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Agenti Immobiliari e Associazioni di Categoria
Botta e risposta tra Righi (presidente FIAIP) e l'editorialista Pelliccioli
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<blockquote data-quote="Bagudi" data-source="post: 155715" data-attributes="member: 3943"><p>[FONT=Georgia,Times New Roman,Times,serif]<span style="font-size: 15px"><span style="color: #000000"><strong>Arosio: servono nuove idee</strong></span></span>[/FONT]</p><p> [FONT=Georgia,Times New Roman,Times,serif]<span style="font-size: 12px"><span style="color: #000000"><em></em></span></span></p><p><span style="font-size: 12px"><span style="color: #000000"><em>Continua il dibattito sugli agenti | Italia | <a href="http://agency.dailyre.info/association/14" target="_blank">Fiaip</a></em></span></span>[/FONT]</p><p> [FONT=Georgia,Times New Roman,Times,serif]<span style="font-size: 12px"><span style="color: #000000"><strong></strong></span></span></p><p><span style="font-size: 12px"><span style="color: #000000"><strong>Caro Direttore</strong>,</span></span></p><p><span style="font-size: 12px"><span style="color: #000000">come sempre i tuoi articoli oltre ad essere di stimolo, come si confà a coloro i quali svolgono la tua professione ad alto livello, sono illuminanti ed inducono a riflettere. </span></span></p><p><span style="font-size: 12px"><span style="color: #000000">Andando per un momento alla fine del tuo articolo, ti comunico che pur non essendo in grado di replicare con matematica certezza all’affermazione "se le associazioni o meno sono al lavoro", ho fondati motivi per ritenere che le stesse lo siano e da diverso tempo. Ma torniamo a noi, "soldatacci di ventura" imbarcati su navi dai vessilli contraffatti con il compito di svolgere ogni attività necessaria al raggiungimento dello scopo. Non è necessario andare tanto indietro nel tempo per trovare, sempre noi "soldatacci di ventura" impegnati a sgomberare commercialmente gli alloggi usati per consentire l’acquisto di quelli nuovi che, guarda caso, qualcuno aveva realizzato senza tenere minimamente conto delle necessità del mercato e quindi del principale attore dello stesso, il consumatore. Perché sforzarsi inutilmente, si vendeva ogni cosa si proponesse. Questo accadeva ieri. </span></span></p><p><span style="font-size: 12px"><span style="color: #000000">Oggi le cose sono radicalmente cambiate. Istituti di credito ed immobiliaristi con vari livelli di acqua alla gola, agenti immobiliari in crisi sia di lavoro che di identità insomma, maggiori difficoltà per tutti gli operatori della filiera. </span></span></p><p><span style="font-size: 12px"><span style="color: #000000"></span></span></p><p><span style="font-size: 12px"><span style="color: #000000"><strong>Ma se tutto ciò è vero, perché alcune schiere di categorie professionali occupano o sperano di poter occupare i nostri spazi professionali in sfregio alle leggi ed in barba all’abusivismo? </strong>E’ innegabile che la tua osservazione in merito alla volontà dell’Europa e dei Governi Nazionali di procedere verso le privatizzazioni produrrà un fenomeno di cannibalizzazione oltretutto amplificato dalla fase recessiva, ma ciò non basta. </span></span></p><p><span style="font-size: 12px"><span style="color: #000000">Più verosimile è il fatto che il settore immobiliare, oltre ad essere parte corposa del PIL del paese, è stato storicamente identificato come un settore a medio rischio commerciale ma con alta profittabilità. Questo avveniva quando le crisi erano cicliche. Oggi non è più così. La crisi è strutturale e si inquadra in un mercato globale. </span></span></p><p><span style="font-size: 12px"><span style="color: #000000"></span></span></p><p><span style="font-size: 12px"><span style="color: #000000">Perché dunque questo strano appetito da parte delle altre categorie professionali verso l’intermediazione immobiliare? Puntano ancora a facili azioni derivanti dal passa parola? Sono arrivate tardi. Suggerirei a loro di trovare altri sviluppi più consoni al loro core business. E’ convinzione dello scrivente che in questo momento siano in molti a maledire di aver pensato che la "cuccagna" immobiliare potesse continuare all’infinito. Che fare dunque? Anche le sfere di cristallo all’apparenza più trasparenti si sono opacizzate. </span></span></p><p><span style="font-size: 12px"><span style="color: #000000"></span></span></p><p><span style="font-size: 12px"><span style="color: #000000">Forse gli agenti immobiliari dovranno attrezzarsi per affrontare le nuove sfide che il mercato globale riserverà a loro, liberalizzazioni professionali comprese. Gli operatori immobiliari dovranno finalizzare la propria azione tenendo in debita considerazione le esigenze reali del consumatore e non quelle presunte fornendo prodotti che, al di là delle norme obbligatorie, dovranno rappresentare un deciso passo avanti nel mondo delle costruzioni utilizzando ogni economia di scala possibile.</span></span></p><p><span style="font-size: 12px"><span style="color: #000000"></span></span></p><p><span style="font-size: 12px"><span style="color: #000000">Rimane o rimarrebbe il patrimonio pubblico. Grande opportunità per tutti fondi nazionali ed esteri compresi. In questi giorni gli organi deputati alla sua valorizzazione ne hanno più volte identificato la corposità economica che mi auguro sia pratica e non teorica. Vale quanto il debito pubblico. Elementare quindi, lo si vende e… oplà, abbiamo risolto tutti i nostri problemi. In teoria il ragionamento non fa una grinza. Peccato che in generale l’acquirente di queste fattispecie non sia una onlus ma un soggetto che statutariamente dovrà operarci e magari guadagnarci. E allora si pone una criticità evidente: l’investitore deve guadagnare ma lo Stato non può perdere. Per comprendere meglio il fenomeno dovremmo ritornare a parlare delle cartolarizzazioni recenti e del metodo adottato oltre che del mix dei pacchetti immobiliari ceduti. </span></span></p><p><span style="font-size: 12px"><span style="color: #000000">Ma questa è un’altra storia. Mi viene alla mente quando in occasione degli incontri ufficiali con le Istituzioni venivo accolto come Presidente degli Immobiliaristi e non come Presidente di una delle più autorevoli Federazioni Italiane degli Agenti Immobiliari. Malgrado le continue correzioni operate ad ogni incontro, forse già allora il pensiero dominante portava i nostri interlocutori al giudizio negativo nei confronti di tutta la nostra categoria. </span></span></p><p><span style="font-size: 12px"><span style="color: #000000"></span></span></p><p><span style="font-size: 12px"><span style="color: #000000">Tuttavia, mi conforta il fatto che le associazioni degli agenti immobiliari unite avranno ampi spazi di miglioramento nel dialogo professionale con il popolo dei consumatori. Se ciò avverrà come tutti auspichiamo in tempi brevi, avremo compiuto un decisivo passo in avanti verso una corretta ed adeguata identificazione del nostro lavoro. A questo punto, non ci sarà più spazio per operatori improvvisati.</span></span>[/FONT]</p><p> [FONT=Georgia,Times New Roman,Times,serif]<span style="font-size: 12px"><span style="color: #000000"><em>Franco Arosio, Past President Nazionale Fiaip</em></span></span>[/FONT]</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Bagudi, post: 155715, member: 3943"] [FONT=Georgia,Times New Roman,Times,serif][SIZE=4][COLOR=#000000][B]Arosio: servono nuove idee[/B][/COLOR][/SIZE][/FONT] [FONT=Georgia,Times New Roman,Times,serif][SIZE=3][COLOR=#000000][I] Continua il dibattito sugli agenti | Italia | [URL="http://agency.dailyre.info/association/14"]Fiaip[/URL][/I][/COLOR][/SIZE][/FONT] [FONT=Georgia,Times New Roman,Times,serif][SIZE=3][COLOR=#000000][B] Caro Direttore[/B], come sempre i tuoi articoli oltre ad essere di stimolo, come si confà a coloro i quali svolgono la tua professione ad alto livello, sono illuminanti ed inducono a riflettere. Andando per un momento alla fine del tuo articolo, ti comunico che pur non essendo in grado di replicare con matematica certezza all’affermazione "se le associazioni o meno sono al lavoro", ho fondati motivi per ritenere che le stesse lo siano e da diverso tempo. Ma torniamo a noi, "soldatacci di ventura" imbarcati su navi dai vessilli contraffatti con il compito di svolgere ogni attività necessaria al raggiungimento dello scopo. Non è necessario andare tanto indietro nel tempo per trovare, sempre noi "soldatacci di ventura" impegnati a sgomberare commercialmente gli alloggi usati per consentire l’acquisto di quelli nuovi che, guarda caso, qualcuno aveva realizzato senza tenere minimamente conto delle necessità del mercato e quindi del principale attore dello stesso, il consumatore. Perché sforzarsi inutilmente, si vendeva ogni cosa si proponesse. Questo accadeva ieri. Oggi le cose sono radicalmente cambiate. Istituti di credito ed immobiliaristi con vari livelli di acqua alla gola, agenti immobiliari in crisi sia di lavoro che di identità insomma, maggiori difficoltà per tutti gli operatori della filiera. [B]Ma se tutto ciò è vero, perché alcune schiere di categorie professionali occupano o sperano di poter occupare i nostri spazi professionali in sfregio alle leggi ed in barba all’abusivismo? [/B]E’ innegabile che la tua osservazione in merito alla volontà dell’Europa e dei Governi Nazionali di procedere verso le privatizzazioni produrrà un fenomeno di cannibalizzazione oltretutto amplificato dalla fase recessiva, ma ciò non basta. Più verosimile è il fatto che il settore immobiliare, oltre ad essere parte corposa del PIL del paese, è stato storicamente identificato come un settore a medio rischio commerciale ma con alta profittabilità. Questo avveniva quando le crisi erano cicliche. Oggi non è più così. La crisi è strutturale e si inquadra in un mercato globale. Perché dunque questo strano appetito da parte delle altre categorie professionali verso l’intermediazione immobiliare? Puntano ancora a facili azioni derivanti dal passa parola? Sono arrivate tardi. Suggerirei a loro di trovare altri sviluppi più consoni al loro core business. E’ convinzione dello scrivente che in questo momento siano in molti a maledire di aver pensato che la "cuccagna" immobiliare potesse continuare all’infinito. Che fare dunque? Anche le sfere di cristallo all’apparenza più trasparenti si sono opacizzate. Forse gli agenti immobiliari dovranno attrezzarsi per affrontare le nuove sfide che il mercato globale riserverà a loro, liberalizzazioni professionali comprese. Gli operatori immobiliari dovranno finalizzare la propria azione tenendo in debita considerazione le esigenze reali del consumatore e non quelle presunte fornendo prodotti che, al di là delle norme obbligatorie, dovranno rappresentare un deciso passo avanti nel mondo delle costruzioni utilizzando ogni economia di scala possibile. Rimane o rimarrebbe il patrimonio pubblico. Grande opportunità per tutti fondi nazionali ed esteri compresi. In questi giorni gli organi deputati alla sua valorizzazione ne hanno più volte identificato la corposità economica che mi auguro sia pratica e non teorica. Vale quanto il debito pubblico. Elementare quindi, lo si vende e… oplà, abbiamo risolto tutti i nostri problemi. In teoria il ragionamento non fa una grinza. Peccato che in generale l’acquirente di queste fattispecie non sia una onlus ma un soggetto che statutariamente dovrà operarci e magari guadagnarci. E allora si pone una criticità evidente: l’investitore deve guadagnare ma lo Stato non può perdere. Per comprendere meglio il fenomeno dovremmo ritornare a parlare delle cartolarizzazioni recenti e del metodo adottato oltre che del mix dei pacchetti immobiliari ceduti. Ma questa è un’altra storia. Mi viene alla mente quando in occasione degli incontri ufficiali con le Istituzioni venivo accolto come Presidente degli Immobiliaristi e non come Presidente di una delle più autorevoli Federazioni Italiane degli Agenti Immobiliari. Malgrado le continue correzioni operate ad ogni incontro, forse già allora il pensiero dominante portava i nostri interlocutori al giudizio negativo nei confronti di tutta la nostra categoria. Tuttavia, mi conforta il fatto che le associazioni degli agenti immobiliari unite avranno ampi spazi di miglioramento nel dialogo professionale con il popolo dei consumatori. Se ciò avverrà come tutti auspichiamo in tempi brevi, avremo compiuto un decisivo passo in avanti verso una corretta ed adeguata identificazione del nostro lavoro. A questo punto, non ci sarà più spazio per operatori improvvisati.[/COLOR][/SIZE][/FONT] [FONT=Georgia,Times New Roman,Times,serif][SIZE=3][COLOR=#000000][I]Franco Arosio, Past President Nazionale Fiaip[/I][/COLOR][/SIZE][/FONT] [/QUOTE]
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