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Atto di compravendita da integrare, a chi spetta il costo?
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<blockquote data-quote="gaspol1960" data-source="post: 64089" data-attributes="member: 12943"><p>Situazione non proprio rilassante. </p><p>Innanzitutto, tieni presente che il Notaio non è responsabile delle dichiarazioni delle parti in ordine alla regolarità urbanistica dell'immobile, ma si limita a riceverle e ad inserirle nell'atto. Quindi, l'eventuale esistenza di opere assoggettate a DIA, sottaciuta al momento del rogito, può essere imputato solo alla parte venditrice (a meno che l'Agenzia Immobiliare riesca a dimostrare di aver trasmesso per tempo copia della DIA allo studio del Notaio, ad esempio tramite telefax: in questo caso, c'è sicuramente condotta professionale negligente da parte del Notaio). </p><p>Al tempo stesso, va tenuto conto del fatto che se davvero l'atto è stato letto soltanto dal collaboratore del Notaio, in assenza di quest'ultimo, e non c'è stata una seconda successiva lettura dell'atto da parte del Notaio, l'atto stesso è nullo, a prescindere dai profili di nullità legati alla mancata menzione della DIA. Sempre che si riesca a provare che la lettura da parte del Notaio non c'è stata, e che lui era assente.</p><p>Comunque, visto che a rendere la dichiarazione non veritiera (circa la mancata esecuzione di opere per le quali era necessaria una DIA) è stata parte venditrice, e visto che anche Agente Immobiliare e Notaio hanno la loro parte di responsabilità, secondo me ci sono i presupposti per ottenere la "rettifica" dell'atto senza sostenere alcuna spesa. Ammesso che i costi siano tali da rendere conveniente piantare una tal grana. E ammesso che la DIA esista realmente: ne hai avuto copia? O è l'ennesima Araba Fenice?</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="gaspol1960, post: 64089, member: 12943"] Situazione non proprio rilassante. Innanzitutto, tieni presente che il Notaio non è responsabile delle dichiarazioni delle parti in ordine alla regolarità urbanistica dell'immobile, ma si limita a riceverle e ad inserirle nell'atto. Quindi, l'eventuale esistenza di opere assoggettate a DIA, sottaciuta al momento del rogito, può essere imputato solo alla parte venditrice (a meno che l'Agenzia Immobiliare riesca a dimostrare di aver trasmesso per tempo copia della DIA allo studio del Notaio, ad esempio tramite telefax: in questo caso, c'è sicuramente condotta professionale negligente da parte del Notaio). Al tempo stesso, va tenuto conto del fatto che se davvero l'atto è stato letto soltanto dal collaboratore del Notaio, in assenza di quest'ultimo, e non c'è stata una seconda successiva lettura dell'atto da parte del Notaio, l'atto stesso è nullo, a prescindere dai profili di nullità legati alla mancata menzione della DIA. Sempre che si riesca a provare che la lettura da parte del Notaio non c'è stata, e che lui era assente. Comunque, visto che a rendere la dichiarazione non veritiera (circa la mancata esecuzione di opere per le quali era necessaria una DIA) è stata parte venditrice, e visto che anche Agente Immobiliare e Notaio hanno la loro parte di responsabilità, secondo me ci sono i presupposti per ottenere la "rettifica" dell'atto senza sostenere alcuna spesa. Ammesso che i costi siano tali da rendere conveniente piantare una tal grana. E ammesso che la DIA esista realmente: ne hai avuto copia? O è l'ennesima Araba Fenice? [/QUOTE]
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