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Testo
<blockquote data-quote="francesca63" data-source="post: 676163" data-attributes="member: 72232"><p>Il venditore, come potresti fare tu nel caso lui non volesse più vendere, potrebbe chiedere ad un giudice di provvedere all’esecuzione in forma specifica del contratto, obbligando la parte dissenziente a rogitare.</p><p>Ma questa è solo la teoria, poiché nessun venditore sano di mente farebbe causa per vendere coattivamente ad uno che non ha i soldi necessari.</p><p>Stesso discorso per una eventuale richiesta danni, che andrebbero dimostrati: normalmente ci si “accontenta” di trattenere la caparra, senza chiedere in alternativa il risarcimento.</p><p>Perderesti anche le provvigioni, che normalmente vanno pagate quando arriva l’ok al mutuo.</p><p></p><p>Si, non è obbligatorio nemmeno “fare il compromesso”, cioè firmare un altro contratto preliminare, data che ne esisterebbe già uno valido (la proposta accettata).</p><p>Ma con caparra bassa la proposta potrebbe essere rifiutata.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="francesca63, post: 676163, member: 72232"] Il venditore, come potresti fare tu nel caso lui non volesse più vendere, potrebbe chiedere ad un giudice di provvedere all’esecuzione in forma specifica del contratto, obbligando la parte dissenziente a rogitare. Ma questa è solo la teoria, poiché nessun venditore sano di mente farebbe causa per vendere coattivamente ad uno che non ha i soldi necessari. Stesso discorso per una eventuale richiesta danni, che andrebbero dimostrati: normalmente ci si “accontenta” di trattenere la caparra, senza chiedere in alternativa il risarcimento. Perderesti anche le provvigioni, che normalmente vanno pagate quando arriva l’ok al mutuo. Si, non è obbligatorio nemmeno “fare il compromesso”, cioè firmare un altro contratto preliminare, data che ne esisterebbe già uno valido (la proposta accettata). Ma con caparra bassa la proposta potrebbe essere rifiutata. [/QUOTE]
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