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Analisi di mercato immobiliare a Cagliari.
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<blockquote data-quote="Manlio" data-source="post: 13372" data-attributes="member: 1997"><p><span style="color: #FF0000">Grandi affari solo nell’hinterland</span></p><p>Gli appartamenti a Cagliari costano ancora troppo, meglio emigrare</p><p>Uno studio sull’area metropolitana: da Sant’Elia a Monserrato</p><p>CAGLIARI. Gli operatori immobiliari osservano con attenzione i progetti di sviluppo dell’area</p><p>metropolitana e nel mercato immobiliare di Cagliari e provincia</p><p>tre soprattutto sono gli eventi progettuali destinati a dare una scossa al mercato: il rilancio del</p><p>porto storico, in via Roma, il museo della civiltà dei sardi, il discusso e probabilmente accantonato</p><p>Bétile, nel quartiere cagliaritano di Sant’Elia, e lo sviluppo urbanistico nei comuni dell’hinterland.</p><p>All’ipotesi del Betile, come si sa fortemente voluta dall’ex governatore Soru ma che per il</p><p>momento non è ripresa in considerazione dalle istituzioni (Regione, qui intesa come governata</p><p>dall’attuale giunta di centrodestra, e Comune), è collegata la rinascita del quartiere di Sant’Elia e</p><p>dunque anche un possibile aumento dei prezzi immobiliari in un’area dove le contraddizioni non</p><p>mancano: su un fronte ci sono le palazzine signorili, dietro il mercato comunale, e sull’altro i</p><p>palazzoni popolari.</p><p>Importante, ma di impatto di gran lunga minore, è l’operazione sullo stagno di Santa Gilla, col</p><p>costruendo palazzone-fungo che fa strazio del paesaggio urbano. Naturalmente l'analisi</p><p>non dà giudizi sugli interventi, ma annette grande capacità di traino agli</p><p>episodi porto e Sant’Elia-Bétile, mentre per la piazza Santa Gilla, nell’area dell’ex cementeria, con</p><p>il contorno di negozi e uffici nonché delle redazioni del gruppo Zuncheddu cita soltanto il fatto che</p><p>«ci saranno impianti a risparmio energetico per la climatizzazione e un sistema per la produzione</p><p>dell’acqua calda sanitaria integrato dall’uso di pannelli solari». Ancora sui progetti «in pentola»:</p><p>«C’è attesa per il recupero dell’ex ospedale Marino al Poetto, da</p><p>riconvertire in beauty farm», anche se quel progetto è stato nei fatti accantonato dalla stessa</p><p>giunta Soru dopo una gara pasticciata e poi annullata. È chiaro quale sia l’interesse di un</p><p>immobiliarista per tali progetti: danno valore alle case che ci stanno attorno. Il tema del valore è di</p><p>peso soprattutto in un momento come questo:l'analisi ha stimato che nel</p><p>capoluogo cagliaritano, nel secondo semestre , la compravendita di case è calata del 3.2</p><p>per cento e i tempi medi di vendita sono intorno ai cinque, sei mesi. Questi tempi sono</p><p>«mediamente più brevi a Pirri-Monserrato e più lunghi a San Benedetto e nelle zone centrali». Si</p><p>spiega nella nota «che le zone centrali hanno scontato la progressiva perdita di popolazione,</p><p>soprattutto giovane, che si è spostata verso i comuni esterni per motivi di costi. Un altro elemento</p><p>che penalizza gli acquisti è la carenza strutturale di parcheggi e box ne i quartieri cagliaritani,</p><p>«perché diversi acquirenti li considerano necessari». Nonostante la crisi, anche a Cagliari resiste</p><p>una «domanda elitaria»: ci sono aspiranti acquirenti di villini indipendenti con giardino al Poetto o</p><p>attici panoramici a Monte Urpinu.Si sottolinea l’importanza della popolazione</p><p>universitaria a Cagliari: 21 mila studenti, di cui il 50 per cento provenienti da fuori provincia.</p><p>L’analisi lancia qualche informazione per chi volesse investire: potrebbe essere interessante</p><p>la zona di Monserrato per via della Cittadella universitaria e dei nascenti collegamenti come la</p><p>metropolitana leggera.La zona di Castello si è rivalutata «in seguito</p><p>alla realizzazione di ascensori che ne permettono il collegamento diretto con altre zone, tra</p><p>queste viale Regina Elena».</p><p>Per Pirri si segnala che i bilocali costano meno: 20 mila euro circa in diminuzione rispetto a due</p><p>anni fa.</p><p>Nell’analisi condotta non mancano i cenni ai trasporti: dove ci sono buoni collegamenti</p><p>o c’è il progetto di farli, il prezzo delle case riprende quota. Infine: il valore ambientale «fa</p><p>prezzo». <span style="color: #FF0000">Se ne ricordino gli speculatori senza rispetto per il paesaggio.</span></p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Manlio, post: 13372, member: 1997"] [color=#FF0000]Grandi affari solo nell’hinterland[/color] Gli appartamenti a Cagliari costano ancora troppo, meglio emigrare Uno studio sull’area metropolitana: da Sant’Elia a Monserrato CAGLIARI. Gli operatori immobiliari osservano con attenzione i progetti di sviluppo dell’area metropolitana e nel mercato immobiliare di Cagliari e provincia tre soprattutto sono gli eventi progettuali destinati a dare una scossa al mercato: il rilancio del porto storico, in via Roma, il museo della civiltà dei sardi, il discusso e probabilmente accantonato Bétile, nel quartiere cagliaritano di Sant’Elia, e lo sviluppo urbanistico nei comuni dell’hinterland. All’ipotesi del Betile, come si sa fortemente voluta dall’ex governatore Soru ma che per il momento non è ripresa in considerazione dalle istituzioni (Regione, qui intesa come governata dall’attuale giunta di centrodestra, e Comune), è collegata la rinascita del quartiere di Sant’Elia e dunque anche un possibile aumento dei prezzi immobiliari in un’area dove le contraddizioni non mancano: su un fronte ci sono le palazzine signorili, dietro il mercato comunale, e sull’altro i palazzoni popolari. Importante, ma di impatto di gran lunga minore, è l’operazione sullo stagno di Santa Gilla, col costruendo palazzone-fungo che fa strazio del paesaggio urbano. Naturalmente l'analisi non dà giudizi sugli interventi, ma annette grande capacità di traino agli episodi porto e Sant’Elia-Bétile, mentre per la piazza Santa Gilla, nell’area dell’ex cementeria, con il contorno di negozi e uffici nonché delle redazioni del gruppo Zuncheddu cita soltanto il fatto che «ci saranno impianti a risparmio energetico per la climatizzazione e un sistema per la produzione dell’acqua calda sanitaria integrato dall’uso di pannelli solari». Ancora sui progetti «in pentola»: «C’è attesa per il recupero dell’ex ospedale Marino al Poetto, da riconvertire in beauty farm», anche se quel progetto è stato nei fatti accantonato dalla stessa giunta Soru dopo una gara pasticciata e poi annullata. È chiaro quale sia l’interesse di un immobiliarista per tali progetti: danno valore alle case che ci stanno attorno. Il tema del valore è di peso soprattutto in un momento come questo:l'analisi ha stimato che nel capoluogo cagliaritano, nel secondo semestre , la compravendita di case è calata del 3.2 per cento e i tempi medi di vendita sono intorno ai cinque, sei mesi. Questi tempi sono «mediamente più brevi a Pirri-Monserrato e più lunghi a San Benedetto e nelle zone centrali». Si spiega nella nota «che le zone centrali hanno scontato la progressiva perdita di popolazione, soprattutto giovane, che si è spostata verso i comuni esterni per motivi di costi. Un altro elemento che penalizza gli acquisti è la carenza strutturale di parcheggi e box ne i quartieri cagliaritani, «perché diversi acquirenti li considerano necessari». Nonostante la crisi, anche a Cagliari resiste una «domanda elitaria»: ci sono aspiranti acquirenti di villini indipendenti con giardino al Poetto o attici panoramici a Monte Urpinu.Si sottolinea l’importanza della popolazione universitaria a Cagliari: 21 mila studenti, di cui il 50 per cento provenienti da fuori provincia. L’analisi lancia qualche informazione per chi volesse investire: potrebbe essere interessante la zona di Monserrato per via della Cittadella universitaria e dei nascenti collegamenti come la metropolitana leggera.La zona di Castello si è rivalutata «in seguito alla realizzazione di ascensori che ne permettono il collegamento diretto con altre zone, tra queste viale Regina Elena». Per Pirri si segnala che i bilocali costano meno: 20 mila euro circa in diminuzione rispetto a due anni fa. Nell’analisi condotta non mancano i cenni ai trasporti: dove ci sono buoni collegamenti o c’è il progetto di farli, il prezzo delle case riprende quota. Infine: il valore ambientale «fa prezzo». [color=#FF0000]Se ne ricordino gli speculatori senza rispetto per il paesaggio.[/color] [/QUOTE]
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