brina82

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Da quel poco che mastico di diritto, non mi pare che sia poi così facile recedere da un contratto per inadempienza della controparte. Si può senz'altro se l'inadempienza riguarda l'oggetto stesso del contratto (ad esempio il compratore non ha i soldi), ma per le clausole accessorie, se non espressamente dichiarate come "essenziali" e controfirmate come risolutive espresse, non è automatico che si possa recedere tout-court.
Ora, il preliminare è un contratto, e se c'è un termine per il rogito ma non è definito "essenziale e improrogabile", non è possibile recedere se non si dimostra la colpa o il dolo della controparte: la controprte potrebbe ricorrere al giudice, e avere ragione.
In questo caso mi pare che il venditore si sia attivato per avere la documentazione, e se questa non arriva non è responsabilità sua ma per le lungaggini del Comune di Roma. L'imponderabilità dei tempi del Comune assolve automaticamente il venditore (in buona parte se non in toto), quindi starei attento a imbarcarmi in una richiesta del doppio della caparra.

Molto meglio ammettere di essere rimasti invischiati entrambi e senza colpa in lungaggini burocratiche impreviste, e concordare una nuova data.
Non vi è dubbio sul fatto che ogni eventuale clausola vada scritta benissimo, ma se il Comune di Roma è "lento" a fornire della documentazione, contrattualmente la responsabilità è comunque del venditore per non aver fornito quel documento, non è responsabilità del Comune di Roma!

Detto ciò, è chiaro che convenga a tutti concordare una nuova data.
 

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