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<blockquote data-quote="jouack" data-source="post: 596274" data-attributes="member: 76168"><p>Buongiorno a tutti, vi spiego il mio problema,</p><p>ho firmato il compromesso per un immobile(villetta a schiera libera su tre lati)che e'stato ampliato ( vano tecnico, pavimentazione esterna e copertura in stuoia) nel1997. I lavori sono stati eseguiti su regolare concessione del comune.</p><p>il tutto non era stato accatastato al tempo dopo la fine dei lavori.</p><p>il progetto iniziale prevedeva per il vano tecnico (3X2) solo una porta dall esterno, in realta' la porta esterna e'stata murata, pur mantenendo l'infisso in modo da non pregiudicarne l'aspetto, e il vano comunica con il soggiorno.</p><p>al fine di riportare la planimetria allo stato attuale e'stata fatta una cila per poi procedere al nuovo accatastamento.</p><p>dopo due respingimenti il catasto ha approvato la nuova planimetria ponendo una riserva 1 in quanto sostiene che il terreno sul quale e'stato costruito il vano non e' di proprieta.</p><p>In effetti nel primo rogito l'area su cui insistono tutte le villette del condominio e' dichiarata come condominiale e i giardini immediatamente prospicienti alle unita'immobiliari (come da planimetria allegata all'atto con tanto di conterminazione in rosso) sono detti di pertinenza esclusiva e l'uso esclusivo e'specificato per eredi ed aventi causa.</p><p>Il notaio vorrebbe stralciare l'ampliamento del vano tecnico e fare l'atto per la sola abitazione, il vano tecnico andrebbe in una scrittura privata per essere poi usucapito appena possibile.</p><p>Il geometra non puo'fare lo stralcio al catasto perche' impossibile dividere la particella.</p><p>premetto che nel condominio questo tipo di lavoro e'stato fatto al tempo dal 90% dei proprietari.</p><p>Qualcuno ha esperienze del genere?</p><p>grazie</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="jouack, post: 596274, member: 76168"] Buongiorno a tutti, vi spiego il mio problema, ho firmato il compromesso per un immobile(villetta a schiera libera su tre lati)che e'stato ampliato ( vano tecnico, pavimentazione esterna e copertura in stuoia) nel1997. I lavori sono stati eseguiti su regolare concessione del comune. il tutto non era stato accatastato al tempo dopo la fine dei lavori. il progetto iniziale prevedeva per il vano tecnico (3X2) solo una porta dall esterno, in realta' la porta esterna e'stata murata, pur mantenendo l'infisso in modo da non pregiudicarne l'aspetto, e il vano comunica con il soggiorno. al fine di riportare la planimetria allo stato attuale e'stata fatta una cila per poi procedere al nuovo accatastamento. dopo due respingimenti il catasto ha approvato la nuova planimetria ponendo una riserva 1 in quanto sostiene che il terreno sul quale e'stato costruito il vano non e' di proprieta. In effetti nel primo rogito l'area su cui insistono tutte le villette del condominio e' dichiarata come condominiale e i giardini immediatamente prospicienti alle unita'immobiliari (come da planimetria allegata all'atto con tanto di conterminazione in rosso) sono detti di pertinenza esclusiva e l'uso esclusivo e'specificato per eredi ed aventi causa. Il notaio vorrebbe stralciare l'ampliamento del vano tecnico e fare l'atto per la sola abitazione, il vano tecnico andrebbe in una scrittura privata per essere poi usucapito appena possibile. Il geometra non puo'fare lo stralcio al catasto perche' impossibile dividere la particella. premetto che nel condominio questo tipo di lavoro e'stato fatto al tempo dal 90% dei proprietari. Qualcuno ha esperienze del genere? grazie [/QUOTE]
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