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Testo
<blockquote data-quote="Bastimento" data-source="post: 238702" data-attributes="member: 6214"><p>Sui cavi spellati sono andato a rileggere il post 1: chiedo scusa della interpretazione: avevo inteso fosse il collegamento del frigo, mentre sembra si tratti di fili d'impianto a vista, e per giunta ammalorati.</p><p> </p><p>E' certamente anche corretto, ed è anche un fatto tecnico..., che il locatore non è autorizzato a dichiarare e certificare a norma l'impianto. E se ha una certificazione, la produca.</p><p> </p><p>Sul piano giuridico invece presterei molta attenzione al fatto che il contratto, come ci è stato raccontato, sembra indichi che il locatore demanda al conduttore le necessarie opere di adeguamento, ove fossero dovute. Qui bisognerebbe leggere esattamente cosa c'è scritto: magari è scritto male ed il locatore potrebbe trovarsi nei guai, ma sarei propenso a pensare, (è solo una ipotesi ed opinione) che il locatore abbia voluto dire che l'adeguamento dell'impianto sarebbe stato a carico dell'inquilino.</p><p> </p><p>E' una situazione abbastanza frequente in semplici locali commerciali, destinati volta a volta ad utilizzi diversi, con esigenze diverse.</p><p> </p><p>Rimane quindi la domanda se la sistemazione dell'impianto in funzione delle esigenze del conduttore sia o no a carico del proprietario. Questo è tenuto a predisporre o mettere a disposizione un punto di presa di terra: ma la sua distribuzione rientra nella ipotesi sopradetta.</p><p>Mi chiedo quindi come un giudice valuterebbe la condizione contrattuale e lo stato di esercizio dell'impianto dopo un decennio di utilizzo: credo che l'inquilino non sia messo molto bene.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Bastimento, post: 238702, member: 6214"] Sui cavi spellati sono andato a rileggere il post 1: chiedo scusa della interpretazione: avevo inteso fosse il collegamento del frigo, mentre sembra si tratti di fili d'impianto a vista, e per giunta ammalorati. E' certamente anche corretto, ed è anche un fatto tecnico..., che il locatore non è autorizzato a dichiarare e certificare a norma l'impianto. E se ha una certificazione, la produca. Sul piano giuridico invece presterei molta attenzione al fatto che il contratto, come ci è stato raccontato, sembra indichi che il locatore demanda al conduttore le necessarie opere di adeguamento, ove fossero dovute. Qui bisognerebbe leggere esattamente cosa c'è scritto: magari è scritto male ed il locatore potrebbe trovarsi nei guai, ma sarei propenso a pensare, (è solo una ipotesi ed opinione) che il locatore abbia voluto dire che l'adeguamento dell'impianto sarebbe stato a carico dell'inquilino. E' una situazione abbastanza frequente in semplici locali commerciali, destinati volta a volta ad utilizzi diversi, con esigenze diverse. Rimane quindi la domanda se la sistemazione dell'impianto in funzione delle esigenze del conduttore sia o no a carico del proprietario. Questo è tenuto a predisporre o mettere a disposizione un punto di presa di terra: ma la sua distribuzione rientra nella ipotesi sopradetta. Mi chiedo quindi come un giudice valuterebbe la condizione contrattuale e lo stato di esercizio dell'impianto dopo un decennio di utilizzo: credo che l'inquilino non sia messo molto bene. [/QUOTE]
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