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<blockquote data-quote="andrea boschini" data-source="post: 241363" data-attributes="member: 822"><p>ECCO QUANTO SCRIVONO SULL'ITALIA SUL DAILY THELEGRAPH...</p><p> </p><p> </p><p> </p><p></p><p> </p><p>Insomma, il turismo italico esce con le <strong>ossa rotte</strong> dall’impietoso racconto inglese. Certo, hanno un po’ esagerato, ma è difficile dare torto ad un turista straniero che nota gli effetti dell’austerity (giusto per non essere ripetitivi nell’usare sempre la parola crisi) durante le sue vacanze nostrane. E a confermare quello che fino a qui si è intuito - ossia lo stato di <strong>sofferenza del comparto turistico</strong> - arrivano anche i dati di <strong>Federalberghi</strong> che parlano di un <strong>calo del 18,9% di turisti</strong> e un 22% del giro d’affari in quest’estate 2012 che sta per finire. “A memoria statistica non si era mai visto un calo così generalizzato e devastante di uno dei settori che potrebbe, se opportunamente supportato, rappresentare il primo volano per la ripresa economica del Paese”. E’ questo il commento del presidente di Federalberghi, <strong>Bernabò Bocca</strong>. “I numeri ci dicono - prosegue Bocca- che quasi 6 italiani su 10 rimarranno a casa durante i mesi estivi e quelli che si muoveranno saranno circa 27 milioni tra maggiorenni e minorenni (rispetto ai 33,2 milioni del 2011), pari al 44,7% della popolazione (rispetto al 55% del 2011)”. <strong>Flessioni </strong>spalmate su tutti i mesi caldi di villeggiatura: giugno da 8,4 milioni del 2011 a circa 6,6 milioni (-21,5%), luglio da circa 12,5 milioni del 2011 a circa 10,9 milioni (-13%), agosto da circa 21,9 milioni del 2011 a 15,4 milioni (-29,5%), settembre da 5 milioni del 2011 a 3,6 milioni (-27,7). Ma una statistica su tutte descrive lo <strong>stato di difficoltà</strong> degli italiani: 3 su 10 hanno rinunciato alle ferie per <strong>motivi economici</strong>, ossia il 51,6%. Nel 2011, invece, erano soltanto il 42,8%.</p><p><strong>Effetti della crisi</strong>, certamente. Ma se si arriva perfino ad intaccare il sacrosanto riposo estivo sotto l'ombrellone, allora significa che le ripercussioni per l’economia nazionale saranno più gravi. Perché il valore aggiunto prodotto in Italia dal turismo è stato pari, nel 2010, a<strong> 82mila e 833 milioni di euro</strong>, ossia il 6% del <strong>valore aggiunto totale dell’economia</strong>, secondo le stime dell’<strong>Osservatorio nazionale del turismo</strong>. Che, fortunatamente, apre anche qualche spiraglio positivo. A dare una <strong>boccata d’ossigeno</strong> al sofferente Stivale ci pensano gli stranieri: nel 2011 quelli in ferie in Italia hanno speso di più (il 6,5%) rispetto all’anno precedente. La regione preferita dai viaggiatori europei, tedeschi in primis, è il Veneto; quelli d’oltreoceano prediligono il Lazio, seguito dalla Toscana. Le mete più amate sono quelle marittime, poi ci sono le grandi città d’arte.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="andrea boschini, post: 241363, member: 822"] ECCO QUANTO SCRIVONO SULL'ITALIA SUL DAILY THELEGRAPH... Insomma, il turismo italico esce con le [B]ossa rotte[/B] dall’impietoso racconto inglese. Certo, hanno un po’ esagerato, ma è difficile dare torto ad un turista straniero che nota gli effetti dell’austerity (giusto per non essere ripetitivi nell’usare sempre la parola crisi) durante le sue vacanze nostrane. E a confermare quello che fino a qui si è intuito - ossia lo stato di [B]sofferenza del comparto turistico[/B] - arrivano anche i dati di [B]Federalberghi[/B] che parlano di un [B]calo del 18,9% di turisti[/B] e un 22% del giro d’affari in quest’estate 2012 che sta per finire. “A memoria statistica non si era mai visto un calo così generalizzato e devastante di uno dei settori che potrebbe, se opportunamente supportato, rappresentare il primo volano per la ripresa economica del Paese”. E’ questo il commento del presidente di Federalberghi, [B]Bernabò Bocca[/B]. “I numeri ci dicono - prosegue Bocca- che quasi 6 italiani su 10 rimarranno a casa durante i mesi estivi e quelli che si muoveranno saranno circa 27 milioni tra maggiorenni e minorenni (rispetto ai 33,2 milioni del 2011), pari al 44,7% della popolazione (rispetto al 55% del 2011)”. [B]Flessioni [/B]spalmate su tutti i mesi caldi di villeggiatura: giugno da 8,4 milioni del 2011 a circa 6,6 milioni (-21,5%), luglio da circa 12,5 milioni del 2011 a circa 10,9 milioni (-13%), agosto da circa 21,9 milioni del 2011 a 15,4 milioni (-29,5%), settembre da 5 milioni del 2011 a 3,6 milioni (-27,7). Ma una statistica su tutte descrive lo [B]stato di difficoltà[/B] degli italiani: 3 su 10 hanno rinunciato alle ferie per [B]motivi economici[/B], ossia il 51,6%. Nel 2011, invece, erano soltanto il 42,8%. [B]Effetti della crisi[/B], certamente. Ma se si arriva perfino ad intaccare il sacrosanto riposo estivo sotto l'ombrellone, allora significa che le ripercussioni per l’economia nazionale saranno più gravi. Perché il valore aggiunto prodotto in Italia dal turismo è stato pari, nel 2010, a[B] 82mila e 833 milioni di euro[/B], ossia il 6% del [B]valore aggiunto totale dell’economia[/B], secondo le stime dell’[B]Osservatorio nazionale del turismo[/B]. Che, fortunatamente, apre anche qualche spiraglio positivo. A dare una [B]boccata d’ossigeno[/B] al sofferente Stivale ci pensano gli stranieri: nel 2011 quelli in ferie in Italia hanno speso di più (il 6,5%) rispetto all’anno precedente. La regione preferita dai viaggiatori europei, tedeschi in primis, è il Veneto; quelli d’oltreoceano prediligono il Lazio, seguito dalla Toscana. Le mete più amate sono quelle marittime, poi ci sono le grandi città d’arte. [/QUOTE]
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