Forum
Nuovi Messaggi
Cerca...
Servizi
Nuova Discussione
Novità
Nuovi Messaggi
Nuovi Messaggi Profilo
Ultime Attività
Iscritti
Visitatori online
Nuovi Messaggi Profilo
Cerca tra i Messaggi Profilo
? Aiuto
Chi siamo
Faccine
Codici BB
Traguardi
Utilizzo dei Cookie
Termini e Condizioni d'uso del sito
Accedi
Registrati
Novità
Cerca
Cerca
Cerca solo tra i titoli
Da:
Nuovi Messaggi
Cerca...
Menu
Accedi
Registrati
Installa l'app
Installa
L'Esperto Immobiliare Risponde
Compravendita, Professionisti, Aste e Pignoramenti
Acquisto da impresa con permuta parziale senza intestarsi la casa permutata
JavaScript è disabilitato. Per una migliore esperienza di navigazione attivalo nel tuo programma o nella tua app per navigare prima di procedere.
Stai usando un browser molto obsoleto. Puoi incorrere in problemi di visualizzazione di questo e altri siti oltre che in problemi di sicurezza. .
Dovresti aggiornarlo oppure usare
usarne uno alternativo, moderno e sicuro
.
Rispondi alla discussione
Registrati in 30 Secondi
Registrarsi è gratis ed elimina la pubblicità
Testo
<blockquote data-quote="Kurt" data-source="post: 332614" data-attributes="member: 49317"><p>non è intenzione di procedere ulteriormente in quanto la normativa fiscale è materia complessa che deve essere affrontata preparati, in caso contrario si divaga e si perde - com'è evidente dai post successivi - lo scopo della domanda originaria. Ma per chiudere oltre a quanto esposto da Ludovica e da me vorrei sottolineare che si deve sempre analizzare la fattispecie senza inseguire ipotesi fantasiose e che non possono essere utilizzate neppure per analogia.</p><p> </p><p>Nel caso concreto (ma ho il dubbio che questo sia effettivamente un caso concreto altrimenti l'impresa avrebbe le risposte dai suoi consulenti) l'impresa vende l'immobile al figlio e fattura la vendita. Per regolarità contabile, fiscale e civilistica deve dichiarare in atto deve dire come percepisce il pagamento: se in denaro o in natura (l'atto deve riportare questo elemento, quindi in ipotesi non rogitino l'acquisto della casa dal padre il notaio dovrà cercare una formula che tuteli il cliente, l'impresa e lui stesso. Altro che il notaio non deve inventarsi nulla).</p><p> </p><p>A pagamento della vendita l'impresa riceve in cambio l'immobile del padre (dichiarato in atto quale corrispettivo della vendita al figlio) e non rogita (non consideriamo eventuali conguagli in denaro perché questi non creano problemi).</p><p>Qui si aprono i problemi fiscali. Punto. Su questo non ci sono discussioni possibili.</p><p>L'impresa risulta dagli atti giuridici la nuova proprietaria mentre in quelli pubblici il proprietario rimane il padre venditore. Questa dicotomia esiste solo per non pagare 20.000 euro di tasse su un rogito).</p><p> </p><p> </p><p>Infine arriva un terzo che acquista questo immobile dall'impresa dalla quale riceve la fattura però rogita con il padre. Questo comporta che lui diviene consapevole del fatto che il rogito tra padre e l'impresa non si è mai perfezionato, quindi correo. E il suo notaio si presterebbe? </p><p>Inoltre, se nel frattempo succede qualcosa al padre chi rogita? gli eredi perché la procura speciale spira alla morte di colui che la concede. Ma le ipotesi potrebbero divenire molte.</p><p> </p><p>Come dicevo quello che importa è la specifica fattispecie dalla quale è scaturita la domanda: qui ci sono documenti civilistici e fiscali che dimostrano che non si tratta di un ripensamento ma di un sistema per evitare il pagamento di circa 20.000 euro di tasse. Questo comportamento non è consentito in quanto è abuso di diritto.</p><p>Poi potrebbe pure andare bene (lo dubito visti i recenti sviluppi) ma nell'ipotesi contraria chi pagherebbe sarebbe alla fine il terzo acquirente.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Kurt, post: 332614, member: 49317"] non è intenzione di procedere ulteriormente in quanto la normativa fiscale è materia complessa che deve essere affrontata preparati, in caso contrario si divaga e si perde - com'è evidente dai post successivi - lo scopo della domanda originaria. Ma per chiudere oltre a quanto esposto da Ludovica e da me vorrei sottolineare che si deve sempre analizzare la fattispecie senza inseguire ipotesi fantasiose e che non possono essere utilizzate neppure per analogia. Nel caso concreto (ma ho il dubbio che questo sia effettivamente un caso concreto altrimenti l'impresa avrebbe le risposte dai suoi consulenti) l'impresa vende l'immobile al figlio e fattura la vendita. Per regolarità contabile, fiscale e civilistica deve dichiarare in atto deve dire come percepisce il pagamento: se in denaro o in natura (l'atto deve riportare questo elemento, quindi in ipotesi non rogitino l'acquisto della casa dal padre il notaio dovrà cercare una formula che tuteli il cliente, l'impresa e lui stesso. Altro che il notaio non deve inventarsi nulla). A pagamento della vendita l'impresa riceve in cambio l'immobile del padre (dichiarato in atto quale corrispettivo della vendita al figlio) e non rogita (non consideriamo eventuali conguagli in denaro perché questi non creano problemi). Qui si aprono i problemi fiscali. Punto. Su questo non ci sono discussioni possibili. L'impresa risulta dagli atti giuridici la nuova proprietaria mentre in quelli pubblici il proprietario rimane il padre venditore. Questa dicotomia esiste solo per non pagare 20.000 euro di tasse su un rogito). Infine arriva un terzo che acquista questo immobile dall'impresa dalla quale riceve la fattura però rogita con il padre. Questo comporta che lui diviene consapevole del fatto che il rogito tra padre e l'impresa non si è mai perfezionato, quindi correo. E il suo notaio si presterebbe? Inoltre, se nel frattempo succede qualcosa al padre chi rogita? gli eredi perché la procura speciale spira alla morte di colui che la concede. Ma le ipotesi potrebbero divenire molte. Come dicevo quello che importa è la specifica fattispecie dalla quale è scaturita la domanda: qui ci sono documenti civilistici e fiscali che dimostrano che non si tratta di un ripensamento ma di un sistema per evitare il pagamento di circa 20.000 euro di tasse. Questo comportamento non è consentito in quanto è abuso di diritto. Poi potrebbe pure andare bene (lo dubito visti i recenti sviluppi) ma nell'ipotesi contraria chi pagherebbe sarebbe alla fine il terzo acquirente. [/QUOTE]
Riporta citazioni…
Verifica Anti SPAM
Invia risposta
L'Esperto Immobiliare Risponde
Compravendita, Professionisti, Aste e Pignoramenti
Acquisto da impresa con permuta parziale senza intestarsi la casa permutata
Alto