temax

Nuovo Iscritto
Salve,
faccio una proposta d'acquisto che viene accettata per un immobile libero da oneri, pesi e vincoli.
La casa è affittata, ma mi viene assicurato che all'inquilino è stato fatto esercitare regolarmente il suo diritto di prelazione.
Due giorni prima dell'atto scopro che l'atto di significazione al locatario era stao trasmesso per un importo minore della mia proposta e pertanto il diritto di prelazione persisteva ancora.
Decido di non comprare più e chiedo il doppio della caparra in restituzione.
La parte venditrice si rifiuta e sono costretto ad andare in causa.
Cosa ne pensate?
 

temax

Nuovo Iscritto
Io ho subito inviato una raccomandata R.R. alla controparte con oggetto:"Recesso contrattuale per inadempimento del venditore". Poi mi sono comunque presentato davanti al notaio al rogito che ha confermato la sussistenza del diritto di prelazione. A quel punto, andato a monte la compravendita, ho incaricato un legale per la causa contro la parte venditrice.
 

roberto.spalti

Membro Senior
Agente Immobiliare
In realtà il venditore non è inadempiente in automatico, ma lo diventa solamente nel momento in cui l'inquilino esercita il suo diritto.
Prima di fare causa considera che devi mettere in mora il venditore intimandogli la stipula di un nuovo atto (con preavviso di almeno 20 giorni) e indicando che se non si presenta o non è in grado di adempiere lo riterrai inadempiente con richiesta di doppia caparra e danni; se lui però riesce ad ottenere la rinuncia dell'inquilino nei termini secondo me sei tenuto ad acquistare.
Senti un avvocato
 
S

smoker

Ospite
Per capire meglio: il proprietario/locatore vuole vendere per es. a 100, quindi comunica al conduttore il tutto, compreso il prezzo, ma il conduttore rifiuta di acquistare. Dopo di ciò conclude con te un preliminare per es. a 120. Sin qui è corretta la ricostruzione? Venuto a conoscenza di ciò tu decidi di recedere, come per altro hai fatto.

Curiosità prima di risponderti: il tuo legale che parere ti ha dato?

Smoker
 

temax

Nuovo Iscritto
Mi spiego meglio. Io faccio una proposta d'acquusto a 200 e viene accettata. All'inquilino era stato fatto esercitare il diritto di prelazione a 300, quindi è nullo. La parte venditrice non si rende conto di ciò e pensa di essere in regola. Due giorni prima del termine ultimo per stipulare la vendita emerge questa circostanza. L'immobile non può più esser venduto libero da pesi, oneri e vincoli entro i termini previsti, e ricordo che il diritto di prelazione è un privilegio. Io mi rifiuto di accquistare con la possibilità che l'inquilino, venuto a sapere del nuovo prezzo di vendita, mi riscatti la casa entro sei mesi dall'acquisto. Quindi non c'é nessuna necessità di mettere in mora il venditore in quanto non è nella possibilità di adenpiere agli impegni sottoscritti. Preciso che la rinuncia del diritto di prelazione l'inquilino non era disposto a farla entro i termini prestabiliti e l'atto di significazione per il nuovo prezzo andava fatto tramite notifica a mezzo Ufficilae Giudiziario, pertanto non in un paio di giorni. Spero di esser stato più chiaro.
 

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