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A picco la vendita di case: meno 27%
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Testo
<blockquote data-quote="Isabella Tafuro" data-source="post: 26841"><p>Interessante quest'articolo di Firenze,repubblica.it</p><p>Si pensava che a la crisi non avesse toccato il capoluogo toscano, ed invece , anche se con un'onda lunga ,gli effetti di un mercato al ribasso sono arrivati. Quando ne usciremo?????!!!! :? :? :? :? </p><p></p><p>"A picco la vendita di case: meno 27%</p><p> Gelata record per il mercato della casa nell´area fiorentina. Nel terzo trimestre di quest´anno, infatti, le compravendite di immobili residenziali hanno registrato una flessione del 27 per cento rispetto allo stesso periodo del 2008, dato che accelera il trend del primo e del secondo trimestre 2009 quando i cali sono risultati rispettivamente del 11,3% e del 9,1% e che contrasta con i dati riferiti al 2008 e al 2007 quando la flessione degli affari conclusi risultò ben più contenuta (-0,8% e -2,8%). </p><p></p><p>Insomma, gli effetti della crisi economica li stiamo subendo soprattutto in questi ultimi mesi. In pratica, il capoluogo toscano sembra voler «recuperare» il differenziale negativo con gli altri grandi capoluoghi che nell´ultimo biennio hanno scontato notevoli flessioni(-14% nel 2008 e -9,4% nel 2007).</p><p></p><p>Nel resto della provincia fiorentina, dopo la consistente flessione del 2008, quando le compravendite immobiliari registrarono un calo del 21,7 per cento, quest´anno i saldi trimestrali indicano un meno 11,2% nel primo trimestre, un meno 13,1% nel secondo trimestre e un meno 15,9% nel terzo trimestre. </p><p></p><p>Evidentemente, la caduta della domanda di fascia medio-bassa (famiglie monoreddito, giovani e immigrati) che si rivolgeva al mercato immobiliare residenziale dell´hinterland fiorentino dove è possibile trovare un´offerta più abbandonante e più abbordabile di quella del capoluogo, sembra essersi molto attenuata. </p><p></p><p>Lo stop alla tenuta del mercato residenziale fiorentino è dovuta, fra l´altro, al mancato «sgonfiamento» dei prezzi delle case (verificatosi in altre province italiane) che nell´ultimo biennio hanno visto i prezzi nominali ridursi, mediamente, dell´8-10%. </p><p></p><p>«I dati dell´Agenzia del Territorio - spiega l´operatore immobiliare Cristina Fumagalli – confermano le crescenti difficoltà di concludere una compravendita, soprattutto a causa della loro supervalutazione e per le resistenze frapposte dai venditori fiorentini di ridurre la loro iniziale richiesta». </p><p></p><p>In questa situazione, ha buon gioco l´acquirente "liquido", cioè quello che dispone di denaro contante, che non ha la necessità di ricorrere al finanziamento immobiliare o di condurre un´estenuante trattativa con il venditore, rilanciando con offerte al ribasso anche di un 15-20%, per poi concludere su cifre comunque inferiori a quanto richiesto anche del 10-15%.</p><p>«In molti casi – spiega Alessandro Ghisolfi, direttore ufficio studi Ubh – le compravendite sono relative al cosiddetto miglioramento abitativo e, sovente, il venditore ha firmato un compromesso pensando di incassare dalla vendita della sua attuale abitazione la fetta più consistente dell´importo necessario per acquistare la nuova casa». </p><p></p><p>L´offerta dell´acquirente si rivela, però, un´amara sorpresa (i compratori sono piuttosto lontani dai prezzi proposti dai venditori) e l´avvicinarsi della scadenza per stipulare il rogito notarile lo obbliga ad accettare uno sconto superiore al prezzo inizialmente richiesto." </p><p>(01 dicembre 2009)</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Isabella Tafuro, post: 26841"] Interessante quest'articolo di Firenze,repubblica.it Si pensava che a la crisi non avesse toccato il capoluogo toscano, ed invece , anche se con un'onda lunga ,gli effetti di un mercato al ribasso sono arrivati. Quando ne usciremo?????!!!! :? :? :? :? "A picco la vendita di case: meno 27% Gelata record per il mercato della casa nell´area fiorentina. Nel terzo trimestre di quest´anno, infatti, le compravendite di immobili residenziali hanno registrato una flessione del 27 per cento rispetto allo stesso periodo del 2008, dato che accelera il trend del primo e del secondo trimestre 2009 quando i cali sono risultati rispettivamente del 11,3% e del 9,1% e che contrasta con i dati riferiti al 2008 e al 2007 quando la flessione degli affari conclusi risultò ben più contenuta (-0,8% e -2,8%). Insomma, gli effetti della crisi economica li stiamo subendo soprattutto in questi ultimi mesi. In pratica, il capoluogo toscano sembra voler «recuperare» il differenziale negativo con gli altri grandi capoluoghi che nell´ultimo biennio hanno scontato notevoli flessioni(-14% nel 2008 e -9,4% nel 2007). Nel resto della provincia fiorentina, dopo la consistente flessione del 2008, quando le compravendite immobiliari registrarono un calo del 21,7 per cento, quest´anno i saldi trimestrali indicano un meno 11,2% nel primo trimestre, un meno 13,1% nel secondo trimestre e un meno 15,9% nel terzo trimestre. Evidentemente, la caduta della domanda di fascia medio-bassa (famiglie monoreddito, giovani e immigrati) che si rivolgeva al mercato immobiliare residenziale dell´hinterland fiorentino dove è possibile trovare un´offerta più abbandonante e più abbordabile di quella del capoluogo, sembra essersi molto attenuata. Lo stop alla tenuta del mercato residenziale fiorentino è dovuta, fra l´altro, al mancato «sgonfiamento» dei prezzi delle case (verificatosi in altre province italiane) che nell´ultimo biennio hanno visto i prezzi nominali ridursi, mediamente, dell´8-10%. «I dati dell´Agenzia del Territorio - spiega l´operatore immobiliare Cristina Fumagalli – confermano le crescenti difficoltà di concludere una compravendita, soprattutto a causa della loro supervalutazione e per le resistenze frapposte dai venditori fiorentini di ridurre la loro iniziale richiesta». In questa situazione, ha buon gioco l´acquirente "liquido", cioè quello che dispone di denaro contante, che non ha la necessità di ricorrere al finanziamento immobiliare o di condurre un´estenuante trattativa con il venditore, rilanciando con offerte al ribasso anche di un 15-20%, per poi concludere su cifre comunque inferiori a quanto richiesto anche del 10-15%. «In molti casi – spiega Alessandro Ghisolfi, direttore ufficio studi Ubh – le compravendite sono relative al cosiddetto miglioramento abitativo e, sovente, il venditore ha firmato un compromesso pensando di incassare dalla vendita della sua attuale abitazione la fetta più consistente dell´importo necessario per acquistare la nuova casa». L´offerta dell´acquirente si rivela, però, un´amara sorpresa (i compratori sono piuttosto lontani dai prezzi proposti dai venditori) e l´avvicinarsi della scadenza per stipulare il rogito notarile lo obbliga ad accettare uno sconto superiore al prezzo inizialmente richiesto." (01 dicembre 2009) [/QUOTE]
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