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L'Esperto Immobiliare Risponde
Catasto Edilizia Urbana Impianti e Certificazioni
Agibilità per altezza vani inferiore a 2,70 - edificio del 1930
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Testo
<blockquote data-quote="brina82" data-source="post: 691905" data-attributes="member: 51516"><p>È necessario verificare se in quel Comune nel 1930 esistesse un regolamento edilizio che indicasse dimensioni, altezze minime interne ecc. delle unità immobiliari al di fuori dei centri abitati (posto che siamo in campagna, e posto che nel 1930 quel posto si trovasse fuori dal centro abitato).</p><p></p><p>Se non c'era nulla, allora l'edificio si inquadra come ante '67 e sarebbe regolare, a meno che non vi siano state varianti o ampliamenti, tra un eventuale regolamento edilizio sorto tra il 1930 e il 1967 che regolasse anche gli edifici fuori dai centri abitati, che non hanno rispettato tale regolamento.</p><p></p><p>Solo a quel punto si avrebbe "certezza" sulla regolarità urbanistica del fabbricato, e i 220cm non sarebbero assolutamente un problema, posto che la normativa inerente l'agibilità è del 1975 (che indica altezza minima 270cm).</p><p></p><p>In altre parole, se al centro di Roma mi ritrovo un appartamento di 1000 anni fa, di altezza 220cm, non è che sia irregolare perchè non rispetta i 270cm, perché 1000 anni fa questa regola non esisteva! Qualora si riuscisse a dimostrare che anche 1000 fa vi fosse un regolamento che imponesse altezze minime poniamo di 240cm, si avrebbe irregolarità, ovviamente.</p><p></p><p>A questo punto dovrei fermarmi qui, visto che si presuppone che chi ha fatto la Cila abbia lavorato bene, ma in realtà vado oltre... visto che non mi fido neppure della mia ombra.</p><p></p><p>Suona strano avere un pian terreno di 220cm che fosse già predestinato ad abitazione (e non a cantina) nel 1930...</p><p></p><p>A questo punto approfondirei con una ricerca storica al catasto, perchè se spuntasse fuori che il piano terra era cantina, ovvero nasceva cantina, in mancanza di un titolo edilizio per un cambio destinazione d'uso, vi sarebbe irregolarità (e dubito che si possa fare un cambio d'uso con una CILA).</p><p></p><p>Il fabbricato è stato oggetto di condono?</p><p></p><p>Chiudo dicendo di porre attenzione anche alla variazione dei tramezzi interni in questi casi, perchè qualora non fossero rispettati i rapporti aeroilluminanti delle singole stanze, non si potrebbero effettuare variazioni alle dimensioni delle stesse...</p><p></p><p>(ma come con le altezze, i rapporti aeroilluminanti sono regolati da una norma del 1975, in mancanza di regolamento edilizio nel 1930).</p><p></p><p>PS per l'agibilità, se è tutto regolare, la si dovrebbe ottenere comunque, in deroga... ma taggo [USER=18536]@cafelab[/USER] che potrebbe darci una mano (spero non smentisca quanto io abbia scritto fin ora, che in verità è più materia sua che mia).</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="brina82, post: 691905, member: 51516"] È necessario verificare se in quel Comune nel 1930 esistesse un regolamento edilizio che indicasse dimensioni, altezze minime interne ecc. delle unità immobiliari al di fuori dei centri abitati (posto che siamo in campagna, e posto che nel 1930 quel posto si trovasse fuori dal centro abitato). Se non c'era nulla, allora l'edificio si inquadra come ante '67 e sarebbe regolare, a meno che non vi siano state varianti o ampliamenti, tra un eventuale regolamento edilizio sorto tra il 1930 e il 1967 che regolasse anche gli edifici fuori dai centri abitati, che non hanno rispettato tale regolamento. Solo a quel punto si avrebbe "certezza" sulla regolarità urbanistica del fabbricato, e i 220cm non sarebbero assolutamente un problema, posto che la normativa inerente l'agibilità è del 1975 (che indica altezza minima 270cm). In altre parole, se al centro di Roma mi ritrovo un appartamento di 1000 anni fa, di altezza 220cm, non è che sia irregolare perchè non rispetta i 270cm, perché 1000 anni fa questa regola non esisteva! Qualora si riuscisse a dimostrare che anche 1000 fa vi fosse un regolamento che imponesse altezze minime poniamo di 240cm, si avrebbe irregolarità, ovviamente. A questo punto dovrei fermarmi qui, visto che si presuppone che chi ha fatto la Cila abbia lavorato bene, ma in realtà vado oltre... visto che non mi fido neppure della mia ombra. Suona strano avere un pian terreno di 220cm che fosse già predestinato ad abitazione (e non a cantina) nel 1930... A questo punto approfondirei con una ricerca storica al catasto, perchè se spuntasse fuori che il piano terra era cantina, ovvero nasceva cantina, in mancanza di un titolo edilizio per un cambio destinazione d'uso, vi sarebbe irregolarità (e dubito che si possa fare un cambio d'uso con una CILA). Il fabbricato è stato oggetto di condono? Chiudo dicendo di porre attenzione anche alla variazione dei tramezzi interni in questi casi, perchè qualora non fossero rispettati i rapporti aeroilluminanti delle singole stanze, non si potrebbero effettuare variazioni alle dimensioni delle stesse... (ma come con le altezze, i rapporti aeroilluminanti sono regolati da una norma del 1975, in mancanza di regolamento edilizio nel 1930). PS per l'agibilità, se è tutto regolare, la si dovrebbe ottenere comunque, in deroga... ma taggo [USER=18536]@cafelab[/USER] che potrebbe darci una mano (spero non smentisca quanto io abbia scritto fin ora, che in verità è più materia sua che mia). [/QUOTE]
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