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<blockquote data-quote="Blocscorr" data-source="post: 481039" data-attributes="member: 49959"><p>Ciao Miciogatto,</p><p>innanzitutto grazie per la risposta precisa ed esaustiva. L'immobile in questione è stato quotato 64.000 euro nel 2006, ma in realtà il perito ha specificato che aveva un valore di circa 70.000 ma a causa delle pendenze verso il condominio indicava un prezzo di vendita pari a 64.000. Ad oggi (2015) un immobile identico, nello stesso stabile ma al piano superiore, è venduto da tecnocasa a 45.000 euro. L'appartamento all'asta invece ha un prezzo base di poco più di 30.000 euro (perché suppongo che le prime due aste siano andate deserte quindi abbia subìto due ribassi del 25%). Ecco spiegato che quei 6000-7000 euro di eventuali spese potrebbero fare la differenza, perché se dovessi pagarli mi avvicinerei al prezzo di mercato (45.000) e quindi potrebbe convenirmi acuiqstare l'appartamento al piano superiore sul libero mercato che presenterebbe meno rischi di un acquisto all'asta, anche considerando che sicuramente ci sarebbero margini per poter chiedere uno sconto sui 45k.</p><p>Ecco perchè vorrei avere la certezza che nessuno verrà a chiedermi quelle spese. Girando tra vari post online qualcuno parlava della possibilità che l'amministratore abbia trascritto quelle spese di anno in anno e che quindi a fine 2015 abbia messo in capo all'esecutato quelle spese non corrisposte nel lontano 2005. Un'eventualità che potrebbe obbligarmi a corrispondere quelle spese. Ma non ho strumenti per capire se un'eventualità del genere è fattibile e se l'amministratore del condominio può in qualche modo aver usato qualche "stratagemma" per portare al 2015 quelle spese effettuate. Per questo chiedevo conforto su quali indagini condurre per avere questo tipo di certezza.</p><p>L'idea di farmi affiancare da una persona esperta l'ho presa in considerazione: in questo caso potresti darmi un'indicazinoe sul tipo di figura professionale da coinvolgere e su quanto potrebbe essere il compenso?</p><p>Grazie mille</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Blocscorr, post: 481039, member: 49959"] Ciao Miciogatto, innanzitutto grazie per la risposta precisa ed esaustiva. L'immobile in questione è stato quotato 64.000 euro nel 2006, ma in realtà il perito ha specificato che aveva un valore di circa 70.000 ma a causa delle pendenze verso il condominio indicava un prezzo di vendita pari a 64.000. Ad oggi (2015) un immobile identico, nello stesso stabile ma al piano superiore, è venduto da tecnocasa a 45.000 euro. L'appartamento all'asta invece ha un prezzo base di poco più di 30.000 euro (perché suppongo che le prime due aste siano andate deserte quindi abbia subìto due ribassi del 25%). Ecco spiegato che quei 6000-7000 euro di eventuali spese potrebbero fare la differenza, perché se dovessi pagarli mi avvicinerei al prezzo di mercato (45.000) e quindi potrebbe convenirmi acuiqstare l'appartamento al piano superiore sul libero mercato che presenterebbe meno rischi di un acquisto all'asta, anche considerando che sicuramente ci sarebbero margini per poter chiedere uno sconto sui 45k. Ecco perchè vorrei avere la certezza che nessuno verrà a chiedermi quelle spese. Girando tra vari post online qualcuno parlava della possibilità che l'amministratore abbia trascritto quelle spese di anno in anno e che quindi a fine 2015 abbia messo in capo all'esecutato quelle spese non corrisposte nel lontano 2005. Un'eventualità che potrebbe obbligarmi a corrispondere quelle spese. Ma non ho strumenti per capire se un'eventualità del genere è fattibile e se l'amministratore del condominio può in qualche modo aver usato qualche "stratagemma" per portare al 2015 quelle spese effettuate. Per questo chiedevo conforto su quali indagini condurre per avere questo tipo di certezza. L'idea di farmi affiancare da una persona esperta l'ho presa in considerazione: in questo caso potresti darmi un'indicazinoe sul tipo di figura professionale da coinvolgere e su quanto potrebbe essere il compenso? Grazie mille [/QUOTE]
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