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<blockquote data-quote="Gamakazzu" data-source="post: 658699" data-attributes="member: 80458"><p>Ciao [USER=72232]@francesca63[/USER] grazie per la risposta.</p><p>Per rispondere alle tue richieste di chiarimenti: ho firmato il classico modulo compilato da parte dell'agenzia di la proposta/preliminare dove non si faceva alcun riferimento a prelazione in essere o edilizia convenzionata, non ero a conoscenza del fatto che l'immobile fosse stato riscattato dall'Aler e che il contesto fosse quello di una casa popolare. Specifico che l'intera palazzina e in ottime condizioni e non era facilmente intuibile. Ho effettuato anche richiesta di mutuo, ma solo di una piccola parte dell'importo.</p><p>Il nodo della questione adesso è che, anche se l'appartamento continua a piacermi, avrei certamente fatto valutazioni diverse se l'agenzia fosse stata chiara sin da subito, tenendo conto che non sto acquistando a due spicci (stiamo parlando di una cifra intorno ai 300.000 euro). Sono sincero, ho il timore che considerato il contesto dell'edificio, di cui sono venuto a conoscenza solo adesso, io abbia preso una mezza fregatura. Oltretutto non avendo ancora avuto dall'agenzia alcuna documentazione circa la provenienza dell'immobile, non ho modo di verificarne i dettagli. Tutto quello che so è che il compromesso non era formalmente corretto e che ad oggi molto probabilmente non sarà possibile rogitare entro il 30/06 mancando la rinuncia al diritto di prelazione da parte dell'ente.</p><p>Non so ancora come agire perchè non so cosa sia in mio diritto fare: resto convinto dell'acquisto in s'è, ma con la consapevolezza di essere stato comunque preso in giro, ed è una brutta sensazione considerando che l'acquisto di una casa dovrebbe essere motivo di gioia e non di tante preoccupazioni.</p><p>Per questo motivo, vorrei almeno essere a conoscenza di cosa sia in mio diritto fare, in caso dovesse essere necessario. Aggiungo inoltre che ho commesso la leggerezza di accettare il notaio propostomi dall'agenzia (anche se questo è avvenuto solo 2 giorni fa) e ad oggi, visto i nuovi elementi emersi, mi sentirei piu' tranquillo a rivolgermi a un mio notaio di fiducia.</p><p>Che voi sappiate, è possibile cambiare notaio senza dover pagare ingenti somme? E sarebbe possibile mettere in mora il venditore in qualsiasi caso se non si rogita entro la data stabilita nel preliminare (e nonostante la "scusante" che si potrebbe trovare per il periodo di coronavirus)? Il fatto che nel preliminare non si facesse menzione alcuna di diritti di prelazione da parte di enti comunali, anzi si parlava unicamente di edilizia privata e provenienza acquisto, non ha alcuna valenza? Considerando quanto ormai sono esposto (circa 30k di caparre + 20k di agenzia) mi conviene in ogni caso concludere l'affare accordandomi per il buon esito dell'operazione senza poter pretendere nulla?</p><p>Mi rendo conto di avere molte più domande che risposte in questo momento.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Gamakazzu, post: 658699, member: 80458"] Ciao [USER=72232]@francesca63[/USER] grazie per la risposta. Per rispondere alle tue richieste di chiarimenti: ho firmato il classico modulo compilato da parte dell'agenzia di la proposta/preliminare dove non si faceva alcun riferimento a prelazione in essere o edilizia convenzionata, non ero a conoscenza del fatto che l'immobile fosse stato riscattato dall'Aler e che il contesto fosse quello di una casa popolare. Specifico che l'intera palazzina e in ottime condizioni e non era facilmente intuibile. Ho effettuato anche richiesta di mutuo, ma solo di una piccola parte dell'importo. Il nodo della questione adesso è che, anche se l'appartamento continua a piacermi, avrei certamente fatto valutazioni diverse se l'agenzia fosse stata chiara sin da subito, tenendo conto che non sto acquistando a due spicci (stiamo parlando di una cifra intorno ai 300.000 euro). Sono sincero, ho il timore che considerato il contesto dell'edificio, di cui sono venuto a conoscenza solo adesso, io abbia preso una mezza fregatura. Oltretutto non avendo ancora avuto dall'agenzia alcuna documentazione circa la provenienza dell'immobile, non ho modo di verificarne i dettagli. Tutto quello che so è che il compromesso non era formalmente corretto e che ad oggi molto probabilmente non sarà possibile rogitare entro il 30/06 mancando la rinuncia al diritto di prelazione da parte dell'ente. Non so ancora come agire perchè non so cosa sia in mio diritto fare: resto convinto dell'acquisto in s'è, ma con la consapevolezza di essere stato comunque preso in giro, ed è una brutta sensazione considerando che l'acquisto di una casa dovrebbe essere motivo di gioia e non di tante preoccupazioni. Per questo motivo, vorrei almeno essere a conoscenza di cosa sia in mio diritto fare, in caso dovesse essere necessario. Aggiungo inoltre che ho commesso la leggerezza di accettare il notaio propostomi dall'agenzia (anche se questo è avvenuto solo 2 giorni fa) e ad oggi, visto i nuovi elementi emersi, mi sentirei piu' tranquillo a rivolgermi a un mio notaio di fiducia. Che voi sappiate, è possibile cambiare notaio senza dover pagare ingenti somme? E sarebbe possibile mettere in mora il venditore in qualsiasi caso se non si rogita entro la data stabilita nel preliminare (e nonostante la "scusante" che si potrebbe trovare per il periodo di coronavirus)? Il fatto che nel preliminare non si facesse menzione alcuna di diritti di prelazione da parte di enti comunali, anzi si parlava unicamente di edilizia privata e provenienza acquisto, non ha alcuna valenza? Considerando quanto ormai sono esposto (circa 30k di caparre + 20k di agenzia) mi conviene in ogni caso concludere l'affare accordandomi per il buon esito dell'operazione senza poter pretendere nulla? Mi rendo conto di avere molte più domande che risposte in questo momento. [/QUOTE]
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