Manlio

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Agente Immobiliare
Per cominciare, l'autorevole studio di settore effettuato dalla Banca d'Italia ed argomentato dall'autore Pietro Locatelli in data 18 Giugno 2009.
Chi avrà la pazienza di leggere l' intero articolo intuirà che il mercato immobiliare ha necessità di figure professionali altamente specializzate che percepiscono le motivazioni psicologiche di coloro che si accingono all'acquisto o vendita dell'immobile..
Un interessante studio della Banca d’Italia, non certo recentissimo ma ancora attuale, pone in evidenza che quasi 4 milioni di famiglie vivono ancora un notevole disagio abitativo. La ricerca si modula in due tronconi e divide fra coloro che avvertono disagio in casa di affitto e coloro che lo avvertono in casa di proprietà.
Una sotto distinzione è fra coloro che vivono il disagio abitativo per:
-sovraffollamento nell’attuale abitazione;
-disagio di natura economica (per canone di affitto per gli affittuari, mutuo in essere per i proprietari o/e spese condominiali per entrambe le categorie);
-la somma dei due disagi sopra segnalati.
Partendo dal target degli affittuari circa:
-il 18% avverte disagio di sovraffollamento;
-il 24,2% avverte disagio economico;
-il 5% l’uno più l’altro.
Passando ai proprietari di casa rileviamo:
-37,5% per sovraffollamento;
-6% per disagio economico;
-9,3% l’uno più l’altro.
Proviamo ad esaminare gli scostamenti fra le due categorie. E’ di assoluta evidenza ed era prevedibile che il disagio economico è più sentito fra gli affittuari (24,2%) rispetto ai proprietari di casa (6%).
Infatti tutti gli affittuari sono pressati dal canone mentre non tutti i proprietari sono gravati da rate di mutuo e anche coloro che hanno in essere un mutuo molti lo hanno acceso da molto tempo e quindi le rate sono sovente del tutto sostenibili. Ancora, l’affittuario deve in generale subire le spese condominiali mentre il proprietario, che ha titolo di decidere in assemblea condominiale, può meglio gestirle e, se del caso diluirle. Se sono poi spese di carattere straordinario, spesso per i proprietari, vi è anche la possibilità di godere per più anni di una riduzione fiscale (il famoso 36% o 55%). Quello che invece potrebbe a prima vista stupire, come risultato della ricerca, è lo scostamento per il disagio di sovraffollamento. Il 18% fra gli affittuari ed il 37,5% fra i proprietari. Potrebbe stupire perché generalmente chi ha una casa di proprietà cerca di averla in base alle giuste esigenze della famiglia. Ma se ci pensiamo bene le cose non vanno sempre così. Accade che colui che è proprietario lo può essere diventato grazie ad una eredità o grazie all’aiuto dei genitori quando il figlio da intestare sulla casa non aveva ancora la famiglia formata. Ancora, famiglie appena formate, con i pochi risparmi e con l’aiuto del mutuo, hanno comperato casa ma di metratura limitata in conseguenza delle modeste possibilità economiche del momento. Spesso in questi casi, l’evolversi della famiglia e l’arrivo dei figli, porta ad avere una casa di dimensioni non più consone all’esigenza del nucleo famigliare. Quindi il proprietario si trova abbastanza ingessato perché cambiare per andare in casa di affitto più grande risulta difficile anche psicologicamente da digerire e comprare una casa più grande può preoccupare visti i costi, le tasse, i prezzi e l’incidenza del mutuo con una famiglia ovviamente divenuta certamente pesante poiché stiamo parlando di sovraffollamento. Se poi aggiungiamo, a completamento, che spesso sull’attuale casa pesa ancora un mutuo per residuo importo considerevole, ci rendiamo conto che il disagio del sovraffollamento è giustamente più sentito dai proprietari di casa rispetto agli affittuari. Gli affittuari infatti in caso di sovraffollamento sono meno ingessati quindi più liberi di cambiare casa, come spesso accade, cercando quella di dimensioni idonee al divenire del proprio nucleo famigliare. In questi casi gli affittuari trovano la casa più grande ma l’affitto da pagare è più caro e le spese condominiali sono in proporzione alla superficie dell’appartamento e questo porta a giustificare il 24,2% di affittuari con disagio economico contro il 6% dei proprietari. Da questa ricerca emerge con chiarezza che sono veramente molte le famiglie che vivono questi tipi di disagio (circa da 3.500.000 a 3.700.000 che sono state individuate per formulare quelle percentuali). Per cercare di ridurre al massimo il numero delle famiglie con questi problemi crediamo che, oltre agli incentivi governativi come per esempio forme di housing sociale, occorrerebbe far affiancare queste famiglie da figure professionali che possano aiutarle a trovare la soluzione migliore e nella massima serenità e trasparenza. Quanti affittuari, anziché pagare il canone di affitto, potrebbero, con qualche sacrificio in aggiunta e sostenibile, pagare una rata di mutuo purché il mutuo sia scelto, fra le varie offerte, quello che più si attaglia alle esigenze di quella famiglia (durata, tipo di tasso, ecc.). Spesso queste famiglie si bloccano perché temono, oltre a non sapere quale mutuo scegliere, di incorrere nel tempo in situazioni difficili quali la perdita del posto di lavoro o, ancora peggio, per qualche disgrazia in famiglia e, come conseguenza, non vogliono per tanti anni quali la vita del mutuo vivere con questo incubo.
Dovrebbe essere di fatto inconcepibile oggi perfezionare un mutuo a lunga durata senza la copertura di polizze assicurative che diano tranquillità per gli aspetti segnalati. Come si obbliga la polizza per la vettura, allo stesso modo dovrebbe esserlo per chi perfeziona per la propria famiglia un mutuo casa e la copertura dovrebbe essere per incidenti famigliari che potrebbero condizionare negativamente le entrate della stessa famiglia. Per verificare se è il momento opportuno per l’acquisto di casa e se lo è con quale tipo di mutuo e con quali coperture assicurative e con quali compagnie, è determinate la figura del professionista Agente in attività finanziaria che si impegna ad accompagnare al meglio la famiglia. Solo così tante famiglie si sentirebbero ben guidate a passare dall’affitto alla proprietà e i proprietari a cambiare casa per migliorare la qualità della vita abitativa, sapendo di potersi avvalere dell’appoggio di una figura professionale in grado di dare i migliori consigli e offrire quella serenità indispensabile per una famiglia che deve fare un passo decisamente importante e che incide, nel bene e nel male, sulla famiglia stessa per troppi anni.
 

Manlio

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Agente Immobiliare
Re: Il tramonto del mediatore immobiliare? Nuova figura professionale " Family broker ".

A Roma il 24 luglio 2009 Building & Money Franchising presenta la nuova figura professionale del Family Broker.
Il Family Broker è un professionista unico, altamente qualificato, alla ricerca costante dell’eccellenza in ogni servizio offerto a cui il Cliente potrà rivolgersi per lo svolgimento di operazioni di mediazione immobiliare finanziaria ed assicurativa, altrove gestite da soggetti diversi.
La formula:
1 mediatore immobiliare +
1 mediatore creditizio =
1 Family Broker

Io avrei aggiunto Consulente, sapete che a me piace tanto :innamorato:.
L' iniziativa della Società come sopra ritengo possa essere solo l'inizio affinchè venga rivoluzionata la classica figura dell' agente immobiliare auspicando che la tendenza in tal senso possa essere anche individuale.

M. C.
 

Maurizio Zucchetti

Fondatore
Membro dello Staff
Agente Immobiliare
Scusa Manlio, ma non mi convince perchè mi sembra la solita aria fritta!! :rabbia:

Proveniendo dal Multi-Level-Marketing, passando per libri, assicurazioni e quant'altro, sai quante volte ho sentito le parole:
..... professionista unico, altamente qualificato, alla ricerca costante dell’eccellenza in ogni servizio offerto a cui il Cliente potrà rivolgersi per lo svolgimento di operazioni .....

Inoltre, visto che potrei essere anch'io Family Broker (sono agente immobiliare, mediatore creditizio, e all'occorrenza consulente) valuto sulla mia pelle la difficoltà pratica a realizzare questo "ibrido" tanto è vero che faccio solo l'AI e, quando ne ho la necessità, mi rivolgo ad un mediatore creditizio che fa solo quello di mestiere! :?

;)
 

fiennes

Nuovo Iscritto
parlavo proprio ieri di questo argomento in due occasioni diverse,vale a dire quale sarà il futuro dell'agente immobiliare?il mio pensiero è che pur non prevedendo grandi cambiamenti in tempi brevi questi ci saranno inevitabilmente nel tempo,molto dipenderà dalle leggi che ci riguardano,se rimarranno queste o cambieranno e quanto.In tutti i casi io vedo l'evolversi della figura verso una più marcata professionalità,così come ora c'è l'obbligo dell'antiriclaggio e della solidarietà"fiscale" oltre a molte sentenze di tribunali che allargano sempre più
il raggio delle responsabilità dell' Agenti Immobiliari,dovranno essere ampliati gli obblighi del cliente nei confronti dell'agente immobiliare,tutti immaginate quali siano ,non li elenco (sono quei motivi per cui in questo forum gli Agenti Immobiliari si lamentano frequentemente).
Definiti quindi meglio diritti e doveri dell' a.i.anche ampliandoli ma definiti,ecco quindi la maggiore professionalità e l'evolversi verso una attività incui la consulenza occupa sempre più spazio perchè maggiore la credibiltà del mediatore, passaggio lento e difficile perchè lento e difficile il cammino per l'a.i.a decidere di lavorare solo in esclusiva,senza rinunciare alle provvigioni e senza trattare immobili senza conoscerne i requisiti.
Tornando all'ipotesi iniziale del family broker non la comprendo fino in fondo,mi pare molto un prodotto di quel franchising,ma partendo da quì e da quanto ho già scritto io vedo la possibilità per il futuro di uffici "associati" con agente immobiliare,avvocato,tecnico così da dare una risposta a 360 gradi ai clienti che a loro si rivolgono.
 

caviapp

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Proveniendo dal Multi-Level-Marketing, passando per libri, assicurazioni e quant'altro, sai quante volte ho sentito le parole:

..... professionista unico, altamente qualificato, alla ricerca costante dell’eccellenza in ogni servizio offerto a cui il Cliente potrà rivolgersi per lo svolgimento di operazioni .....

Parole sante.

L'idea è buona ma rimane un'idea... ovvero nulla di nuovo sotto il sole

Chi è nel settore da un pò di anni si ricorderà che un gruppo di mediatori creditizi (i venditori di mutui per quella o questa banca) avevano addirittura proposto nelle convention - tutte lustrini e urletti - di posizionare un bancomat nella vetrina dell'agenzia immobiliare perchè così aumenta la clientala e bla bla...

Beh quel gruppo è stato spazzato via come neve al sole al primo accenno di crisi ed è rimasto solo l'eco degli urletti ed applausi e l'inc.. di molti clienti rimasti con il cerino in mano.....

Oggi come oggi è già difficile fare un lavoro, farne due o più insieme è improponibile.
 

amedeozanatta

Nuovo Iscritto
Agente Immobiliare
Maurizio Zucchetti ha scritto:
valuto sulla mia pelle la difficoltà pratica a realizzare questo "ibrido" tanto è vero che faccio solo l'AI e, quando ne ho la necessità, mi rivolgo ad un mediatore creditizio che fa solo quello di mestiere!
Concordo con Maurizio. Fare l'AI oggi richiede alta professionalità di per sé dal momento che è necessario avere competenze specifiche e tenersi sempre aggiornati sulle normative di natura edilizia, fiscale, tributaria. Negli ultimi anni poi è in atto una rivoluzione nel settore costruzioni per quanto riguarda i materiali, le tipologie costruttive e tutto ciò che è legato alla bioedilizia. Insomma,se davvero vogliamo parlare di alta professionalità direi che è il caso di parlare anche di specializzazione
 

Letizia Arcudi

Membro Ordinario
Agente Immobiliare
:D

:D Ciao Manlio
giustissimo è in linea con la mia filosofia di pensiero
che è diventata realtà del mio modo di operare nel settore immobiliare
sta di fatto che nel frattempo ho depositato un mio marchio
come Personal Family Service.....
Letizia
 

Manlio

Nuovo Iscritto
Agente Immobiliare
Premesso che l' agente immobiliare vende e affitta immobili di qualsiasi genere,intendo a 360°.E' chiaro,per chi inizia l'attività il grado di preparazione potrà essere solo marginale(e per questo ho proposto in altri topic che sarebbe necessaria la formazione presso altra agenzia per almeno 3 anni e dopo poter conseguire gli esami per l'abilitazione,il tutto regolamentato dalla Camera di Commercio competente per territorio),diversamente chi esercita da parecchio tempo dovrebbe avere le conoscenze utili e necessarie al fine di garantire le parti in causa.
Qualcuno pensa che non può vendere immobili e nel contempo essere informato di prodotti bancari,di normative e caratteristiche riguardanti i materiali di costruzione... e tutto ciò che riguarda gli immobili. Ma l'AI che ha esercitato per anni non dovrebbe sapere e conoscere solo per aver sentito per anni le stesse cose e di riflesso gli aggiornamenti dei singoli casi? Non comprendo lo stupore dei colleghi quando leggono che ormai il " mediatore " è una figura superata,e forse mai accettata,ed il mercato richiede una figura professionale altamente specializzata(della materia di cui si occupa)che riesca inoltre a dare un supporto psicologico alle parti interessate della compravendita.
Purtroppo e di sovente i post diventano mezzo di polemiche e sinceramente non ho tempo e voglia di rispondere alle medesime,però posso concludere con un pensiero " i soggetti che non si adegueranno ai tempi ed alle necessità e evoluzioni del mercato resteranno indietro e per forza di cose isolati ".
Ciao a tutti. :)
M. C.
 

daniart

Membro Ordinario
Agente Immobiliare
L'Agenti Immobiliari tuttologo anche questa è una vechia figura. E' chiaro che per vendere un'immobile devo capire chi ho di fronte, cosa vuole e tutto il resto. E' chiaro che è fondamentale capire quali siano le vere esigenze del cliente. Nella mia agenzia immobiliare, oltre alla figura dell'Agenti Immobiliari c'è anche quella dell'Architetto, dell'Avvocato, del Mediatore Creditizio. Una persona non può essere in grado di fare tutto e divincolarsi tra leggi e leggine senza problemi altrimenti perde l'operatività e l'elasticità per capire chi ha di fronte e che cosa vuole.
L'associazionismo tra le diverse figure professionali per un unico scopo sono il futuro.
 

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