Graf

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Un interessante ed originale articolo del Corriere della Sera di una decina di giorni fa rilanciava la professione del geometra come l’ attività del futuro.
In modo argomentato, si indicavano, in tale articolo, i molti vantaggi per chi desiderasse abbracciare tale lavoro.
In breve:
considerazione generale dei cittadini per un professionista dei servizi del quale tutti avremo bisogno prima o poi; radicato apprezzamento per la capacità del geometra di guidare il povero utente nel labirinto della burocrazia italiana, più aggrovigliata della foresta pluviale e per disincagliare certi complicati ingranaggi amministrativi tra pratiche al catasto, licenze edilizie, analisi di locali commerciali, autorizzazioni, monitoraggio dell’ambiente, misurazioni con il regolo calcolatore. Il geometra è, inoltre, percepito come il provvidenziale semplificatore e come necessario interprete delle migliaia di norme urbanistiche ed edilizie che asserviscono e frenano l’iniziativa privata che si vanno a stratificare nei secoli, sovrapponendosi come delle ere geologiche…
Il geometra possiede, per di più, l’importantissima funzione di intermediario e di raccordo tra la politica spicciola di un comune, la pubblica amministrazione e le famiglie italiane.
Inoltre il geometra è un mestiere che cresce in modo proporzionato; non si lamentano disoccupati mentre il flusso di ingresso nella professione è costante senza picchi clamorosi di crescita.
La tecnologia, infine, ha abbattuto i costi di investimento iniziale per i giovani che si affacciano alla professione; basta costose strumentazioni elettro-ottiche, oggi per fare le misurazioni e i rilievi è sufficiente un laser di un migliaio, o poco più, di euro.
Insomma, un’attività polivalente e non di difficile accesso che offre diverse opportunità lavorative e di sviluppo professionale….

Ma è proprio così, oppure il giornalista dell’articolo (Dario Di Vico) ha peccato di troppo ottimismo?
Gli agenti immobiliari, che sono “i vicini d’ufficio” dei geometri, cosa ne pensano di questa professione?
E’ davvero possibile vedere nella figura del geometra un professionista “in ascesa”?
Gli agenti immobiliari registrati ad Immobilio e che hanno conseguito il diploma di geometra, vorrebbero tornare a svolgere una delle attività più vetuste e di più grande successo della storia, del presente e, sembra, persino dell’avvenire?
 
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specialist

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Veramente a me risulta che siano parecchi i disoccupati, infatti alcuni tentano di inserirsi come agenti immobiliari. Anche tra gli architetti ci sono parecchi disoccupati o sottoccupati.
 

Ale.

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Veramente a me risulta che siano parecchi i disoccupati, infatti alcuni tentano di inserirsi come agenti immobiliari. Anche tra gli architetti ci sono parecchi disoccupati o sottoccupati.

confermo. molti studi architetti seri e preparati stanno chiudendo, a causa della crisi nell'edilizia. non mi risulta però che si riciclino nelle agenzie immobiliari, anche perchè sarebbe passare dalla padella alla brace
 

Bastimento

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Io non ho dati per rispondere con cognizione di causa: ma a naso tenderei invece a confermare che tutti i geom che conosco sono piuttosto indaffarati proprio nelle molteplici incombenze cui ci sottopone la burocrazia: non tralasciando chi fa l'amministratore, o il certificatore energetico, tutti prima o poi ci troviamo a dover presentare successioni, fare volture, chiedere permessi per piccoli lavori di ristrutturazione che comportano una pratica edilizia, ecc.
Poi il catasto fa pasticci, e via con le pratiche di rettifica, aggiornamento, oppure frazionamenti, accorpamenti ecc.
Altri si sono dedicati ai piani di sicurezza, alla consulenza sul lavoro (regolarizzazione badanti, ecc).
Forse il geom di cantiere oggi non è occupato come una volta, ma chi si è dato alla burocrazia mi sembra che venga quotidianamente alimentato dalle continue novità .
Nei piccoli paesi poi molti geom si incaricano di calcolare e presentare i versamenti per le varie tasse comunali (IMU fabbricati, terreni agricoli e non) ecc.

Non sarà la professione che fa diventare miliardari, ma credo darà da vivere decorosamente a parecchi ancora per molti anni: nell'immaginario collettivo è un professionista con meno pretese degli architetti o ingegneri, e solitamente si pensa a lui per adempimenti semplici come quelli sopra descritti.

Non tutti sono disponibili al "fai da te", e non tutto è possibile senza passare attraverso un iscritto all'albo.
 

Graf

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L'articolo sottolineava che i geometri hanno molto diminuito il loro specifico lavoro nei cantieri per la crisi dell'attività costruttiva ma hanno trovato una buona riconversione lavorativa in altri settori dell'attività edilizia...specialmente a livello burocratico ed amministrativo.
 
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Bastimento

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Ma va?! C'è solo una differenza di cinque anni di università:occhi_al_cielo:
Lo so, ma mica stiamo parlando di progettazione di cemento armato o di un grattacielo: stiamo parlando di pratiche catastali, di presentazione di documentazione conforme alle regole della casa, e di aggiornamento rispetto alle direttive in continua evoluzione.

Se discutiamo di preparazione di fondo, o di apertura mentale, condivido che è più facile trovare una migliore risposta da un buon laureato.

Ma non mi pare il caso di fare una difesa d'ufficio della categoria: non contano solo gli anni di scuola. Su questo piano sono il primo a dire che nonostante liceo scientifico e laurea in ingegneria non ho mai avuto nei piani di studio un corso di diritto.

Qui se non altro il corso per ragionieri e geometri lo prevede. Certo un laureato in giurisprudenza ha una più completa formazione, ma sospetto che un geometra conosca la differenza fra legatario ed erede meglio di un architetto di fresca laurea.

Certo, generalizzare porta ad una forte approssimazione: non è vangelo.
 

specialist

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Qui se non altro il corso per ragionieri e geometri lo prevede. Certo un laureato in giurisprudenza ha una più completa formazione, ma sospetto che un geometra conosca la differenza fra legatario ed erede meglio di un architetto di fresca laurea.
Dipende poi anche dall'attività che si vuole svolgere. Per fare l'agente immobiliare per esempio è più indicata una laurea in materie giuridico-economiche o il diploma di ragioneria, rispetto ad una laurea od un diploma ad indirizzo tecnico (architettura o diploma di geometra). Le conoscenza delle materie giuridico-economiche (contratti, normative fiscali, nozioni di diritto, etc) prevalgono su quelle tecniche per importanza, come del resto stabilivano le norme ante L.57/2001, che offrivano addirittura la possibilità ai laureati in legge, in economia ed ai ragionieri di iscriversi al Ruolo senza sostenere alcun esame, con buona pace di chi pensava che il legislatore avesse compiuto un'eresia.
 

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