skywalker

Membro Assiduo
Agente Immobiliare
La legge in realtà prevede che nessuno possa essere costretto contro la sua volontà a restare in stato di condivisione di un bene con altra persona.
Lo scoglimento dello stato di comunione deve per sua natura essere composto da due fasi distinte ma si prevede che prima di attuare la vendita mediante queste fasi che portano inevitabilmente ad un giudizio a carico dell'autorità giudiziaria e quindi ad un vero e proprio procedimento giudiziario, debba essere posto in atto un tentativo di mediazione da affettuarsi tramite la figura del mediatore civile.
Tale tentativo di mediazione ha una durata che non può eccedere i tre mesi.
Trascorso il periodo si procede o alla vendita regolata dall'art 788 del codice di procedura civile o alla vera e propria divisione giudiziale con conseguente scioglimento della comunione.
Si precisa che al procedimento giudiziario di divisione possono accedere entrambi i condividenti anche senza il consenso, elemento necessario invecei per giungere alla vendita, art111 c.c.
Le fasi di tale procedimento sono poste sotto il controllo del giudice che, accertata l'assenza di accordo, procede a nominare un perito la cui funzione sarà quella di stabilire il reale valore del bene, la controparte può nominare un suo perito.
Esaminate le perizie il giudice determina il valore allo stato attuale del bene da porre in vendita e procede alla nomina di un notaio che sarà incaricato di svolgere tutte le operazioni necessarie volte ad addivenire al corretto svolgimento degli esperimenti.
Qualora sussistano i requisiti e cioè che la controparte dimostri e quindi si accerti che la vendita arrechi un danno al patrimonio in questa fase ancora comune, il giudice può decidere per la sospensione.
Tale sospensione non può avere durata eccedente rispetto ai 5 anni.
Personalmente non ho mai visto procedimenti giungere sino alla fase della vendita tramite notaio delegato se non in quei casi in cui non vi era o l'interesse o la materiale possibilità di giungere ad un accordo, accordo che visto l'esiguità della tua richiesta economica in relazione al controvalore potrebbe essere raggiunta anche in fase di mediazione e nonappena il tuo ex compagno si renda conto che stai facendo sul serio.
Ad una tua richiesta in questo senso dovrà seguire da parte sua la nomina di un suo avvocato che lo renderà immediatamente edotto dei costi da sostenere e delle conseguenze materiali della tua richiesta.
E' vero che come dicono i colleghi il principale scopo genitoriale dovrebbe essere la tutela dei figli ma anche il mantenimento dello stato di salute dovrebbe trovare eccezioni equivalenti ma questo è solo un mio personale parere.
Il consiglio è quello di rivolgersi ad un esperto legale scelto con criterio (che quindi non sia un mercenario desideroso solo di trascinarti in una causa lunga e costosa) e di farti spiegare bene tempi e possibilità di vedere accolte le tue richieste.
Prima di buttarti lancia in resta contro il tuo mulino a vento ti do però un consiglio personale.
Fai magari presente al tuo ex compagno che potresti aver trovato una persona desiderosa di acquistare il tuo 80% e che in questo caso, essendo il soggetto solo un investitore e non un membro della famiglia, dovrebbe pagare a lui la spettante quota di tua proprietà in termini di affitto.
 

Bastimento

Membro Storico
Privato Cittadino
Quale sarebbe la casa coniugale ? si parla di ex compagno.
Semmai la casa è assegnata/assegnabile al padre poichè ci vive con la figlia mentre la madre vive all'estero.
Non è mio intendimento polemizzare, nè con skywalker nè con te.

La mia era una domanda, non una contestazione. Derivante da una supposizione: immagino che figlia e padre abitino quella casa da sempre. Ed abbiano continuato a farlo anche dopo la separazione dalla madre che oggi abita all'estero.

Ripeto la domanda: in questa ipotesi, nei casi di separazione, di fatto o di diritto, un figlio in minore età ha qualche protezione legale e in sostanza il diritto di continuare ad abitare nella casa? (indipendentemente dalle liti/ripicche tra genitori?) Alcuni post precedenti lasciavano intendere che un giudice avrebbe tenuto conto degli interessi del minore: in cosa si tradurrebbero?
 

skywalker

Membro Assiduo
Agente Immobiliare
Sicuro? Marito e soprattutto figlia potrebbero avere diritto di abitazione nella ex casa coniugale?


Forse non hai letto bene quello che ho scritto.
Io parlavo di una cosa differente.
prima di tutto per legge è previsto che nessuno debba essere costretto a mantenere quote di beni se non lo desidera.
Secondo, ho scritto che se lei vendesse la sua quota ad altri il marito dovrebbe pagare la spettante quota al nuovo proprietario.
In questo caso il subentrante non sarebbe ne genitore ne persona interna alla famiglia ma solo una persona fisica che ha acquistato una quota di un bene.
Dove trovi l'anomalia, non capisco.
 

Gratis per sempre!

  • > Crea Discussioni e poni quesiti
  • > Trova Consigli e Suggerimenti
  • > Elimina la Pubblicità!
  • > Informarti sulle ultime Novità
Alto