Maria TeresaBG

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Buongiorno a tutti,

sono nuova del forum, quindi spero che mi perdonerete eventuali imprecisioni.

Ho messo in vendita l'appartamento in cui abito e ho trovato un possibile acquirente che ha versato una caparra dopo aver abilmente trattato al ribasso sul prezzo. Sapendo che il mio appartamento non è in condizioni ottimali, e che non dispongo della certificazione per gli impianti elettrici e sanitario, ho deciso di accettare l'offerta con un ribasso di 12.000 euro sul prezzo iniziale, cifra per me non indifferente.
L'acquirente da subito ha richiesto le certificazioni di legge, ma mi sono informata e risulta che per i vecchi stabili questa documentazione non è necessaria. Ho quindi risposto di no, pensando di aver chiuso la faccenda, tanto più che l'acquirente si prepara a una ristrutturazione e che quindi gli impianti verranno modificati di conseguenza.
Abbiamo firmato il compromesso e, in attesa dell'uscita del perito della banca per il mutuo, ho sistemato al catasto un problema relativo al bagno, allargato dal proprietario precedente e mai sanato. La pratica è andata a buon fine.

Ora, alla vigilia del rogito vero e proprio, l'acquirente mi dice che ha seguito di questa 'ristrutturazione', cioè della modifica presentata al catasto relativa al bagno allargato, sono obbligata a presentare le certificazioni perché il mio appartamento non risulta più vecchio, ma ristrutturato, anche se in realtà l'unico cambiamento è stato lo spostamento di un tavolato interno tra il bagno e la camera da letto.
Morale: ho abbassato notevolmente il prezzo di vendita e ora mi ritrovo a dover sistemare gli impianti o comunque a provvedere alle certificazioni a mio carico... Già col prezzo a cui avevo pensato di vendere la casa avevo fatto fatica a trovare altro, ma ora dovendo ulteriormente decurtare il mio misero capitale l'orizzonte si prospetta proprio nero :triste:

Per rifarmi in parte di queste ulteriori spese avevo pensato di portarmi via la caldaia, praticamente nuova, e di installarla nella nuova casa che vorrei acquistare, recuperando così almeno questa spesa.
La domanda per gli esperti è: sono obbligata a lasciare la caldaia, che era installata al momento della visita dell'appartamento, della proposta di acquisto, della certificazione energetica e del prossimo rilascio delle certificazioni? O posso portarmela via senza problemi?

Grazie per l'aiuto che vorrete darmi!
Maria Teresa
 

Miciogatto

Membro Senior
Privato Cittadino
Riguardo alla certificazione impianti e' vero che non e' necessaria per la vendita.

A meno che nel preliminare non ti sei impegnata diversamente.

Riguardo la caldaia e' bene che sia frutto di un accordo (che provvederete a sottoscrivere) e non frutto di una brutta sorpresa da fare al venditore.

In assenza di accordi diversi (scritti) secondo me la caldaia deve rimanere al suo posto, altrimenti gli vendi una cosa diversa da quella che ha visto.
 

Maria TeresaBG

Nuovo Iscritto
Privato Cittadino
Grazie per la risposta! Ma quindi la certificazione non è necessaria nemmeno dopo interventi di ristrutturazione? Davvero? Perché allora il problema è risolto e gli lascio pure la caldaia :D, all'acuirente furbetto
 

Miciogatto

Membro Senior
Privato Cittadino
Grazie per la risposta! Ma quindi la certificazione non è necessaria nemmeno dopo interventi di ristrutturazione? Davvero? Perché allora il problema è risolto e gli lascio pure la caldaia :D, all'acquirente furbetto

Guarda, mi fai venire il dubbio. Io non credo, e' pur sempre un appartamento non nuovo ma vediamo se c'e' qualche agente in ascolto per la conferma.

della certificazione energetica

Tra l'altro se modifichi l'impianto (togliendo la cladaia) la certificazione che hai adesso non e' piu' valida.
 
Ultima modifica di un moderatore:

Maria TeresaBG

Nuovo Iscritto
Privato Cittadino
Ho presentato una "C.I.L.A" al comune in cui abito e il geometra mi ha allegato una tavola con le foto degli ambienti interni dell'appartamento ("Oggetto: modifiche interne").

Grazie ancora a tutti per le risposte!
 

Rosa1968

Membro Storico
Ma quindi la certificazione non è necessaria nemmeno dopo interventi di ristrutturazione?
se non hai toccato gli impianti, diversamente ha ragione a chiedere la certificazione.
In assenza di accordi diversi (scritti) secondo me la caldaia deve rimanere al suo posto, altrimenti gli vendi una cosa diversa da quella che ha visto.
diciamo che ci sono delle norme da seguire. La caldaia è funzionale all'utilizzo dell'immobile, e non funzionale all'utilità del proprietario. Questa è la regola da seguire. Tutto ciò che è funzionale per il proprietario lo può togliere, senza però che non intacchi la funzionalità dell'ambiente stesso.
Quindi la caldaia non la può portare via, oltretutto, andrebbe contro l'obbligo della certificazione energetica, obbligo che impone il certificato dal momento in cui si mette in vendita l'immobile.
 

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