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<blockquote data-quote="dragon" data-source="post: 397200" data-attributes="member: 56521"><p>Buongiorno a tutti,</p><p>avrei necessità di qualche informazione su un problema dovuto all’accorpamento di due appartamenti soprastanti. </p><p>Possiedo un piccolo appartamento (proprietà 100%) al piano terra di un condominio mentre mia moglie sta per acquistare l’appartamento soprastante (con sua proprietà al 100%). </p><p> Ciascuno di noi ha acceso un mutuo sul proprio immobile con banche diverse tra loro e gli immobili possiedono la medesima classe catastale. </p><p>Vorremmo ristrutturare (completamente) l’appartamento soprastante ed unire gli appartamenti eseguendo un foro nel solaio per poi collegare le unità immobiliari tramite una scala interna. </p><p>Essendo entrambe proprietari al 100% di ognuno dei due immobili, per evitare di dover pagare l’IMU di uno dei due appartamenti come seconda casa, <u>è necessario effettuare per forza l’accorpamento come “porzione di U.I. ai fini fiscali” (circolare n.15232 del 21/2/2002)</u>? </p><p> Per quanto riguarda il problema IMU-seconda casa / tasse rifiuti ecc. <u>è possibile che (dopo l’accorpamento) ognuno di noi possa avere la residenza, (come coniugi, non siamo separati) presso l’immobile di sua proprietà</u> (mia moglie al piano soprastante ed io al piano terra) oppure, divenendo di fatto gli immobili una unica unità immobiliare, questo non sarebbe possibile e dovremmo scegliere per forza di cose presso quale dei due immobili prendere (entrambe) la residenza? </p><p> Se cosi fosse ma decidessimo comunque di prendere residenze diverse in due appartamenti contigui (ma uniti di fatto) quali possono essere i problemi con l’Agenzia delle Entrate o con il Comune? </p><p> Per poter eventualmente rivendere gli immobili, (in futuro) sarebbe un problema poterli di nuovo “separare” catastalmente (ovviamente dopo aver tolto la scala e richiuso il foro nel solaio)? </p><p><u>In ogni caso quali sono i rischi di effettuare i lavori senza fare l’accorpamento al catasto (cioè richiedere la DIA senza specificare il foro o addirittura fare una semplice comunicazione di “manutenzione straordinaria” senza specificare i lavori al solaio ecc.)?</u> </p><p> Se per ipotesi non facessimo nessuna comunicazione al Comune (o la facessimo omettendo di comunicare il foro ecc.) e durante il lavoro non intervengano controlli e tutto vada bene, potrebbe bastare a cautelarsi da eventuali futuri problemi col condominio una relazione asseverata di idoneità statica (per la scala ed il foro al solaio) effettuata da un ingegnere strutturale (fatta privatamente, prima dei lavori)? </p><p></p><p>Mi scuso per i tanti quesiti posti e ringrazio in anticipo chi potrà (e vorrà) rispondere.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="dragon, post: 397200, member: 56521"] Buongiorno a tutti, avrei necessità di qualche informazione su un problema dovuto all’accorpamento di due appartamenti soprastanti. Possiedo un piccolo appartamento (proprietà 100%) al piano terra di un condominio mentre mia moglie sta per acquistare l’appartamento soprastante (con sua proprietà al 100%). Ciascuno di noi ha acceso un mutuo sul proprio immobile con banche diverse tra loro e gli immobili possiedono la medesima classe catastale. Vorremmo ristrutturare (completamente) l’appartamento soprastante ed unire gli appartamenti eseguendo un foro nel solaio per poi collegare le unità immobiliari tramite una scala interna. Essendo entrambe proprietari al 100% di ognuno dei due immobili, per evitare di dover pagare l’IMU di uno dei due appartamenti come seconda casa, [U]è necessario effettuare per forza l’accorpamento come “porzione di U.I. ai fini fiscali” (circolare n.15232 del 21/2/2002)[/U]? Per quanto riguarda il problema IMU-seconda casa / tasse rifiuti ecc. [U]è possibile che (dopo l’accorpamento) ognuno di noi possa avere la residenza, (come coniugi, non siamo separati) presso l’immobile di sua proprietà[/U] (mia moglie al piano soprastante ed io al piano terra) oppure, divenendo di fatto gli immobili una unica unità immobiliare, questo non sarebbe possibile e dovremmo scegliere per forza di cose presso quale dei due immobili prendere (entrambe) la residenza? Se cosi fosse ma decidessimo comunque di prendere residenze diverse in due appartamenti contigui (ma uniti di fatto) quali possono essere i problemi con l’Agenzia delle Entrate o con il Comune? Per poter eventualmente rivendere gli immobili, (in futuro) sarebbe un problema poterli di nuovo “separare” catastalmente (ovviamente dopo aver tolto la scala e richiuso il foro nel solaio)? [U]In ogni caso quali sono i rischi di effettuare i lavori senza fare l’accorpamento al catasto (cioè richiedere la DIA senza specificare il foro o addirittura fare una semplice comunicazione di “manutenzione straordinaria” senza specificare i lavori al solaio ecc.)?[/U] Se per ipotesi non facessimo nessuna comunicazione al Comune (o la facessimo omettendo di comunicare il foro ecc.) e durante il lavoro non intervengano controlli e tutto vada bene, potrebbe bastare a cautelarsi da eventuali futuri problemi col condominio una relazione asseverata di idoneità statica (per la scala ed il foro al solaio) effettuata da un ingegnere strutturale (fatta privatamente, prima dei lavori)? Mi scuso per i tanti quesiti posti e ringrazio in anticipo chi potrà (e vorrà) rispondere. [/QUOTE]
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