Il mediatore di immobili, nella nostra millenaria cultura e psicologia sociale, é visto, spesso, come un ficcanaso, come uno che si intromette negli affari degli altri.
In tanti stati esteri chi vende paga la provvigione al mediatore; in Italia succede, spesso, il contrario: la provvigione la paga esclusivamente chi acquista.E costui, a sua volta, vuole risparmiare all'osso.
Il venditore si sente, beato, in un una zona franca, nel senso che vuole farla franca allorchè bisogna saldare il conto.
Per non parlare dell'esclusività del mandato, la condizione contrattuale che ottimizza il lavoro del mediatore, che appare come il Fagione Dorato, un uccello leggendario e meraviglioso ma assolutamente immaginario.
La logica del mercato immobiliare italiano è, spesso, rovesciata.
Chi si accinge ad operare in esso, e vorrà mangiare tutti i giorni, dovrà impararla alla svelta.
Oppure farà il Donchisciotte contro i muli a vento...
Ora mi chiedo: ma che senso ha lavorare per niente? Capisco la tecnica commerciale per fidelizzare cliente (ma per un agente immobiliare si può parlare di fidelizzazione?....) ma, spesso e volentieri, vedo che chi opera in questo modo lo fa solo per garantirsi un mare di immobili da proporre, salvo poi lavorare male e tenerseli sul gozzo, per mesi e mesi se non per anni, in questa drammatica stasi del mercato, causando, sicuramente, un danno a se stessi e anche al proprietario che, magari, aveva interesse a vendere subito.
Ma voi, esperti operatori immobiliari di Immobilio, come vi ponete davanti a questa situazione? Lavorate ugualmente bene e vi ritenete soddisfatti anche con la sola provvigione da parte chi di acquista o cercate di far riflettere il proprietario affinchè capisca che, la doppia provvigione, è l'unico strumento concreto che garantisca l’imparzialità e l’equità del mediatore nei confronti di entrambi le parti?
Io, da non addetto ai lavori, sostengo che il vostro tempo è prezioso;
che in nessun altro settore lavorativo il cliente si permette di stabilire che il professionista debba lavorare gratis;
che su ogni immobile in portafoglio generosamente investite denaro a fondo perduto;
che lavorare gratuitamente significa certificare una forma di sfiducia nelle proprie capacità di negoziazione e di persuazione;
che esercitare una professione senza corrispettitvo significa oltraggiarla, insultando, nel contempo, anche voi stessi.
Ah già! Stavo dimenticando di aggiungere:ci provasse un proprietario ad alienare il suo immobile da solo, di questi tempi, senza passare attraverso l'assistenza di un mediatore !
Mal gliene incoglierà!
In tanti stati esteri chi vende paga la provvigione al mediatore; in Italia succede, spesso, il contrario: la provvigione la paga esclusivamente chi acquista.E costui, a sua volta, vuole risparmiare all'osso.
Il venditore si sente, beato, in un una zona franca, nel senso che vuole farla franca allorchè bisogna saldare il conto.
Per non parlare dell'esclusività del mandato, la condizione contrattuale che ottimizza il lavoro del mediatore, che appare come il Fagione Dorato, un uccello leggendario e meraviglioso ma assolutamente immaginario.
La logica del mercato immobiliare italiano è, spesso, rovesciata.
Chi si accinge ad operare in esso, e vorrà mangiare tutti i giorni, dovrà impararla alla svelta.
Oppure farà il Donchisciotte contro i muli a vento...
Ora mi chiedo: ma che senso ha lavorare per niente? Capisco la tecnica commerciale per fidelizzare cliente (ma per un agente immobiliare si può parlare di fidelizzazione?....) ma, spesso e volentieri, vedo che chi opera in questo modo lo fa solo per garantirsi un mare di immobili da proporre, salvo poi lavorare male e tenerseli sul gozzo, per mesi e mesi se non per anni, in questa drammatica stasi del mercato, causando, sicuramente, un danno a se stessi e anche al proprietario che, magari, aveva interesse a vendere subito.
Ma voi, esperti operatori immobiliari di Immobilio, come vi ponete davanti a questa situazione? Lavorate ugualmente bene e vi ritenete soddisfatti anche con la sola provvigione da parte chi di acquista o cercate di far riflettere il proprietario affinchè capisca che, la doppia provvigione, è l'unico strumento concreto che garantisca l’imparzialità e l’equità del mediatore nei confronti di entrambi le parti?
Io, da non addetto ai lavori, sostengo che il vostro tempo è prezioso;
che in nessun altro settore lavorativo il cliente si permette di stabilire che il professionista debba lavorare gratis;
che su ogni immobile in portafoglio generosamente investite denaro a fondo perduto;
che lavorare gratuitamente significa certificare una forma di sfiducia nelle proprie capacità di negoziazione e di persuazione;
che esercitare una professione senza corrispettitvo significa oltraggiarla, insultando, nel contempo, anche voi stessi.
Ah già! Stavo dimenticando di aggiungere:ci provasse un proprietario ad alienare il suo immobile da solo, di questi tempi, senza passare attraverso l'assistenza di un mediatore !
Mal gliene incoglierà!