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<blockquote data-quote="in2deep" data-source="post: 97076" data-attributes="member: 22856"><p>Buongiorno a tutti.</p><p>Mio malgrado mi trovo in questa situazione:</p><p>il 20 ottobre ho firmato c/o una agenzia immobiliare un preliminare di acquisto per una villetta 'al rustico', venduta dall'impresa edile che l'ha costruita, versando una caparra di 70.000 euro (valore totale 200.000). Contestualmente ho iniziato presso la mia banca le pratiche per richiedere un mutuo. Una settimana fa la banca mi chiede di fornire documentazione relativa all'ATTO DI PROVENIENZA/ACQUISTO TERRENO, permesso di costruire e altro.</p><p>Recandomi alla agenzia a ritirare tale documentazione mi sono accorto che sul contratto di acquisto del terreno da parte dell'impresa è presente questa clausola:"...la parte acquirente potrà realizzare sul terreno un edificio che godrà personalmente o che potrà anche affittare a parenti in linea retta, ma con divieto di alienazione fino a quando resteranno in vita gli attuali venditori. La presente clausola avrà efficacia strettamente personale tra i contraenti, ma non per i loro aventi causa a qualsiasi titolo....." </p><p>Allegato al presente atto mi è stato anche consegnato una relazione/perizia (datata 2 novembre ) fatta da un avvocato dove si evidenzia che tale clausola è nulla per svariati motivi e che l'impresa può procedere alla vendita dell'immobile.</p><p>Ora io mi trovo nella situazione di dover rogitare, e il notaio sempra intenzionato a farlo. Resta il dubbio (che risolveremo presto) di sapere cosa ne pensa la banca che deve concedere il mutuo. Ammesso che la banca dia l'ok, e che il notaio rogiti, il mio dubbio è se in futuro potrò stare tranquillo o se invece sia meglio mandare tutto a monte e, visto che la casa NON è libera da vincoli , richiedere la restituzione della caparra e delle altre spese.</p><p>Voi che fareste ?</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="in2deep, post: 97076, member: 22856"] Buongiorno a tutti. Mio malgrado mi trovo in questa situazione: il 20 ottobre ho firmato c/o una agenzia immobiliare un preliminare di acquisto per una villetta 'al rustico', venduta dall'impresa edile che l'ha costruita, versando una caparra di 70.000 euro (valore totale 200.000). Contestualmente ho iniziato presso la mia banca le pratiche per richiedere un mutuo. Una settimana fa la banca mi chiede di fornire documentazione relativa all'ATTO DI PROVENIENZA/ACQUISTO TERRENO, permesso di costruire e altro. Recandomi alla agenzia a ritirare tale documentazione mi sono accorto che sul contratto di acquisto del terreno da parte dell'impresa è presente questa clausola:"...la parte acquirente potrà realizzare sul terreno un edificio che godrà personalmente o che potrà anche affittare a parenti in linea retta, ma con divieto di alienazione fino a quando resteranno in vita gli attuali venditori. La presente clausola avrà efficacia strettamente personale tra i contraenti, ma non per i loro aventi causa a qualsiasi titolo....." Allegato al presente atto mi è stato anche consegnato una relazione/perizia (datata 2 novembre ) fatta da un avvocato dove si evidenzia che tale clausola è nulla per svariati motivi e che l'impresa può procedere alla vendita dell'immobile. Ora io mi trovo nella situazione di dover rogitare, e il notaio sempra intenzionato a farlo. Resta il dubbio (che risolveremo presto) di sapere cosa ne pensa la banca che deve concedere il mutuo. Ammesso che la banca dia l'ok, e che il notaio rogiti, il mio dubbio è se in futuro potrò stare tranquillo o se invece sia meglio mandare tutto a monte e, visto che la casa NON è libera da vincoli , richiedere la restituzione della caparra e delle altre spese. Voi che fareste ? [/QUOTE]
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