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<blockquote data-quote="Architetto" data-source="post: 98217" data-attributes="member: 9196"><p>Vorrei cominciare a darti alcune informazioni che non mi sembrano molto congruenti a quanto indichi:</p><p>Innanzi tutto non si trattano di piccole difformità, come indicato anche e giustamente da imported bubù,ma di veri e propi cambi di destinazioni d'uso dei locali, percui tali difformità sono veri e propri abusi edilizi se non denunciati e dichiarati con atti comunali...</p><p></p><p>Il periodo di durata di una pratica, una volta avviata ha durata di tre anni e scaduto tale termine, va direttamente in prescrizione, con rischio anche di eventuale sanzione per il richiedente per mancato completamento dell'istruttoria, nel caso in cui il tecnico comunale riesamina l'istanza...</p><p></p><p>Non devi e nessuno deve assolutamente scandalizzarsi per le prolungate attese nell'evasione delle istruttorie, anche ai sensi della Legge 241/90 e modificata dalla Legge 69/09, in particolare l'art. 7 che prevede che i tempi possono variare da un minimo di 30 gg. in su, per casi particolari e non ritenuti urgenti...in ogni caso vi è da considerare che le istanze sono molte ed in alcune realtà i tecnici sono veramente pochi...è vero che ognuno guarda la propria pratica, ma l'insieme che si trovano i tecnici non fanno il singolo...non so se mi spiego...</p><p></p><p>Anche in questo caso, altro errore di impostazione, perchè le difformità indate rientrano nelle condizioni del reparto edilizia privata e non urbanistica...pertanto non serve che tu sia lo zerbino di nessuno, perchè (e questo mi altera moltissimo) in prima istanza se è stato incaricato un professionista e lo pagate, perchè devi andare tu...perchè non provvede il professionista (che magari avendo i contatti con i tecnici magari riesce a risolvere il problema dandovi una data più o meno certa)...in altro caso, scusami tu non sei neanche l'avente titolo e pertanto non hai nessun ascolto da parte del tecnico e se lo fa è mera cortesia...</p><p></p><p>Una volta presentata la pratica non credo sia semplice che il proprietario presenti il ritiro dell'istanza, anche perchè sia lui che il tecnico incorrerebbero in una sanzione certa...invero potresti chiedere al notaio se daccordo al passaggio di proprietà nello stato di fatto e nel trasferimento ti assumeresti carico della pratica presentata, dove il vostro tecnico presenta una comunicazione per variazione dell'avente titolo per trasferimento di proprietà, ma questo può deciderlo soltanto il notaio...</p><p>Attenzione che non tutte le sanatorie possono trovare una soluzione, ovvero non tutto è sanabile, perchè devono rispondere alle attuali norme edilizie urbanistiche ed igienico sanitarie, da non confondere con il condono...<img src="/styles/default/xenforo/smilies.emoji/people/slight_smile.emoji.svg" class="smilie" loading="lazy" alt=":)" title="Lieve sorriso :)" data-shortname=":)" /></p><p>spero esserti stato d'aiuto...<img src="/styles/default/xenforo/smilies.emoji/people/slight_smile.emoji.svg" class="smilie" loading="lazy" alt=":)" title="Lieve sorriso :)" data-shortname=":)" /></p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Architetto, post: 98217, member: 9196"] Vorrei cominciare a darti alcune informazioni che non mi sembrano molto congruenti a quanto indichi: Innanzi tutto non si trattano di piccole difformità, come indicato anche e giustamente da imported bubù,ma di veri e propi cambi di destinazioni d'uso dei locali, percui tali difformità sono veri e propri abusi edilizi se non denunciati e dichiarati con atti comunali... Il periodo di durata di una pratica, una volta avviata ha durata di tre anni e scaduto tale termine, va direttamente in prescrizione, con rischio anche di eventuale sanzione per il richiedente per mancato completamento dell'istruttoria, nel caso in cui il tecnico comunale riesamina l'istanza... Non devi e nessuno deve assolutamente scandalizzarsi per le prolungate attese nell'evasione delle istruttorie, anche ai sensi della Legge 241/90 e modificata dalla Legge 69/09, in particolare l'art. 7 che prevede che i tempi possono variare da un minimo di 30 gg. in su, per casi particolari e non ritenuti urgenti...in ogni caso vi è da considerare che le istanze sono molte ed in alcune realtà i tecnici sono veramente pochi...è vero che ognuno guarda la propria pratica, ma l'insieme che si trovano i tecnici non fanno il singolo...non so se mi spiego... Anche in questo caso, altro errore di impostazione, perchè le difformità indate rientrano nelle condizioni del reparto edilizia privata e non urbanistica...pertanto non serve che tu sia lo zerbino di nessuno, perchè (e questo mi altera moltissimo) in prima istanza se è stato incaricato un professionista e lo pagate, perchè devi andare tu...perchè non provvede il professionista (che magari avendo i contatti con i tecnici magari riesce a risolvere il problema dandovi una data più o meno certa)...in altro caso, scusami tu non sei neanche l'avente titolo e pertanto non hai nessun ascolto da parte del tecnico e se lo fa è mera cortesia... Una volta presentata la pratica non credo sia semplice che il proprietario presenti il ritiro dell'istanza, anche perchè sia lui che il tecnico incorrerebbero in una sanzione certa...invero potresti chiedere al notaio se daccordo al passaggio di proprietà nello stato di fatto e nel trasferimento ti assumeresti carico della pratica presentata, dove il vostro tecnico presenta una comunicazione per variazione dell'avente titolo per trasferimento di proprietà, ma questo può deciderlo soltanto il notaio... Attenzione che non tutte le sanatorie possono trovare una soluzione, ovvero non tutto è sanabile, perchè devono rispondere alle attuali norme edilizie urbanistiche ed igienico sanitarie, da non confondere con il condono...:-) spero esserti stato d'aiuto...:-) [/QUOTE]
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