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<blockquote data-quote="ingelman" data-source="post: 551021" data-attributes="member: 9646"><p>Volevi dire "ti risponderà qualcuno che lavora in questa Città dalle mille contraddizioni" <img src="/styles/default/xenforo/smilies.emoji/people/upside_down.emoji.svg" class="smilie" loading="lazy" alt=":giocherellone:" title="giocherellone :giocherellone:" data-shortname=":giocherellone:" /> Una Città invasa da "uffici" "Dipartimenti" "Municipi" compresa la "Regione Lazio"</p><p>Una pratica rimbalza da un ufficio all'altro dove la mano destra non sà cosa fà la mano sinistra </p><p></p><p>Purtroppo il problema che ha evidenziato [USER=72546]@Annoluce[/USER] è piuttosto frequente qui a Roma</p><p>Abbiamo l'USCE ufficio preposto per i condoni praticamente equiparabile ad un manicomio</p><p>(Ha ragione il proprietario a non voler firmare una sospensiva di 90 giorni in questa gabbia di matti)</p><p></p><p>Però analizzando forse la soluzione si trova e rinunciare all'acquisto a priori secondo me è sbagliato.</p><p></p><p></p><p>Con una lettera presentata all'ufficio Speciale Condono Edilizio con tanto di sigillo notarile per imminente stipula sicuramente l'Ufficio preposto non può ignorare una pratica ancora non definita che, se non sollecitata, sarebbe rimasta nel limbo forse per anni. (fortuna nel tuo caso è il primo condono)</p><p></p><p>Da dire che un tecnico bravo e che si sa muovere richiedendo l'accesso al fascicolo "visura della pratica" riesce sicuramente a capire se esistono o no elementi ostativi al rilascio della concessione in sanatoria</p><p></p><p>A favore abbiamo anche il fatto che trattasi del primo condono che andava in deroga a tutti gli strumenti urbanistici vigenti (difficile che non rilascino un Condono, tranne casi eclatanti)</p><p></p><p></p><p>al 99% dei casi ci sono somme da integrare che fortuna trattandosi del primo condono solitamente sono esigue rispetto a quanto dovuto per i condoni successivi</p><p></p><p></p><p>Dopo 30 anni questo sarebbe già emerso ed il Comune avrebbe intimato il ripristino fino ad arrivare all'acquisizione del bene a favore del patrimonio Comunale ... tutte cose riscontrabili in Conservatoria, non credo questo sia possibile nel tuo caso (tranquillo in tal senso)</p><p></p><p>Io incaricherei un tecnico per richiedere all'Usce di visurare la domanda di condono,</p><p></p><p>i funzionari stessi sono in grado di dare le prime risposte e quantizzare eventuali differenze da versare a titolo di oblazione e oneri concessori interessi compresi ... se dovuti e non in precedenza versati nella giusta misura.</p><p></p><p>Così come dalla visura del tecnico si può evincere se per il rilascio della concessione in sanatoria fosse necessario qualche nulla osta di qualche Ente preposto, se l'area è soggetta a vicoli</p><p></p><p>Nel tuo caso è solo un cambio d'uso, e la cosa sicuramente è più soft rispetto ad un abuso totale riferito ad una costruzione sorta spontaneamente e priva di titoli autorizzativi</p><p></p><p>In finale ......... <strong>Incarica un tecnico e poi fai le dovute considerazioni</strong></p><p>(Se manca un euro da versare questo resta a carico del venditore)</p><p></p><p>Purtroppo il proprietario non ha tutte le colpe e l'inerzia dell'USCE è realtà conosciuta da tutti</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="ingelman, post: 551021, member: 9646"] Volevi dire "ti risponderà qualcuno che lavora in questa Città dalle mille contraddizioni" :giocherellone: Una Città invasa da "uffici" "Dipartimenti" "Municipi" compresa la "Regione Lazio" Una pratica rimbalza da un ufficio all'altro dove la mano destra non sà cosa fà la mano sinistra Purtroppo il problema che ha evidenziato [USER=72546]@Annoluce[/USER] è piuttosto frequente qui a Roma Abbiamo l'USCE ufficio preposto per i condoni praticamente equiparabile ad un manicomio (Ha ragione il proprietario a non voler firmare una sospensiva di 90 giorni in questa gabbia di matti) Però analizzando forse la soluzione si trova e rinunciare all'acquisto a priori secondo me è sbagliato. Con una lettera presentata all'ufficio Speciale Condono Edilizio con tanto di sigillo notarile per imminente stipula sicuramente l'Ufficio preposto non può ignorare una pratica ancora non definita che, se non sollecitata, sarebbe rimasta nel limbo forse per anni. (fortuna nel tuo caso è il primo condono) Da dire che un tecnico bravo e che si sa muovere richiedendo l'accesso al fascicolo "visura della pratica" riesce sicuramente a capire se esistono o no elementi ostativi al rilascio della concessione in sanatoria A favore abbiamo anche il fatto che trattasi del primo condono che andava in deroga a tutti gli strumenti urbanistici vigenti (difficile che non rilascino un Condono, tranne casi eclatanti) al 99% dei casi ci sono somme da integrare che fortuna trattandosi del primo condono solitamente sono esigue rispetto a quanto dovuto per i condoni successivi Dopo 30 anni questo sarebbe già emerso ed il Comune avrebbe intimato il ripristino fino ad arrivare all'acquisizione del bene a favore del patrimonio Comunale ... tutte cose riscontrabili in Conservatoria, non credo questo sia possibile nel tuo caso (tranquillo in tal senso) Io incaricherei un tecnico per richiedere all'Usce di visurare la domanda di condono, i funzionari stessi sono in grado di dare le prime risposte e quantizzare eventuali differenze da versare a titolo di oblazione e oneri concessori interessi compresi ... se dovuti e non in precedenza versati nella giusta misura. Così come dalla visura del tecnico si può evincere se per il rilascio della concessione in sanatoria fosse necessario qualche nulla osta di qualche Ente preposto, se l'area è soggetta a vicoli Nel tuo caso è solo un cambio d'uso, e la cosa sicuramente è più soft rispetto ad un abuso totale riferito ad una costruzione sorta spontaneamente e priva di titoli autorizzativi In finale ......... [B]Incarica un tecnico e poi fai le dovute considerazioni[/B] (Se manca un euro da versare questo resta a carico del venditore) Purtroppo il proprietario non ha tutte le colpe e l'inerzia dell'USCE è realtà conosciuta da tutti [/QUOTE]
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