Bagudi

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La motivazione che è alla base dell'edilizia convenzionata, in via teorica, è evitare la speculazione, per cui il comune non dovrebbe avere problemi ad accettare una vendita ad un prezzo inferiore rispetto a quello determinato dalla convenzione.

Il prezzo convenzionato blocca al rialzo e non al ribasso il prezzo, vero?

Si, è così.
 

gianluca5

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grazie per la risposta, Bagudi, ma in questo modo ci sarebbe una disparità di trattamento verso tutti gli acquirenti che hanno pagato il prezzo fissato sulla convenzione quindi secondo me questi acquirenti possono impugnare le compravendite e contestarle pretendendo anche loro lo sconto.
Chi compra a prezzo minore della convenzione inoltre potrebbe rivendere la casa al prezzo della convenzione (con eventuali incrementi istat del costo di costruzione) guadagnandoci, anche in questo caso quindi ci sarebbe una piccola forma di speculazione. Poichè si è liberi di vendere si potrebbe monetizzare lo sconto ricevuto. Poi questo sconto come lo giustifica l'impresa con il comune, rinuncia a una parte del suo guadagno? Io so che il valore del rogito quindi di compravendita fatto avanti al notaio deve essere uguale ai corrispettivi pagati all'impresa, non si può dichiarare nell'atto un prezzo maggiore di quello pagato quindi ci sarebbe una deroga ai prezzi indicati nella convenzione con il comune forse perchè tale convenzione vincola l'impresa nei confronti del comune ma non verso gli acquirenti quindi l'impresa può vendere a prezzo minore della convenzione? giusto

grazie
 

Bagudi

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in questo modo ci sarebbe una disparità di trattamento verso tutti gli acquirenti che hanno pagato il prezzo fissato sulla convenzione quindi secondo me questi acquirenti possono impugnare le compravendite e contestarle pretendendo anche loro lo sconto.

Questo, negli ultimi anni, è accaduto in tutta la compravendita del "nuovo": chi ha comprato a suo tempo sulla carta ha spesso pagato di più di chi ha acquistato a casa finita...

Francamente, a me non è mai capitato di vendere la convenzionata a prezzo inferiore, ma ciò non toglie che oggi possa accadere...


Chi compra a prezzo minore della convenzione inoltre potrebbe rivendere la casa al prezzo della convenzione (con eventuali incrementi istat del costo di costruzione) guadagnandoci, anche in questo caso quindi ci sarebbe una piccola forma di speculazione.

No, perchè nell'aggiornamento del prezzo di vendita si parte dal prezzo pagato al rogito, quindi è tutto in proporzione.

L'impresa non può rogitare ad un prezzo superiore a quello convenzionato (aggiornato all'atto della vendita) ma nulla vieta che si possa rogitare ad un prezzo inferiore...
 

gianluca5

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grazie per la risposta.
Secondo te, se, per una casa in costruzione acquistata sulla carta, il preliminare di vendita già firmato e registrato contiene tutte le indicazioni dei pagamenti programmati nel tempo, è possibile che l'impresa possa accordare uno sconto prima del rogito oppure no perchè il preliminare ormai è registrato? Come potrebbe giustificare tale sconto? Per un nuovo acquirente della casa sempre nuova ma già realizzata sarebbe più facile ottenere lo sconto, basta che il preliminare contenga già l'importo più basso della convenzione, vero? Per chi ha comprato sulla carta, come si può far emergere questo sconto prima del rogito e al termine di due acconti iniziali, pagamento box più tutte le rate?
grazie
 

Bagudi

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Mi fai una domanda a cui non so rispondere, perchè non si è mai visto...

L'unica cosa che penso sia possibile è annullare o scontare le varianti fuori capitolato...
 

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