Ciao Penny: la tua disponibilità e competenza merita un applauso
, un omaggio
, ... non basta
; queste istruzioni me le sono stampate, a mo di vangelo.
Ma c'è un ma..
: hai a che fare con un testone testardo
, e questa volta non mi convince un punto.
assoggetta all’imposta di bollo fin dall’origine le “scritture private contenenti convenzioni o dichiarazioni anche unilaterali con le quali si creano, si modificano, si estinguono o si documentano rapporti giuridici di ogni specie […] destinati a far prova fra le parti che li hanno sottoscritti” per le quali è dovuta l’imposta di bollo - come s’è visto - indipendentemente dalla loro registrazione. Da ciò consegue che gli allegati sono soggetti al pagamento dell’imposta
Se intendo bene questo dovrebbe essere il punto chiave che elimina i dubbi: ed invece me li ha fatti di nuovo venire.. (sono incorreggibile, dirai, sopporta ancora una volta, p.f.). Ovviamente non sto sostenendo che la tua risposta sia sbagliata, sto provando a vedere se l'argomentazione regge.
Lo statement sopra citato o vale sempre o vale l'eccezione: perchè anche il contratto di locazione è una scrittura privata che documenta rapporti giuridici, eppure questo è stato esentato dal bollo dalla cedolare secca. L'allegato, poveretto, rimane in mezzo al guado: se lo considero parte integrante del contratto risponderei che seguirebbe l'esenzione, se lo considero una scrittura autonoma "citata in allegato" potrebbe prevalere l'estraneità alla semplice locazione e richiedere il bollo.
Ritornerei a dire: bisogna prima intendersi e definire cosa sia un allegato: un accordo che preesiste e sussiste indipendentemente dal contratto di locazione o viceversa possiamo considerare come l'ennesimo articolo del contratto l'elenco dei beni mobili? Se è solo questione di forma, mi parrebbe poco motivata. Se invece ci fosse una maggior consistenza sostanziale, il bollo potrebbe essere ragionevolmente richiesto.
2) Non so se voluto o involontario, ma il tuo post risponde anche all'altra questione sollevata in altra discussione in merito alla registrazione telematica ed al numero di copie da dichiarare (con conseguenti bolli)
nel paragrafo dove scrivi:
Riguardo la gestione telematica degli allegati che costituiscono parte integrante di un contratto, invece, il discorso è più articolato. La registrazione telematica lascia invariato il carico fiscale anche se le parti non presentano l’originale in Agenzia: gli originali che restano alle parti sono soggetti all’imposta di bollo nella misura prevista dall’art. 2 della Tariffa allegata al DPR 642/1972. Le procedure telematiche non consentono, però, di allegare documenti esterni.
Qui se ho interpretato correttamente il concetto di "carta" virtuale, mi sembra convincente che registrando telematicamente un contratto sia obbligatorio dichiarare due copie bollate, perchè di fatto è come se. (sto lasciando da parte la ulteriore complicazione degli allegati): se così fosse allora anche con IRIS si dovrebbe sempre dichiarare 2 copie. Non ricordo come invece si era conclusa la discussione al riguardo: mi pare di ricordare si ipotizzasse la possibilità di dichiarare solo una copia.
Comunque grazie per la tua disponibilità (e sopportazione): per me è sempre un piacere poter dialogare con te, e scusa se per incompetenza posso non aver colto alcuni passaggi: ma se fosse tutto chiaro cosa staremmo a fare sul forum? Ciao.