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Testo
<blockquote data-quote="maxtobino" data-source="post: 121808" data-attributes="member: 18136"><p>Possiedo una casa che mi è stata assegnata nel 2000 da una Cooperativa Edilizia.</p><p>Alla casa è annessa un'area scoperta alla quale si accede mediante una porta finestra.</p><p>Nel progetto iniziale dell'edificio la casa non risulta dotata di area scoperta, in quanto al posto della stessa era previsto lo spazio aperto con il quale si aveva accesso al portone dello stabile.</p><p>In fase di costruzione, il portone di ingresso venne spostato ad un'altra facciata dell'immobile ed il suddetto spazio di accesso fu annesso al mio appartamento come area scoperta di pertinenza, trasformando anche una finestra in porta finestra per accedervi.</p><p>Nel 1995 La Cooperativa Edilizia (all'epoca ancora proprietaria dell'immobile) inoltrò al Comune di Roma un'istanza di condono riferito, genericamente, ad opere abusive eseguite sull'intero immobile che non avevano comportato aumenti di volume.</p><p>Con tale istanza (tuttora non definita dal Comune di Roma) la Cooperativa ha inteso sanare anche la sopradetta modifica al progetto approvato.</p><p>Mi chiedo se questa soluzione sia quella corretta ovvero se fosse invece stato necessario considerare il giardino annesso come aumento di superficie dell'appartamento e quindi inoltrare un'istanza di condono con altri contenuti.</p><p>Sarò grato a chi mi vorrà fornire un parere tecnico sull'argomento.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="maxtobino, post: 121808, member: 18136"] Possiedo una casa che mi è stata assegnata nel 2000 da una Cooperativa Edilizia. Alla casa è annessa un'area scoperta alla quale si accede mediante una porta finestra. Nel progetto iniziale dell'edificio la casa non risulta dotata di area scoperta, in quanto al posto della stessa era previsto lo spazio aperto con il quale si aveva accesso al portone dello stabile. In fase di costruzione, il portone di ingresso venne spostato ad un'altra facciata dell'immobile ed il suddetto spazio di accesso fu annesso al mio appartamento come area scoperta di pertinenza, trasformando anche una finestra in porta finestra per accedervi. Nel 1995 La Cooperativa Edilizia (all'epoca ancora proprietaria dell'immobile) inoltrò al Comune di Roma un'istanza di condono riferito, genericamente, ad opere abusive eseguite sull'intero immobile che non avevano comportato aumenti di volume. Con tale istanza (tuttora non definita dal Comune di Roma) la Cooperativa ha inteso sanare anche la sopradetta modifica al progetto approvato. Mi chiedo se questa soluzione sia quella corretta ovvero se fosse invece stato necessario considerare il giardino annesso come aumento di superficie dell'appartamento e quindi inoltrare un'istanza di condono con altri contenuti. Sarò grato a chi mi vorrà fornire un parere tecnico sull'argomento. [/QUOTE]
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