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<blockquote data-quote="Manlio" data-source="post: 12468" data-attributes="member: 1997"><p><strong>Università di Cagliari,tutela e valorizzazione dell'edilizia di base e dell'architettura regionale.</strong></p><p></p><p><span style="color: #0000FF">Il contesto insediativo regionale della Sardegna </span>si caratterizza per una edilizia a bassa densità e per la marcata presenza della componente naturale e ambientale. Il rapporto storia - ambiente - materiali si va progressivamente affermando come linea guida nelle più avanzate ricerche sul progetto e nel sistema normativo e di intervento delle istituzioni regionali e locali. Nello stesso tempo, un nuovo apparato produttivo va a prendere forma attorno al riutilizzo dei materiali locali ed in particolare: A. nella gamma differenziata dei componenti lapidei per le murature, i rivestimenti, le pavimentazioni; B. nella riproposizione attualizzata dei manufatti in adobe. C. nella recente riutilizzazione del legno sia a livello di elementi dello scheletro portante, sia in quelli di chiusura e di finitura. A questo rinnovato e crescente campo di applicazione dei materiali 'naturali' e locali non corrisponde per ora un' adeguata disponibilità a) di indagini sulle caratteristiche e sulle prestazioni ambientali dei materiali stessi e dei componenti edilizi; b) di procedure e metodi per attuare il recupero e la riqualificazione con tecnologie sostenibili; c) di regole per progettare e governare il rapporto tra l'intervento con i medesimi materiali e la stratificata presenza di contesti edilizi storici. L'Unità di Cagliari ha acquisito in precedenti programmi di ricerca un consistente patrimonio di documentazione sui caratteri e sulle tecniche costruttive del contesto locale. In particolare, il gruppo di ricerca ha indagato e classificato il patrimonio architettonico di dieci centri minori della Sardegna. Per ciascuno di questi sono disponibili rilievi e documentazione relativa alle tipologie abitative, ai principali elementi di fabbrica ed ai materiali edilizi. Sono anche stati studiati alcuni aspetti del degrado a livello tecnologico e funzionale. Con il presente progetto di ricerca si intende sviluppare l'aspetto più esplicitamente progettuale e di intervento di tale linea di studi. La prima fase di lavoro (4 mesi) sarà costituita dall'individuazione degli ambiti - campione nei quali effettuare la verifica e la sperimentazione progettuale. Tali ambiti saranno scelti per la loro significatività in relazione alle caratteristiche tipologiche e tecnologiche dell'edilizia pre-moderna. Dovranno comunque essere presi in considerazione centri nei quali sia rappresentata l'articolazione del patrimonio edilizio regionale con le differenziate tradizioni costruttive dei materiali lapidei, della terra cruda e del legno. Questa fase avrà come risultato la costituzione di un Repertorio regionale dei tipi edilizi e costruttivi realizzato mediante abachi; saranno esplorate e rappresentate in via preliminare le caratteristiche e le prestazioni tecnologiche e ambientali dei manufatti architettonici campione indagati. La seconda fase di lavoro (6 mesi) sarà diretta a costituire una "Rassegna internazionale" di casi di intervento "sostenibile" in contesti locali caratterizzati da una forte componente storica, ambientale e naturale. I casi di studio saranno indagati inizialmente mediante le fonti bibliografiche e i confronto con realtà simili del contesto mediterraneo; successivamente mediante riscontri sul campo in un numero selezionato di situazioni locali. L'indagine riguarderà sia la scala del rapporto con l'insediamento e l'inserimento nel paesaggio, sia la tipologia edilizia, sia ancora il recupero del patrimonio esistente con tecnologie compatibili, sia la riproposizione attualizzata di materiali e tecnologie locali per l'intervento. La terza fase di lavoro (10 mesi) sarà dedicata alla messa a punto di metodi e strumenti per: a) lo sviluppo di nuove tecnologie al fine di perfezionare la conoscenza delle proprietà meccaniche delle murature tradizionali e dei loro componenti. In particolare per le costruzioni in terra è necessario sviluppare prove di controllo della qualità del pisé o dell'adobe da effettuarsi in situ; b) il calcolo dei principali parametri termofisici per definire, in accordo con le normative italiane vigenti, il comportamento delle strutture nella trasmissione del calore sia in regime statico (temperature stazionarie) sia in regime dinamico (temperature variabili); c) le verifiche teorico pratiche del potere fonoisolante degli involucri murari tradizionali; d) la valutazione del comportamento termoigrometrico degli involucri murari in materiali lapidei e in terra cruda; e) la formulazione delle linee operative per l'attualizzazione tecnologica, in termini di compatibilità ambientale, dei materiali e degli elementi di fabbrica "locali" e "naturali", al fine di ottimizzarne le potenzialità prestazionali nei diversi campi. Queste attività saranno realizzate sul campo, oltreché in laboratorio, mediante il monitoraggio di programmi e progetti di intervento in corso o programmati, al fine di realizzare prototipi e repertori di progetti che unifichino il momento del recupero del pre-moderno con il momento dell'utilizzo innovativo e sostenibile del materiale locale. Tali sperimentazioni verranno condotte in stretto rapporto con una ampia gamma di istituzioni locali (si cita tra gli altri la "Rete" delle Città della Terra cruda, composta attualmente in Sardegna da oltre 15 Comuni associati), con le quali il Dipartimento di Architettura dell'Università di Cagliari ed in particolare il Gruppo di ricerca proponente ha stipulato Protocolli d'intesa ed ha in atto Convenzioni di ricerca sull'argomento in oggetto. E' previsto altresì l'utilizzo della collaborazione con la Regione Sardegna e con la Scuola Edile di Cagliari per la messa in opera di un cantiere di sperimentazione sulle prestazioni ambientali di un nuovo manufatto in terra cruda (progetto Tellus, finanziamento IMEDOC 2002). La quarta fase di lavoro (4 mesi) consisterà nella catalogazione sistemica e organica dei risultati ottenuti in un rapporto conclusivo che conterrà: 1. un Repertorio di tipi edilizi considerati per il loro significato storico e per la loro compatibilità nei riguardi dell'ambiente naturale e costruito; 2. una Catalogazione di elementi di fabbrica (chiusure, divisori, sistemi di copertura, sistemi di ombreggiamento e di ventilazione, accessori) congruenti con la storia e con l'ambiente; 3. la valutazione degli elementi e dei materiali adottabili in ragione della loro compatibilità con gli elementi e i materiali del patrimonio esistente e della loro compatibilità ambientale. 4. un Repertorio di "soluzioni conformi" per il progetto di recupero dell'edilizia pre-moderna e degli interventi di coerente attualizzazione.</p><p>Studenti,docenti ed estimatori dell'argomento partecipate a questo form formulando opinioni e consigli eventuali.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Manlio, post: 12468, member: 1997"] [b]Università di Cagliari,tutela e valorizzazione dell'edilizia di base e dell'architettura regionale.[/b] [color=#0000FF]Il contesto insediativo regionale della Sardegna [/color]si caratterizza per una edilizia a bassa densità e per la marcata presenza della componente naturale e ambientale. Il rapporto storia - ambiente - materiali si va progressivamente affermando come linea guida nelle più avanzate ricerche sul progetto e nel sistema normativo e di intervento delle istituzioni regionali e locali. Nello stesso tempo, un nuovo apparato produttivo va a prendere forma attorno al riutilizzo dei materiali locali ed in particolare: A. nella gamma differenziata dei componenti lapidei per le murature, i rivestimenti, le pavimentazioni; B. nella riproposizione attualizzata dei manufatti in adobe. C. nella recente riutilizzazione del legno sia a livello di elementi dello scheletro portante, sia in quelli di chiusura e di finitura. A questo rinnovato e crescente campo di applicazione dei materiali 'naturali' e locali non corrisponde per ora un' adeguata disponibilità a) di indagini sulle caratteristiche e sulle prestazioni ambientali dei materiali stessi e dei componenti edilizi; b) di procedure e metodi per attuare il recupero e la riqualificazione con tecnologie sostenibili; c) di regole per progettare e governare il rapporto tra l'intervento con i medesimi materiali e la stratificata presenza di contesti edilizi storici. L'Unità di Cagliari ha acquisito in precedenti programmi di ricerca un consistente patrimonio di documentazione sui caratteri e sulle tecniche costruttive del contesto locale. In particolare, il gruppo di ricerca ha indagato e classificato il patrimonio architettonico di dieci centri minori della Sardegna. Per ciascuno di questi sono disponibili rilievi e documentazione relativa alle tipologie abitative, ai principali elementi di fabbrica ed ai materiali edilizi. Sono anche stati studiati alcuni aspetti del degrado a livello tecnologico e funzionale. Con il presente progetto di ricerca si intende sviluppare l'aspetto più esplicitamente progettuale e di intervento di tale linea di studi. La prima fase di lavoro (4 mesi) sarà costituita dall'individuazione degli ambiti - campione nei quali effettuare la verifica e la sperimentazione progettuale. Tali ambiti saranno scelti per la loro significatività in relazione alle caratteristiche tipologiche e tecnologiche dell'edilizia pre-moderna. Dovranno comunque essere presi in considerazione centri nei quali sia rappresentata l'articolazione del patrimonio edilizio regionale con le differenziate tradizioni costruttive dei materiali lapidei, della terra cruda e del legno. Questa fase avrà come risultato la costituzione di un Repertorio regionale dei tipi edilizi e costruttivi realizzato mediante abachi; saranno esplorate e rappresentate in via preliminare le caratteristiche e le prestazioni tecnologiche e ambientali dei manufatti architettonici campione indagati. La seconda fase di lavoro (6 mesi) sarà diretta a costituire una "Rassegna internazionale" di casi di intervento "sostenibile" in contesti locali caratterizzati da una forte componente storica, ambientale e naturale. I casi di studio saranno indagati inizialmente mediante le fonti bibliografiche e i confronto con realtà simili del contesto mediterraneo; successivamente mediante riscontri sul campo in un numero selezionato di situazioni locali. L'indagine riguarderà sia la scala del rapporto con l'insediamento e l'inserimento nel paesaggio, sia la tipologia edilizia, sia ancora il recupero del patrimonio esistente con tecnologie compatibili, sia la riproposizione attualizzata di materiali e tecnologie locali per l'intervento. La terza fase di lavoro (10 mesi) sarà dedicata alla messa a punto di metodi e strumenti per: a) lo sviluppo di nuove tecnologie al fine di perfezionare la conoscenza delle proprietà meccaniche delle murature tradizionali e dei loro componenti. In particolare per le costruzioni in terra è necessario sviluppare prove di controllo della qualità del pisé o dell'adobe da effettuarsi in situ; b) il calcolo dei principali parametri termofisici per definire, in accordo con le normative italiane vigenti, il comportamento delle strutture nella trasmissione del calore sia in regime statico (temperature stazionarie) sia in regime dinamico (temperature variabili); c) le verifiche teorico pratiche del potere fonoisolante degli involucri murari tradizionali; d) la valutazione del comportamento termoigrometrico degli involucri murari in materiali lapidei e in terra cruda; e) la formulazione delle linee operative per l'attualizzazione tecnologica, in termini di compatibilità ambientale, dei materiali e degli elementi di fabbrica "locali" e "naturali", al fine di ottimizzarne le potenzialità prestazionali nei diversi campi. Queste attività saranno realizzate sul campo, oltreché in laboratorio, mediante il monitoraggio di programmi e progetti di intervento in corso o programmati, al fine di realizzare prototipi e repertori di progetti che unifichino il momento del recupero del pre-moderno con il momento dell'utilizzo innovativo e sostenibile del materiale locale. Tali sperimentazioni verranno condotte in stretto rapporto con una ampia gamma di istituzioni locali (si cita tra gli altri la "Rete" delle Città della Terra cruda, composta attualmente in Sardegna da oltre 15 Comuni associati), con le quali il Dipartimento di Architettura dell'Università di Cagliari ed in particolare il Gruppo di ricerca proponente ha stipulato Protocolli d'intesa ed ha in atto Convenzioni di ricerca sull'argomento in oggetto. E' previsto altresì l'utilizzo della collaborazione con la Regione Sardegna e con la Scuola Edile di Cagliari per la messa in opera di un cantiere di sperimentazione sulle prestazioni ambientali di un nuovo manufatto in terra cruda (progetto Tellus, finanziamento IMEDOC 2002). La quarta fase di lavoro (4 mesi) consisterà nella catalogazione sistemica e organica dei risultati ottenuti in un rapporto conclusivo che conterrà: 1. un Repertorio di tipi edilizi considerati per il loro significato storico e per la loro compatibilità nei riguardi dell'ambiente naturale e costruito; 2. una Catalogazione di elementi di fabbrica (chiusure, divisori, sistemi di copertura, sistemi di ombreggiamento e di ventilazione, accessori) congruenti con la storia e con l'ambiente; 3. la valutazione degli elementi e dei materiali adottabili in ragione della loro compatibilità con gli elementi e i materiali del patrimonio esistente e della loro compatibilità ambientale. 4. un Repertorio di "soluzioni conformi" per il progetto di recupero dell'edilizia pre-moderna e degli interventi di coerente attualizzazione. Studenti,docenti ed estimatori dell'argomento partecipate a questo form formulando opinioni e consigli eventuali. [/QUOTE]
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