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<blockquote data-quote="sfilasto" data-source="post: 207403" data-attributes="member: 948"><p>credo che gli aspetti in discussione siano due: uno riguarda il titolo di studio e un altro la gratuità delle valutazioni: dal tuo post iniziale mi sembra di capire che il soggetto in questione avesse attaccato un biglietto da visita personale recante il logo dell'agenzia con il suo titolo di studio nonchè con il numero di iscrizione al (ex) ruolo dei mediatori. Mi sembra che i requisiti di trasparenza siano soddisfatti. Per quale motivo una persona che ha studiato da geometra, architetto, ingegnere o ragioniere non debba esplicitarlo non mi è chiaro. Diverso sarebbe il caso in cui un soggetto che esercita un'attività professionale da ingegnere, commercialista o architetto eserciti contemporaneamente anche quella da agente immobiliare. Se sul biglietto da visita il titolo di studio precede il nome anzichè essere declinato sotto il nome medesimo non vedo quale conflitto possa generarsi; sul tema della gratuità delle valutazioni penso che sia un preciso obbligo professionale dell'agente immobiliare fornire al cliente tutte le informazioni utili alla messa in opera di una vendita immobiliare, ivi compresa la valutazione dell'immobile. Se guardiamo oltre frontiera, per esempio negli USA, gli agenti immobiliari non fanno valutazioni. Però sono tenuti a fornire, gratuitamente, ai loro potenziali clienti una analisi comparativa di mercato prima di acquisire un incarico di vendita. Laggiù è però possibile accedere a dati pubblici che contengono i prezzi di vendita specifici di ogni immobile per ogni zona e quindi la decisione sul prezzo da richiedere da parte del venditore non è basata su una stima dell'agente immobiliare ma dal raffronto di dati aggregati. L'agente immobiliare ha il compito di fornire questi dati e aiutare il cliente a orientarsi. In Italia non abbiamo la possibilità di accedere a dati sui prezzi di vendita specifici se non richiedendo le copie degli atti notarili di acquisto. Il nostro problema maggiore in tale ambito è a mio avviso l'impossibilità di fornire ai clienti dati precisi e trasparenti. E il minimo che si debba fare, se si tratta una possibile acquisizione, è proprio fornire al cliente almeno le informazioni di cui si è in possesso, senza che ciò debba tradursi in un costo per il cliente. E se poi uno è anche geometra, ingegnere o architetto, avrà ancora più cognizioni tecniche per eseguire correttamente una valutazione immobiliare. Del resto le banche non incaricano gli agenti immobiliari per le perizie, bensì proprio....ingegneri, architetti, geometri. Il fatto è che la nostra categoria non gode di fiducia da parte del pubblico, e la mancanza di fiducia è dovuta a mancanza di corporativismo, inesistenza di standard professionali condivisi, scarsa o nulla collaborazione nelle vendite, carenza di comunicazione. E' il caso di cominciare a cambiare mentalità, senza darsi addosso gli uni con gli altri ma condividendo le proprie esperienze e dando a ciascuno la possibilità di migliorare.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="sfilasto, post: 207403, member: 948"] credo che gli aspetti in discussione siano due: uno riguarda il titolo di studio e un altro la gratuità delle valutazioni: dal tuo post iniziale mi sembra di capire che il soggetto in questione avesse attaccato un biglietto da visita personale recante il logo dell'agenzia con il suo titolo di studio nonchè con il numero di iscrizione al (ex) ruolo dei mediatori. Mi sembra che i requisiti di trasparenza siano soddisfatti. Per quale motivo una persona che ha studiato da geometra, architetto, ingegnere o ragioniere non debba esplicitarlo non mi è chiaro. Diverso sarebbe il caso in cui un soggetto che esercita un'attività professionale da ingegnere, commercialista o architetto eserciti contemporaneamente anche quella da agente immobiliare. Se sul biglietto da visita il titolo di studio precede il nome anzichè essere declinato sotto il nome medesimo non vedo quale conflitto possa generarsi; sul tema della gratuità delle valutazioni penso che sia un preciso obbligo professionale dell'agente immobiliare fornire al cliente tutte le informazioni utili alla messa in opera di una vendita immobiliare, ivi compresa la valutazione dell'immobile. Se guardiamo oltre frontiera, per esempio negli USA, gli agenti immobiliari non fanno valutazioni. Però sono tenuti a fornire, gratuitamente, ai loro potenziali clienti una analisi comparativa di mercato prima di acquisire un incarico di vendita. Laggiù è però possibile accedere a dati pubblici che contengono i prezzi di vendita specifici di ogni immobile per ogni zona e quindi la decisione sul prezzo da richiedere da parte del venditore non è basata su una stima dell'agente immobiliare ma dal raffronto di dati aggregati. L'agente immobiliare ha il compito di fornire questi dati e aiutare il cliente a orientarsi. In Italia non abbiamo la possibilità di accedere a dati sui prezzi di vendita specifici se non richiedendo le copie degli atti notarili di acquisto. Il nostro problema maggiore in tale ambito è a mio avviso l'impossibilità di fornire ai clienti dati precisi e trasparenti. E il minimo che si debba fare, se si tratta una possibile acquisizione, è proprio fornire al cliente almeno le informazioni di cui si è in possesso, senza che ciò debba tradursi in un costo per il cliente. E se poi uno è anche geometra, ingegnere o architetto, avrà ancora più cognizioni tecniche per eseguire correttamente una valutazione immobiliare. Del resto le banche non incaricano gli agenti immobiliari per le perizie, bensì proprio....ingegneri, architetti, geometri. Il fatto è che la nostra categoria non gode di fiducia da parte del pubblico, e la mancanza di fiducia è dovuta a mancanza di corporativismo, inesistenza di standard professionali condivisi, scarsa o nulla collaborazione nelle vendite, carenza di comunicazione. E' il caso di cominciare a cambiare mentalità, senza darsi addosso gli uni con gli altri ma condividendo le proprie esperienze e dando a ciascuno la possibilità di migliorare. [/QUOTE]
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