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<blockquote data-quote="francesco1" data-source="post: 88307" data-attributes="member: 20405"><p>Grazie dell’ospitalità, mi rivolgo a voi per cercare di risolvere un dubbio.</p><p>Un anno fa ho acquistato un piccolo appartamento come seconda casa in montagna, tramite agenzia avevo visto i locali e mi sono piaciuti, il prezzo era conveniente. </p><p>Il venditore, Geometra, aveva fatto fare dei lavori recentemente con DIA: spostato parete bagno e rifatto impianto elettrico. </p><p>Prima dell’atto in comune erano state consegnate le certificazioni degli impianti e la fine lavori (stavano scadendo i termini della DIA) .</p><p>Dopo l’atto ho cambiato i sanitari e sapendo che c’era ancora da chiedere l’agibilità l’ho richiesta come nuovo proprietario allegando copia di tutte le necessarie certificazioni sottoscritte dal tecnico.</p><p>Sono passati sei mesi senza ulteriori richieste da parte del comune e presumo sia decorso il tempo per considerarla concessa per silenzio-assenso.</p><p>Ora parlando con un amico abbiamo verificato che in occasione dei lavori il venditore aveva controsoffittato i locali diminuendo di 5 cm le altezze rispetto alle minime consentite (il comune prevede 2.50). </p><p>Che i lavori li abbia fatti il venditore è confermato dalle fotografie dell’agenzia e lo stesso ha sottoscritto la dichiarazione di conformità a quanto previsto dalla DIA (spostamento parete interna). </p><p>La controsoffittatura mi piace, so anche che qualora vi fossero dei problemi potrei ripristinare le altezze ma il dubbio è questo: </p><p>- avendo richiesto io l’agibilità e verificato poi che le altezze sono difformi, ho qualche responsabilità? </p><p>- Se volessi sanare la situazione senza togliere il controsoffitto cosa potrei fare?</p><p>grazie.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="francesco1, post: 88307, member: 20405"] Grazie dell’ospitalità, mi rivolgo a voi per cercare di risolvere un dubbio. Un anno fa ho acquistato un piccolo appartamento come seconda casa in montagna, tramite agenzia avevo visto i locali e mi sono piaciuti, il prezzo era conveniente. Il venditore, Geometra, aveva fatto fare dei lavori recentemente con DIA: spostato parete bagno e rifatto impianto elettrico. Prima dell’atto in comune erano state consegnate le certificazioni degli impianti e la fine lavori (stavano scadendo i termini della DIA) . Dopo l’atto ho cambiato i sanitari e sapendo che c’era ancora da chiedere l’agibilità l’ho richiesta come nuovo proprietario allegando copia di tutte le necessarie certificazioni sottoscritte dal tecnico. Sono passati sei mesi senza ulteriori richieste da parte del comune e presumo sia decorso il tempo per considerarla concessa per silenzio-assenso. Ora parlando con un amico abbiamo verificato che in occasione dei lavori il venditore aveva controsoffittato i locali diminuendo di 5 cm le altezze rispetto alle minime consentite (il comune prevede 2.50). Che i lavori li abbia fatti il venditore è confermato dalle fotografie dell’agenzia e lo stesso ha sottoscritto la dichiarazione di conformità a quanto previsto dalla DIA (spostamento parete interna). La controsoffittatura mi piace, so anche che qualora vi fossero dei problemi potrei ripristinare le altezze ma il dubbio è questo: - avendo richiesto io l’agibilità e verificato poi che le altezze sono difformi, ho qualche responsabilità? - Se volessi sanare la situazione senza togliere il controsoffitto cosa potrei fare? grazie. [/QUOTE]
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