silvia d'aloisio

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Privato Cittadino
ho locato il mio appartamento con contratto transitorio della durata di mesi 18 a scopo abitativo ad una persona fisica. Sono sorte con il conduttore questioni in ordine a presunte perdite di gas della caldaia. Il conduttore mi ha mostrato le bollette del gas ed ho scoperto che l'utenza è stata intestata ad una società straniera di cui lui è amministratore. Evidentemente lo scopo è quello di scaricarsi fiscalmente le spese delle varie utenze. Tuttavia non risulta fissata presso il mio appartamento nè la sede legale nè una sede secondaria. Si può fare? Non può essere motivo di risoluzione del contratto?
 

Zagonara Emanuele

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Agente Immobiliare
Non credo il tuo inquilino possa dedurre le spese relative alle utenze non avendo intestato alcun contratto all'azienda, ma potrebbe anche essere che un "bravo" commercialista abbia trovato il modo di riuscirci comunque.

Per quanto ti riguarda non vedo dove sia il problema, ovvero (scusa la franchezza) non capisco cosa te ne importi di chi ha le utenze intestate.
Quindi per rispondere alla tua domanda: NO non è motivo di risoluzione del contratto.

Se l'inquilino paga i canoni di locazione e non ti da problemi, sii felice e soddisfatto; non andarti ad immischiare in cose che non ti riguardano.
Correresti il rischio di incrinare i rapporti col tuo inquilino, che magari poi comincerebbe a non pagare più l'affitto, oppure ti ritroveresti ad affittare successivamente ad un altro che forse si dimostrerà "regolare" con l'intestazione delle utenza, ma forse un pò meno col pagamento degli affitti.
 

Avv Luigi Polidoro

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Professionista
Quanto scritto da @Zagonara Emanuele risponde al buon senso e mi sento di sottoscriverlo... ma ho una perplessità.
La società è una persona differente dalla persona fisica che ha sottoscritto la locazione.
Forse non in questo caso, ma in altri certamente sì, è rilevante capire se il soggetto abita in casa oppure se in esso svolge attività professionale.
Infatti svolgere attività professionale nell'immobile significa averlo destinato ad un uso diverso da quello indicato in contratto, mentre averlo ceduto (anche solo a titolo gratuito, con comodato) ad una società (di cui magari sono socie altre persone) significa aver realizzato una sublocazione.
In entrambi i casi siamo di fronte a possibili cause di risoluzione del contratto di locazione, con responsabilità del conduttore.
La intestazione delle utenze a soggetto diverso da quello conduttore è quindi un elemento importante, che non deve essere sottovalutato.
 

Zagonara Emanuele

Membro Senior
Agente Immobiliare
Quanto scritto da @Zagonara Emanuele risponde al buon senso e mi sento di sottoscriverlo... ma ho una perplessità.
La società è una persona differente dalla persona fisica che ha sottoscritto la locazione.
Forse non in questo caso, ma in altri certamente sì, è rilevante capire se il soggetto abita in casa oppure se in esso svolge attività professionale.
Infatti svolgere attività professionale nell'immobile significa averlo destinato ad un uso diverso da quello indicato in contratto, mentre averlo ceduto (anche solo a titolo gratuito, con comodato) ad una società (di cui magari sono socie altre persone) significa aver realizzato una sublocazione.
In entrambi i casi siamo di fronte a possibili cause di risoluzione del contratto di locazione, con responsabilità del conduttore.
La intestazione delle utenze a soggetto diverso da quello conduttore è quindi un elemento importante, che non deve essere sottovalutato.

Ringrazio per la precisazione fornita dall'Avvocato Polidoro.

Nel rispondere al quesito posto dall'utente, stando al racconto di quest'ultimo, dò per scontato che il conduttore effettivo sia la persona fisica che ha materialmente intestato e sottoscritto il contratto.

Sempre stando al racconto anzidetto, non mi pare di capire che si tratti di una sublocazione e neppure che all'interno dei locali affittati ad uso abitativo si svolga una qualche forma di attività.

Mi pare di capire che il conduttore dell'immobile abbia "furbescamente" intestato le utenze (almeno quella relativa alla fornitura del gas, ...... delle altre non ne abbiamo notizia) ad una società straniera al solo scopo di detrarle in qualche modo dal bilancio della società di cui è amministratore, anzichè intestarsele personalmente.
Quest'ultima circostanza, così come raccontata non mi pare costituisca un motivo valido di risoluzione del contratto, cosa che invece sarebbe possibile se si trattasse come giustamente ha fatto notare l'Avvocato Polidori, di sublocazione e/o esercizio di una qualche forma di attività e/o professione all'interno dell'immobile.

Inoltre, è bene ricordare che come evidenziano anche alcune sentenze, è ammesso trasferire presso la propria abitazione il "domicio fiscale" della propra attività (con conseguente installazione di una targa all'esterno dell'edificio, se questo necessita al conduttore) cosa che potrebbe forse "gistificare" l'intestazione delle utenze, ma non invalidare il contratto di locazione.

Come l'Avvocato ha ben compreso, è per puro buon senso che in questo caso e stando al contenuto del racconto fatto dall'interlocutore, ho suggerito di fare "buon viso a cattivo gioco".
 
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silvia d'aloisio

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Privato Cittadino
La questione mi interessa perchè il conduttore pretende il rimborso di una parte di quello che ha pagato per il gas in quanto asserisce che gli importi elevati delle bollette siano imputabili a perdite di gas della caldaia da lui riparate. L'ente fornitore mi ha risposto che, essendo intestata l'utenza ad una società, è ovvio che gli importi siano più alti. Comunque la Guardia di Finanza opererà degli accertamenti.
 

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