di vista civilistico, in quanto il trasferimento di denaro è del tutto tracciabile (penso a quando in futuro deciderete di dividere il residuo asse ereditario, o comunque all'ipotesi in cui gli immobili abbiano valori differenti).
Come ti hanno già suggerito gli altri membri del forum, la donazione creerebbe notevoli problemi all'acquirente ed impedirebbe l'affare.
 

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