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Chi e stato il più grande giocatore del calcio italiano a ricoprire il ruolo di ala destra ?
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<blockquote data-quote="Graf" data-source="post: 90313" data-attributes="member: 9824"><p>Negli ultimi cinquant’anni quali sono stati le migliori ali destre ( o centrocampisti di fascia) del calcio italiano?</p><p></p><p>L’ Italia calcistica non è stata una generosa fattrice di ali destre, un ruolo decisivo, in una squadra di calcio, soprattutto per scardinare l’assetto tattico della squadra concorrente, creare superiorità numerica e per giungere fino in fondo al campo e crossare, ponendo, così, in difficoltà la difesa avversaria.</p><p>Spesso la Nazionale Italiana ha dovuto far ricorso a giocatori “stranieri”, oriundi per la precisione, come, ad esempio, l'italo - argentino Raimondo Orsi, ala destra di vocazione e di straboccante talento, ma capace di giocare, quasi altrettanto bene, anche a sinistra, come fece nella Nazionale di Pozzo che vinse il suo primo mondiale nel 1934, a Roma. Orsi è considerato, dagli storici del calcio, la più grande ala destra del mondo della prima metà del secolo novecento, prima che maturasse il talento inarrivabile di Garrincha, detto </p><p>“ l’immarcabile” o “la gioia del popolo”. O come, ultimamente, l'altro italo - argentino Camoranesi, una buona ala destra, dal dribbling secco, ma non un fuoriclasse.</p><p></p><p>Possiamo, tra i pochi giocatori italiani di livello mondiale, ricordare lo sfortunato calciatore della Juve e del Milan Bruno Mora, un’ala destra di stile classico, veloce e tecnico, che praticamente dovette interrompere la sua carriera, già ricca di trofei 28 anni, nel 1965, dopo uno scontro violentissimo con portiere del Bologna Spalazzi che gli provocò la rottura congiunta della tibia e del perone; rammentare l’altro giocatore dal destino sventurato come Gigi Meroni, ala destra del Torino, un autentico artista del pallone, dalle giocate sbalorditive, tutto genio e sregolatezza; oppure il grande lavoratore del centrocampo Angelo Domenghini, giocatore di indefettibile metodo, infaticabile nel fare la spola tra difesa ed attacco e grande equilibratore degli assetti tattici di una squadra; Franco Causio, forse il più dotato della compagna, una vera trottola, capace di saltare fulmineamente il difensore in mezzo metro di spazio, fornito di una grande velocità di spinta, giocatore abile e tatticamente intelligente, astuto come se ne sono visti pochi calcare i campi di calcio; il “brasiliano” Bruno Conti, giocatore non molto forte fisicamente, non dotato di dribbling secco, ma, provvisto di immensa tecnica e di ottima visione di gioco, fondamentale all’ Italia per vincere il Mondiale del 1982; “il ragioniere” Roberto Donadoni, un mix riuscito di classe, dribbling, tocco morbido e freddezza…</p><p></p><p>Ma vorrei, infine, sottolineare anche la personalità piuttosto anarchica e “creativamente disordinata” del “poeta del gol” Claudio Sala, un’ala destra molto sui generis, non di facile collocazione tattica, dal ritmo uniforme, dal passo compassato, ma perennemente in moto, fondamentale, nel suo apporto, per la conquista dello scudetto del Torino del 1976 e del “quasi scudetto” del 1977.</p><p>Un genio “di provincia”, che "sapeva" di terra, di pioggia e di erba bagnata.</p><p>Non riesco, sinceramente, a ricordare altri "fenomeni" italiani nel ruolo di ala destra...</p><p></p><p>Quale l’ala destra ideale?</p><p>Io direi Franco Causio, anche se prenderei seriamente in considerazione Angelo Domenghini, se avessi bisogno di un giocatore capace di assicurare maggiore copertura e miglior equilibrio tattico alla squadra.</p><p></p><p>E voi, cosa ne dite?</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Graf, post: 90313, member: 9824"] Negli ultimi cinquant’anni quali sono stati le migliori ali destre ( o centrocampisti di fascia) del calcio italiano? L’ Italia calcistica non è stata una generosa fattrice di ali destre, un ruolo decisivo, in una squadra di calcio, soprattutto per scardinare l’assetto tattico della squadra concorrente, creare superiorità numerica e per giungere fino in fondo al campo e crossare, ponendo, così, in difficoltà la difesa avversaria. Spesso la Nazionale Italiana ha dovuto far ricorso a giocatori “stranieri”, oriundi per la precisione, come, ad esempio, l'italo - argentino Raimondo Orsi, ala destra di vocazione e di straboccante talento, ma capace di giocare, quasi altrettanto bene, anche a sinistra, come fece nella Nazionale di Pozzo che vinse il suo primo mondiale nel 1934, a Roma. Orsi è considerato, dagli storici del calcio, la più grande ala destra del mondo della prima metà del secolo novecento, prima che maturasse il talento inarrivabile di Garrincha, detto “ l’immarcabile” o “la gioia del popolo”. O come, ultimamente, l'altro italo - argentino Camoranesi, una buona ala destra, dal dribbling secco, ma non un fuoriclasse. Possiamo, tra i pochi giocatori italiani di livello mondiale, ricordare lo sfortunato calciatore della Juve e del Milan Bruno Mora, un’ala destra di stile classico, veloce e tecnico, che praticamente dovette interrompere la sua carriera, già ricca di trofei 28 anni, nel 1965, dopo uno scontro violentissimo con portiere del Bologna Spalazzi che gli provocò la rottura congiunta della tibia e del perone; rammentare l’altro giocatore dal destino sventurato come Gigi Meroni, ala destra del Torino, un autentico artista del pallone, dalle giocate sbalorditive, tutto genio e sregolatezza; oppure il grande lavoratore del centrocampo Angelo Domenghini, giocatore di indefettibile metodo, infaticabile nel fare la spola tra difesa ed attacco e grande equilibratore degli assetti tattici di una squadra; Franco Causio, forse il più dotato della compagna, una vera trottola, capace di saltare fulmineamente il difensore in mezzo metro di spazio, fornito di una grande velocità di spinta, giocatore abile e tatticamente intelligente, astuto come se ne sono visti pochi calcare i campi di calcio; il “brasiliano” Bruno Conti, giocatore non molto forte fisicamente, non dotato di dribbling secco, ma, provvisto di immensa tecnica e di ottima visione di gioco, fondamentale all’ Italia per vincere il Mondiale del 1982; “il ragioniere” Roberto Donadoni, un mix riuscito di classe, dribbling, tocco morbido e freddezza… Ma vorrei, infine, sottolineare anche la personalità piuttosto anarchica e “creativamente disordinata” del “poeta del gol” Claudio Sala, un’ala destra molto sui generis, non di facile collocazione tattica, dal ritmo uniforme, dal passo compassato, ma perennemente in moto, fondamentale, nel suo apporto, per la conquista dello scudetto del Torino del 1976 e del “quasi scudetto” del 1977. Un genio “di provincia”, che "sapeva" di terra, di pioggia e di erba bagnata. Non riesco, sinceramente, a ricordare altri "fenomeni" italiani nel ruolo di ala destra... Quale l’ala destra ideale? Io direi Franco Causio, anche se prenderei seriamente in considerazione Angelo Domenghini, se avessi bisogno di un giocatore capace di assicurare maggiore copertura e miglior equilibrio tattico alla squadra. E voi, cosa ne dite? [/QUOTE]
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